Cinema Calabresi
San Benedetto del Tronto (AP)
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Premio Libero Bizzarri 2002
dal 15/7/2002 al 21/7/2002
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Premio Bizzarri




 
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15/7/2002

Premio Libero Bizzarri 2002

Cinema Calabresi, San Benedetto del Tronto (AP)

I Documentari della Shoah Foundation, i Diari della Sacher, l'omaggio a Frederic Rossif, il documentario di Francesca Comencini su Carlo Giuliani, il ritratto che Laura Betti ha dedicato a Pier Paolo Pasolini... Sono alcuni dei nomi previsti dalla IX edizione del Premio Libero Bizzarri, la Rassegna del Documentario.


comunicato stampa

RASSEGNA DEL DOCUMENTARIO

San Benedetto del Tronto, 16 - 21 luglio 2002

I Documentari della Shoah Foundation, i Diari della Sacher, l'omaggio a Frédéric Rossif, il documentario di Francesca Comencini su Carlo Giuliani, il ritratto che Laura Betti ha dedicato a Pier Paolo Pasolini... Sono alcuni dei nomi previsti dalla 9° edizione del PREMIO LIBERO BIZZARRI, la Rassegna del Documentario che ha per Direttore Artistico l'autore televisivo e saggista Italo Moscati e che si svolgerà dal 16 al 21 luglio 2002, presso la Multisala Calabresi di San Benedetto del Tronto.

CONCORSO DOC. La consueta competizione per documentari italiani (DOC ITALIA) verrà quest'anno affiancato da altre due sezioni, dedicate agli autori della Comunità Europea (DOC EUROPA) e della Regione Marche (DOC MARCHE). Tra i premi previsti, 5.000 Euro per il vincitore di Doc Italia, e 2.500 Euro per i vincitori di Doc Europa e Doc Marche.

OMAGGI. Una retrospettiva dedicata al grande FRÉDÉRIC ROSSIF. Nato nel 1922 in Montenegro e scomparso nel 1990, Rossif ha iniziato la sua carriera negli anni '50, lavorando per la Cinémateque Francaise e dirigendo parecchi programmi per la televisione. I suoi lavori illustrano molti dei più significativi eventi della storia europea del '900: la Guerra Civile Spagnola, la Rivoluzione Russa, la Germania Nazista In programma i documentari: "Gli animali", "Festa selvaggia" e "Morire a Madrid".

SHOAH FOUNDATION. I documentari della serie "Broken Silence", in collaborazione con la Shoah Foundation di Steven Spielberg: "Mi ricordo" del polacco Andrej Wajda, "Bambini dall'abisso" del russo Pavel Chukhraj e "Alcuni che vissero" del cileno Luis Puenzo. Testimonianze di sopravvissuti all'Olocausto, tratte dall'immenso archivio di interviste video (oltre 50.000) della Visual History Foundation. Immagini forti, strazianti, dure. Racconti di sofferenza e di annientamento, ma anche di salvezza e di riscatto.

I DIARI DELLA SACHER. Una serie di documentari prodotti da Nanni Moretti e Angelo Barbagallo, tratti dalle testimonianze raccolte nell'Archivio Audiovisivo di Pieve Santo Stefano: memorie e diari, storie di gente comune che rivive nel ricordo momenti diversi della storia d'Italia. Tra i titoli proiettati: "Scalamara" di Giuseppe Gaudino, "Ca Cri Do Bo" di Susanna Nicchiarelli, "In nome del popolo italiano" di Valia Santella, "Davai Bistrè" di Mara Chiaretti, "Antonio Rujo. Vita di un anarchico sardo" di Roberto Nanni, "I quaderni di Luisa" di Isabella Sandri, "Bandiera rossa e borsa nera" di Andrea Molaioli.

"PIER PAOLO PASOLINI, LA RAGIONE DI UN SOGNO" di Laura Betti. Fondatrice e curatrice del Fondo dedicato a Pasolini, da sempre la Betti conserva ogni tipo di testo e materiale sull'attività dell'artista, promuovendo lo studio e la divulgazione della sua opera. Nel documentario appaiono Franco e Sergio Citti, Ninetto Davoli, Bernardo Bertolucci, Mario Martone, Enzo Siciliano, Giacomo Marramao, Pappi Corsicato Si parla di omologazione e borgate, poesia e cinema, crisi del marxismo e terzo mondo, sesso e scandalo, con documenti visivi in gran parte inediti: la sequenza di Totò al circo in "Uccellacci e uccellini", tagliata al montaggio definitivo; la sfida calcistica fra le troupe di "Salò" e di "Novecento"; Bertolucci che riceve giovanissimo il premio Viareggio di poesia, con Pasolini membro della giuria.

