Asger Jorn
Piero Simondo
Pinot Gallizio
Soshana
Franco Garelli
Lucio Fontana
Toti Scialoja
Jean Fautrier
Sam Francis
Il rifiuto della forma tra gesto e materia. La mostra include una serie di opere che testimoniano l'ampiezza e la complessita' del fenomeno dell'Informale, al centro della vicenda dell'arte fra gli anni '40 e '60, con estese diramazioni anche nei decenni successivi. Opere di di Asger Jorn, Piero Simondo, Pinot Gallizio, Soshana e molti altri.
È con una rassegna dedicata all'arte informale,
che la galleria Martini & Ronchetti ricorda i
suoi quarant'anni di attività, iniziata nel
novembre 1969 con la denominazione
"Pourquoi pas?", trasformata nel 1973 nella
sigla attuale, dedicata in prevalenza a
documentare le esperienze delle Avanguardie
del XX Secolo, non soltanto con l'allestimento
di mostre personali e tematiche, ma tramite la
gestione di importanti archivi (fra cui quelli di
Florence Henri e Cesar Domela) e le
collaborazioni con influenti istituzioni
museali.
Proprio con un'esposizione dedicata
all'informale americano, "New York - San
Francisco. 15 pittori dell'Action Painting",
veniva infatti inaugurata il 20 ottobre 1973
l'attuale sede della galleria, al numero 9 di Via
Roma. Ne fu curatore Michel Tapié, storico
promotore della tendenza in Europa e teorico
dell'art autre, che nell'occasione tenne
un'importante prolusione alla Terrazza
Martini.
Allo stesso Tapié si deve, fra l'altro,
l'invenzione del termine informel, proposto nel
titolo Signifiants de l'informel della mostra
con cui, nel novembre 1951 allo Studio
Facchetti di Parigi, veniva messo a fuoco il
versante francese delle ricerche artistiche in
atto in quel momento.
La mostra che verrà inaugurata il 23 aprile
prossimo include una serie di opere che
testimoniano l'ampiezza e la complessità del
fenomeno dell'Informale, al centro della vicenda
dell'arte fra gli anni '40 e '60, con estese
diramazioni anche nei decenni successivi.
Gli aspetti legati all'espressività gestuale sono
incisivamente presenti nei lavori di Emilio
Vedova e di Kazuo Shiraga, membro del gruppo
Gutai; i tratti più spiccatamente materici
contraddistinguono invece i lavori di Toshimitsu
Imai e un dipinto di Giulio Turcato; la dimensione
segnica si manifesta appieno nell’opera di Emilio
Scanavino e nelle carte di Georges Mathieu e
ancora, dilatato, nelle bande incrociate di Hans
Hartung. Una delicata cadenza lirica affiora negli
acquerelli di Jean Fautrier, mentre il colore
irrompe vivido ai margini degli acrilici di Sam
Francis, unico in mostra fra gli artisti americani
presenti nell'esposizione del 1973, e campeggia -
teso fra gli estremi del rosso e del nero - in "Alle
cinque della sera", importante tela realizzata nel
1957 da Toti Scialoja.
Dipinti di Asger Jorn, Piero Simondo, Pinot
Gallizio e Soshana aprono una finestra sulle
attività del Bauhaus immaginista e del
Laboratorio sperimentale di Alba, cui si è legata
anche - per un certo periodo - l'attività di Franco
Garelli, uno degli autori rappresentati dalla
Galleria, presente in questa occasione con una tela
dal forte impatto visivo.
Un'ideale momento conclusivo della mostra, visitabile sino al 30 giugno, può essere individuato nel
"concetto spaziale” di Lucio Fontana
che, pur intimamente legato alla
dimensione del gesto, traguarda già
oltre l'Informel, attraversando - con
l'atto di lacerare la carta - lo schermo
della rappresentazione fino a toccare
uno spazio insieme reale e cosmico.
Immagine: Asger Jorn, Personnage, 1956, olio su tela
Inaugurazione venerdì 23 aprile alle ore 18
Galleria Martini & Ronchetti
Via Roma 9, Genova
Orario: da martedì a sabato16-19.30. Mattino su appuntamento
ingresso libero