Robert Doisneau e' attualmente considerato, soprattutto in America e in Francia, un mito della fotografia spontanea. La scelta della mostra e' interamente rivolta verso Doisneau ritrattista, l'allestimento, comprende una cinquantina di ritratti, di personaggi dell'arte e della cultura parigina che vanno dal 1940 agli anni 80.
La Galleria Arteba che si situa in Piazza della Riforma 9 a Lugano sopra il caffè Federale, inaugura venerdì 12 luglio 2002, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, una mostra dedicata al grande fotografo francese Robert Doisneau.
Attualmente considerato soprattutto in America e in Francia un mito della fotografia spontanea, ossia del reportage Robert Doisneau nasce a Gentilly - Val de Marne- nel 1912.
La sua formazione è semplice: dal 1925 al 1929 segue i corsi alla scuola di Estienne, dove ottiene un diploma d'incisore-litografo. L'anno seguente, nel 1931, lavora come assistente presso il fotografo André Vigneau; sarà da li' in poi che inizia il suo incessante contatto con il mondo della fotografia.
Dal 1934 al 1939 diviene fotografo industriale, lavorando all'interno dell'industria automobilistica Renault, crea immagini pubblicitarie, scatta numerose fotografie: la sua modella è l'automobile.
Dal 1939 diventa fotografo indipendente, infatti è da quello stesso anno che nascono le strette collaborazioni con le più grandi agenzie fotografiche francesi, quali ad esempio - Alliance Photo e Rapho - e dove incontra personaggi come Cartier Bresson, Karkel, Boucher o Maurice Baquet. Le su immagini vengono regolarmente pubblicate sulle riviste francesi come "Vague", "Caractere", "Point de vue", "Regards", "Life", "Match", o "Le Point", senza dimenticare un curriculum carico di mostre a lui dedicate, come ad esempio il Museo d` Arte Moderna di New York, di Parigi, di Tokyo, Villa Medici a Roma, e il Centre George Pompidou di Parigi.
Intelligentemente intuitivo, studia da autodidatta e, personalizzando le proprie espressioni tecniche, Doisneau sviluppa uno stretto e incessante rapporto tra il suo obiettivo e la strada, fotografando i quartieri di Parigi imprime e documenta, popolando il mondo di immagini fresche e spontanee, ritrovando un'espressione mediatica rivolta al piacere della casualità dallo scatto lampante di chi opera con una propria scrittura fluida, pura, senza artifici.
La scelta della mostra è interamente rivolta verso Doisneau ritrattista, l'allestimento, comprende una cinquantina di ritratti, di personaggi dell'arte e della cultura parigina che vanno dal 1940 agli anni 80. Tutte le fotografie firmate e a tiratura limitata di due copie, sono state commissionate direttamente dalla Galleria Arteba di Zurigo nel 1988, sotto la supervisione dello stesso Robert Doisneau: in occasione di tale incontro, è stato stampato un catalogo, il testo critico è di Jean Le Petit. L'eleganza del bianco e nero testimonia con gran lucidità emotiva il contatto che Doisneau possedeva con la macchina fotografica e con chi era ritratto. La messa a fuoco è diretta, Doisneau entra nelle case di Georges Braque, di Jacques Prévert, di Orson Welles o nell'atelier di Alberto Giacometti, e fa scorrere le immagini laddove il sentimento della persona fotografata è immerso nel proprio intimo, catturando e congelando i loro volti e i loro gesti espressamente con la realtà ' del quotidiano che diviene a volte anche ironica. Così si può' scorgere la famosissima fotografia di Picasso, (Les pains de Picasso, 1952) - seduto ad un tavolo, dove due grosse pagnotte appoggiate all'altezza degli avambracci diventano le sue mani. Descrittivo, sobrio e lineare, l'obiettivo di Doisneau ritrattista esplora e ci conduce direttamente sulla scena privilegiata di un palcoscenico quasi magico, dove l'attore è purificato da ogni artefatto, da ogni esaltazione, perfettamente e semplicemente animato dalle sue abitudini e dalla sua natura umana. Il viaggio di Doisneau non è dunque un teatro dell'esteriorità , ma bensì uno slancio simbolico che ci racconta come la storia dell'uomo si legge anche attraverso il piacere della vita, al linguaggio dei propri sogni. E come disse un giorno Roland Barthes, contemplando una fotografia del fratello di Napoleone: "Sto vedendo gli occhi che hanno visto l'Imperatore"
Galleria Arteba, H. Grieshaber Piazza della Riforma 9 6900 Lugano
Orari: martedì-venerdì: 14-18 sabato: 12-16 lunedì chiuso
INAUGURAZIONE: VENERDÌ 12 LUGLIO 2002 DALLE ORE 17.00 ALLE ORE 20.00