I DOC DI LIBERO. "Piero Calamandrei" e "Emilio Segre": due ritratti realizzati dal grande documentarista sambenedettese Libero Bizzarri, tratti da "Testimoni del nostro tempo" (storica serie RAI degli anni '60 e '70).

GENOVA E IL G8. "Carlo Giuliano, ragazzo" di Francesca Comencini racconta il 20 luglio del corteo dei "disubbidienti", o Tute Bianche, nel quale Carlo troverà la morte. La vicenda di un singolo, seguita nella sua più assoluta concretezza: gli amici che incontra, la pizzeria dove mangia, il rotolo di scotch che raccoglie per strada... La vicenda di una moltitudine, narrata nella sua epica tragicità: la notte sotto la pioggia, il mastodontico allestimento del corteo, l'avanzata dietro gli scudi, l'attacco della polizia, la difesa.

QUELLI DEL BIZZARRI. La consueta finestra sul giovane cinema italiano, con la proiezione di film recentemente realizzati da autori già concorrenti del Bizzarri nelle precedenti edizioni. Sono in programma i seguenti titoli: "Benzina" di Monica Stambrini, "Ultimo stadio" di Ivano De Matteo, "Iris" di Aurelio Grimaldi, "Non è giusto" di Antonietta De Lillo.

TRILOGIA DELLA PAURA. Tre film-documento di Italo Moscati che raccontano la guerra e il terrore generati dall'11 settembre: "La guerra perfetta - Tra campi di battaglia e Tv", "Maschere - Tv, paure, esorcismi", "Nomadi - Tv, fughe, esodi". Lo sviluppo delle azioni belliche contemporanee. La guerra in Vietnam come è stata presentata dal cinema e dalla Tv. L'attacco alle Torri Gemelle e gli effetti che ne sono derivati. Lo spettacolo della violenza e della paura, che aspira vanamente ad essere perfetto e cioè privo di vittime, scopre o riscopre comunque vittime e semina il mondo di maschere (usate da corpi speciali, terroristi, gente comune) che trasmettono una sempre più profonda inquietudine.

Il vincitore del Bizzarri 2001 è stato "L'estate vola" di Andrea Caccia, dedicato agli extracomunitari di Milano. Tra i partecipanti alle precedenti edizioni figurano: Giuseppe De Santis, Silvio Soldini, Silvano Agosti, Luciano Emmer, Corso Salani, Davide Ferrario, Pasquale Scimeca, Giuseppe Gaudino, Roberta Torre, Isabella Sandri. Tra gli ospiti internazionali: Michelangelo Antonioni, Peter Greenaway, Frederick Wiseman.
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SELEZIONATI DOC ITALIA 2002

"BARRICATA SAN CALISTO" di Ivano De Matteo
Roma. La storia di un'isola nascosta nella città: il bar San Calisto. Uomini in via d'estinzione, ricordi di epoche che, come sempre, ritornano gloriosamente alla memoria dei più vecchi.
Il San Calisto è sempre il solito vecchio pazzo bar, dove ognuno sembra ritornare per ritrovare quella parte di sé che a fatica tenta di trattenere in memoria. É lì da quarant'anni e da quarant'anni camaleonticamente cambia per adattarsi a nuove epoche, abitudini e volti. Al mattino è semplice latteria, dove le anziane trasteverine possono rimanere sedute in pace attendendo lo scorrere del tempo. A pranzo è bivacco che accoglie turisti e lavoratori: ognuno nella sua diversa pausa può sedersi ad un tavolino, portandosi dietro il suo pranzo al sacco. Il pomeriggio è gelateria dove i bambini vengono portati a prendere il loro meritato premio da genitori che a loro volta avevano fatto lo stesso tragitto tanti anni prima. La sera arriva "la gioventù" che, bella ed indifferente, si appropria del luogo senza dar troppa importanza alla sua storia, ma apprezzandone i prezzi. E così torna la notte, le montagne di rifiuti, le brille risate. Qualcuno piange e qualcuno si dà appuntamento al giorno dopo: un altro giorno.
Il San Calisto è democratico, ospita tutti: ladri ed artisti, zingari e politici, operai e studenti. E poi ultimamente si dà anche un po' d'arie: pare infatti che stia andando di moda

