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23/4/2010

ContemporaneaCuba

Bonelli Lab, Canneto sull'Oglio (MN)

a cura di Andrés D. Abreu & Frency

Alejandro Campins - Raúl Cordero - Duvier del Dago - Humberto Díaz - Ernesto Leal

Text to Speech: L’Altro Linguaggio è l'espressione concettuale di una nuova piattaforma curatoriale creata da ContemporaneaCuba dove la “punta di diamante” dell’arte contemporanea cubana è rappresentata da artisti affermati ed emergenti che utilizzano linguaggi alternativi e sperimentali in modo plurale e versatile.

La caratteristica principale degli artisti presentati in Text to speech: l’Altro Linguaggio è quella di essere cresciuti e formati attraverso le idee e le forme estetiche dell’arte internazione fino a diventare una sorta di “antenne poetiche” che ricevono e mettono insieme problematiche di varia natura dall’ambito culturale a quello ideologico - sociale e ontologico in connessione con tutti i legami della società in cui vivono e con la quale interagiscono e reagiscono.

Al di là dell’utilizzo di tecniche diverse dalla pittura, come il disegno, la performance, l’installazione, l'environments, la concept art, la fotografia digitale, il video, il multimediale, ogni opera è originata dal passaggio attraverso la particolarità dell’identità creativa tanto da concludersi in un complesso dibattito sull’identità che ha generato e plasmato il termine virtuale “lo cubano”.

Alejandro Campins, Raúl Cordero, Duvier del Dago, Humberto Díaz ed Ernesto Leal sono gli artefici di questo dialogo senza frontiere sull’identità e dalle loro opere nasce l’espressione di un pensiero complesso multiplo e diverso che va a delineare il progetto curatoriale di ContemporaneaCuba presentato nelle sale espositive di BonelliLAB dal 24 aprile al 24 maggio. E’ un percorso sperimentale di comunicazione collettiva che si avvale della suggestione poetica per estendere un altro tipo di linguaggio – un linguaggio alternativo.

Text to speech : l'Altro linguaggio è la sintesi di un dialogo serrato tra le opere degli artisti e lo spazio espositivo. Il percorso si apre con video di Humberto Díaz che ha per tematica il controllo delle persone. Díaz utilizza la performance, per arrivare ad un’estetica raffinata mediata dalle sensazioni, il paradosso, per sostenere un delicato discorso sulla società.

Le sue immagini prolungano l’enviroment di Ernesto Leal, artista concettuale che si concentra sull’analisi dell’uso sociale del linguaggio e dell’immagine, sistemi che se vengono frammentati e decontestualizzati diventano risorse sovversive. Indaga nella natura e nell’arte con un percorso che coinvolge sempre la conoscenza e per questa mostra Leal ha deciso di esprimersi attraverso la scrittura, attraverso il video, con la proiezione di animazioni di immagini primordiali e la fotografia, con una serie di immagini astratte frutto della manipolazione e ricostruzione della realtà.

Dopo Leal il percorso ci porta ad Alejandro Campins, considerato un rappresentante indiscusso della pittura “made in Cuba”, che ha ottenuto un rilevante successo esponendo in spazi importanti. Il suo lavoro si caratterizza per l‘utilizzo della libertà poetica unito all’eredità neo-espressionista e della transavanguardia. Campins è pittore, ma utilizza anche il disegno e la materia per conoscere la morfologia della natura appieno.

Il labirinto si apre davanti a Raúl Cordero e al lusso contemporaneo del suo procesual acting di dipingere. Accogliamo con fervore l'enigma del suo lavoro che sarà fatto in situ e dietro la sicura e splendida maestria nell’utilizzo di svariate tecniche. Ci illuminerà con flash di intertesti e sensi multi-culturali. Cordero è uno di quegli artisti inter-mediali (pittura, video, installazioni), che nella sua squisita e radicale difesa dell’arte sull’arte o dell’arte autoreferenziale crea un invito irresistibile che ci eleva fino a sentirci abbienti cittadini del mondo. La sua opera sveste emotivamente lo spettatore e in mezzo a quella confusione dei sensi ci propone un esercizio di analisi dell'Arte e della sua stessa storia.

Estendendo il passo appare, il singolare tessuto intrecciato e tridimensionale di Duvier del Dago, che col suo particolare utilizzo di media diversi (disegno, scultura, oggetti, installazioni, video e di elaborazione concettuale), ha elaborato una strategia creativa mediante la costruzione di fili che tesi spazialmente, come un’illusione che ironizza sull’uso dell’arte industriale, dalla manualità e degli elementi tecnologici. Le sue installazioni luminose apparentemente olografiche e minimaliste, riescono ad ottenere un carattere simbolico in grado di rilasciare un bombardamento di messaggi provocatori. In questa mostra la razza umana e il potere politico sono intrecciati a metà tra seduzione e confusione erotica.
ContemporaneaCuba

Inaugurazione sabato 24 aprile 2010 ore 19

Bonelli Lab
via Cavour, 29 - Canneto sull'Oglio (MN)
Orari: dal lunedì al venerdì 9.30 – 13 e 14.30-19 - sabato 15 - 19
Ingresso libero

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