"BÉISBOL" di Antonio Cavallini e Giovanni Giommi
In occasione del 40° anniversario della dichiarazione di "Patria o Morte", ha avuto luogo la 39° serie nazionale cubana di baseball. Le finali sono state giocate a La Havana, Santiago e Pinar del Rio. Attraverso le testimonianze di giovani affermati campioni e di vecchie glorie del passato, seguendo lo svolgersi della finale del campionato, si racconta lo "stato di salute" del baseball a Cuba. Questa straordinaria isola caraibica da oltre cento anni al centro di complesse controversie internazionali e manifeste contraddizioni sociopolitiche. Una nazione dove il baseball ricopre una collocazione prioritaria, oltre a riflettere la condizione di 10 milioni di cubani. 10 milioni di uomini e donne, orgogliosi di appartenere alla loro nazione, ma anche affaticati da oltre quarant'anni di resistenza rivoluzionaria.

"BELLE DI NOTTE" di Elisabetta Sgarbi
Un temporale provoca una temporanea sospensione di luce elettrica durante una visita del regista Luciano Emmer alla Collezione Pamphili. Il critico d'arte Vittorio Sgarbi, che a quella collezione ha dato vita, accompagna nel buio il regista nelle stanze del palazzo. É tutto buio. Solo l'occhio luminoso di una torcia ci accompagna, al seguito dei due, alla scoperta dei personaggi scolpiti e dipinti, che fanno apparizione in questa nuova reverie nocturne. Un occhio insistentemente spalancato ci fa (stra)vedere, vediamo di più. Una situazione analoga a quella della Galleria Borghese visitata da Emmer in una notte e qui "sognata" dal regista mentre si racconta al critico. Sono belle di notte la Collezione Pamphili e la Galleria Borghese. Poi tutto finisce nel buio, ovvero nella "buità".

"LA BOMBONIERA" di Filippo Ricci
A metà anni novanta, la canzone napoletana inizia a vivere un sussulto dichiarato, quando un gruppo di scugnizzi si mette davanti alla telecamera e inizia a cantare le sue canzoni su ritmi dichiaratamente contemporanei. La melodia, lo stile vocale, la fioritura, è ancora quella della vecchia canzone napoletana, quella della melodia, del gorgheggio, degli echi arabi. I ritmi invece iniziano ad essere quelli che impone la globalizzazione del pop.
A Napoli, cerimonie come matrimoni e comunioni sono tradizionalmente festeggiate con opulenti banchetti che possono durare anche intere giornate. A questi banchetti sono inviati ad esibirsi personaggi locali dello spettacolo: attori, comici, musicisti e cantanti. Una vera e propria industria.
In primo piano abbiamo la vicenda di Mimmo Dani, cantante di gran successo, "uno che fa 800 impegni l'anno". Dietro di lui, i giovani che spingono per diventare come lui e affermarsi come divi neomelodici. Attorno, tutta una fauna composta da genitori/manager, autori, impresari, parolieri, musicisti e tecnici, molti dei quali totalmente improvvisati.

"CHIUSURA" di Alessandro Rossetto
Inverno 1999/2000, periferia di Padova, Nord Est d'Italia. La parrucchiera Flavia chiude il suo negozio dopo 43 anni di attività. Flavia ha 61 anni, ha lasciato la scuola a 11 anni, da allora è parrucchiera. Lei il negozio, lo chiama "botéga". Un piccolo gineceo durato 43 anni. Flavia chiude e lascia dietro di sé una clientela di vecchie signore alle quali maneggia il cranio settimanalmente da decenni, ad appuntamenti fissi, tanto da conoscerne ogni singolo capello. Le vecchie signore attraversano la strada, rischiando di essere investite. Le chiacchierano di salute, figli, piccole beghe, sfogliano rotocalchi e commentano le vite di attrici celebri e calciatori, parlano di politica internazionale e, in modo più esplicito di quanto si crederebbe, di sesso. Per una settimana, dopo che sarà chiuso, il negozio verrà sventrato. Il marito e i figli di Flavia strapperanno dai muri le braccia meccaniche dei caschi per capelli, staccheranno i sei grandi specchi a muro e toglieranno la tappezzeria di similpelle dalle pareti. Flavia coordinerà i lavori e radunerà i ferri del mestiere. Alle sette di sera dell'ultimo giorno il negozio è buio. Flavia è sola, Livia la lavorante è andata. Una luce della lampada bassa illumina le mani di Flavia che sistemano forbici e forcine. Ha le mani distrutte, coperte di spaccature anomale che corrono parallele alle ossa delle dita e sono sporche di tinta per capelli.

"DEI NOSTRI AMORI" d Renato Pugina
Vanna, oggi che una signora nel pieno della maturità, è ancora bella come lo era da ragazza, quando seduta su una panchina a chiacchierare con le amiche, faceva girare la testa ai maschi. I problemi per lei cominciavano non appena si alzava in piedi e i suoi corteggiatori si accorgevano che la sua bellezza si reggeva su due protesi. Vanna è sempre stata considerata dagli uomini "bella a metà", e le protesi alle gambe che da sempre le hanno consentito di muoversi e di conquistare una sua autonomia, sono state anche la barriera tra Lei e l'Amore. Un amore che Vanna ha sempre sognato, cercato, fortemente voluto e infine trovato dopo una lunga serie di relazioni burrascose, assurde, a volte crudeli e umilianti: un matrimonio fallito, un aborto e altre storie dai risvolti paradossali.
Darno e Silvia sono una coppia affiatata, sposati da 10 anni, con due splendidi bambini. A causa di una malattia che lo ha colpito dalla nascita, Darno ha un handicap alle braccia (che sono più corte e che non può piegare) e alle mani (che non possono fare determinati movimenti). A vent'anni, Silvia è una "bella ragazza" che ha appena avuto una relazione con il classico "bel ragazzo"; ma incontra Darno, e nonostante il suo handicap lo sposa, andando al di là dei pregiudizi, con una buona dose di innato buon senso, scambiato dai più per incoscienza.
La storia di Simona e di Ueli colpisce come un pugno. Il grande cuore di Simona è rinchiuso, a causa di una rara malattia che prende le ossa, l'osteogenesi, in un piccolo corpo di 90 centimetri, perennemente adagiato su una carrozzina. Nonostante ciò, Simona ha conquistato a prezzi di grandi sforzi, intelligenza e volontà di ferro, una sua dimensione sociale, culturale, affettiva. Da dieci anni infatti vive una delicata e inaspettata storia d'amore con Ueli, un medico di famiglia, ecologista e impegnato socialmente. Per Simona, Ueli ha dovuto rompere con i genitori, che per il proprio figlio sognavano "qualcosa di meglio", e con una serie di persone che non hanno compreso o accettato la sua scelta d'amore. Un amore del nostro tempo, un'eccezionale normalità.

"DON CESARE, PRETE DI FRONTIERA" di Franca Cereghini
Situato sulla costa pugliese di fronte all'Albania, il centro di prima accoglienza Regina Pacis di San Foca è luogo di approdo per profughi e clandestini. In alcuni momenti ospita 400-500 persone, più del doppio rispetto alle 200 che costituirebbero la massima capienza. Catturati dalle forze di Polizia, i profughi vengono parcheggiati al centro, in attesa dei permessi di soggiorno o di essere respinti verso il paese d'origine. Come in un limbo trascorrono le giornate di questi uomini, donne, bambini dal futuro incerto. Lo Stato è assente.
Don Cesare Lodeserto è il direttore del centro: un personaggio dotato di un carattere forte, dominatore e accentratore, ma allo stesso tempo ironico, scherzoso e molto umano. Le riprese sono state effettuate durante la guerra in Kosovo quando il dramma dei profughi Kosovari si aggiunge a quello dei clandestini albanesi e degli zingari ospiti di Don Cesare.
Il carattere di Don Cesare, visto nella sua vita quotidiana, come direttore del centro, come prete e come uomo, si mostra in tutta la sua complessità ed umanità. Attraverso lui si delineano le personalità e le storie degli altri protagonisti. Renata, il suo braccio destro, viene dall'Ucraina: ha ventun'anni e non vede il figlio Eugenio da un anno e mezzo. Florian è un quattordicenne albanese, amico di tutti gli scafisti di Valona: con il loro aiuto è scappato dall'Albania per venire a cercare suo padre in Italia. Marco ha dieci anni ed è venuto in Italia da solo, per fuggire la povertà. Le loro storie si intersecano con quelle di altri profughi e clandestini. E mentre la guerra in Kosovo finisce, iniziano ad arrivare i kurdi. Nuovi arrivi, nuove permanenze, nuove partenze: la storia infinita di popoli in cammino.

"A FAREWELL TO BEAT" di Luca Facchini
L'ultimo viaggio di Fernando Pivano negli USA. Si rivedono gli amici, si ripassano le memorie. Per la prima volta a quaranta anni esatti dalla morte di Hemingway, Fernanda Pivano visita la sua tomba a Ketchum, nell'Idaho. Altri amici, Ginsberg, Kerouac, Corso, sono morti; qualcun come Ferlinghetti ha resistito. Nuovi amici si sono aggiunti: Barry Gifford, Jay Mclnerney, Bret Easton, per i quali "Nanda" è diventata un mito.
Un viaggio intenso e melanconico. Le memorie di una donna, sopravvissuta al suo tempo e ai suoi eroi, si ravvivano alla presenza del paesaggio naturale ed urbano dei grandi spazi americani: ogni passo, ogni sguardo rivela l'inesausta fede nel potere della poesia e della letteratura.

"FRED" di Pit Formento
Cosa e chi c'era attorno a Fred Buscagliene durante i vent'anni trascorsi in attesa del successo? Che cosa è rimasto di lui dopo che se ne è andato sulla sua Thunderbird rosa? Viaggiando sulle memorie di persone che sembrano ragazzi anche se hanno magari settanta o ottant'anni e sulle immagini d'allora, ritroviamo quel mondo, irripetibile, inspiegabilmente suscitatore di nostalgie persino in chi non l'ha vissuto. Gli ingredienti c'erano tutti: la musica, il whiskey e le donne. E in più sapeva farsi amare per quell'aria a metà fra Humphrey Bogart e Clark Gable, per tutte le sue intemperanze ed esagerazioni, per la sigaretta perennemente pendula fra le labbra, per il bicchiere colmo sempre in bilico sul pianoforte che ne facevano un gangster simpatico, americano sì ma solo alla lontana. Comincia giovanissimo a guadagnarsi da vivere suonando nella sua Torino, la guerra lo costringe a sospendere, ma senza musica nulla sembra aver senso e ricomincia appena possibile. Deve la sua fama internazionale all'amico e paroliere Leo Chiosso (che gli disegna addosso la figura di tombeur des femmes), ma anche alle sue straordinarie esibizioni, ai film che interpreta (10 in un solo anno), e alle innumerevoli scritture collezionate in una carriera troppo breve. Il profilo di un musicista che diventò mito senza saperlo, quasi suo malgrado.

"GIUSTO UN PO' D'AMORE" di Ilaria Freccia
Amir è un pakistano che lavora in una lavanderia vicino Piazza Vittorio, un quartiere multietnico nel centro di Roma. La sua semplice filosofia sulla vita e sull'amore ci guida attraverso un panorama di storie che si incrociano. La sua lavanderia appare così un luogo simbolico, come ombelico del mondo

"L'INSONNIA DI DEVI - Viaggio attraverso le adozioni internazionali"
di Costanza Quatriglio
Un viaggio alla ricerca della propria identità, attraverso i ricordi e le emozioni di adolescenti e adulti adottati in Italia, provenienti da altri paesi. India, Madagascar, Etiopia, Colombia, Russia, Ungheria: un mosaico, intreccio di testimonianze e vite diverse, l'una lo specchio dell'altra, accomunate dall'esigenza profonda di confrontarsi con le proprie radici. Un viaggio nella memoria ma anche nell'inquietudine di non avere ricordi, di non conoscere le proprie origini. Un viaggio attraverso la storia e i problemi dell'adozione internazionale, quando la diversità culturale o soltanto somatica del bambino straniero una volta nel nuovo contesto sociale, fa paura e viene vista come qualcosa da dimenticare e di cui vergognarsi, come per Jacqueline, ormai adulta e mamma anche lei, che da adolescente è stata rifiutata dai suoi genitori perché ribelle e scostante.
Ancora più forte il monito dai figli provenienti dall'Est Europa, a cui spesso viene nascosta la realtà adottiva: soltanto accettando il proprio figlio e amandolo nella sua diversità e senza volere nulla in cambio si compie l'atto d'amore dell'adozione.

"IO ARRIVO DA GIOVE" di Luca Pastore
Gli interventi, le storie, i deliri, e i punti di vista che compongono il film sono stati raccolti all'interno di un videobox che è stato allestito in 18 discoteche piemontesi. Sono stati registrati circa mille interventi di giovani appartenenti a quello che, in modo molto sbrigativo e superficiale, viene definito il "popolo delle discoteche": si va dalla goliardia alla confessione, alla denuncia, al racconto di un episodio, di un sogno, all'euforia decisamente "chimica", al semplice silenzio.
Le testimonianze del videobox sono per lo più utilizzate come audio fuoricampo, sorta di "coro" di pensieri a supporto di una galleria di ritratti di giovani fuori e dentro la discoteca, nei centri commerciali, nei quartieri-dormitorio torinesi, all'interno delle loro case. Un campionamento rappresentativo di linguaggi, volti, idee, rumori e suoni di una generazione, senza la mediazione dell'intervista e senza nessun intento retorico o "analitico". La distanza tra il cliché del giovane "discotecaro" e la realtà è spesso sorprendente.

"KUMBH MELA 2001" di Giorgio Garini e Giuseppe Baresi
Nel gennaio del 2001 ad Allahabad (India), punto di confluenza dei due grandi fiumi Yamuna e Gange, si è svolto il primo Kumbh Mela del nuovo millennio, la più grande festa religiosa induista che si svolge ogni 12 anni. Il 24 gennaio oltre venticinque milioni di fedeli da tutte le parti dell'India, affrontando viaggi anche durissimi e faticosi, hanno raggiunto Allahabad per compiere il grande bagno purificatore, interrompendo così il ciclo delle reincarnazioni.
Il Kumbh Mela 2001 è stato il più grande raduno umano avvenuto sul pianeta. Flussi di pellegrini in continuo movimento. Un'apparente fragile organizzazione per una tendopoli di 40 chilometri quadrati. Mantra di annunci, orari, treni, preghiere e turni di mensa trasmessi continuamente da interminabili file di altoparlanti che segnano i viali di sabbia E quando tutto sembra che stia per collassare ti rendi conto di un grande equilibrio, lo stesso che hanno i passi sulla fune di una piccola principessa

"LATINA LITTORIA" di Gianfranco Pannone
Uno scaltro sindaco ottantenne dall'ingombrante passato fascista. Un sanguigno scrittore di mezza età, ex fascista pure lui, ex operaio ed ora marxista leninista, che vuol regolare i conti con la Storia. Un giovane e idealista consigliere comunale di sinistra che combatte la speculazione edilizia. Sono i personaggi principali di Latina, una provincia un po' anomala, ma non troppo lontana dall'attuale stagione politica che attraversa l'Italia. A Latina, il sindaco Ajmone Finestra governa da sette anni con Alleanza Nazionale e Forza Italia, diviso tra la nostalgia per il passato fascista della sua città e i problemi del nuovo piano regolatore, che ha nei suoi alleati i principali nemici.
Antonio Pennacchi, discussa coscienza critica della città, incalza il sindaco con i suoi scritti: "Che trovi il coraggio di chiamare Latina Littoria, chiudendo una volta per tutte i conti con un passato che va messo in museo, e scarichi i suoi alleati di Forza Italia per cercarne di nuovi, magari quel Mauro Visari che, novello Don Chisciotte, lotta contro il potente partito del mattone!"
E arriva il colpo di scena. Nell'imminenza delle elezioni politiche del maggio 2001, di fronte al grave problema della speculazione edilizia, l'uomo d'ordine Finestra e parte della sinistra sembrano trovare dei punti in comune. Ma tutto si conclude nel giro di un mese, quando il Sindaco

"LULU PASSING" di Marco Rovetto e Silvia Di Domenico
Il viaggio, emotivo e umano di un transessuale, Lulu, attraverso tutto il percorso prima e dopo l'intervento che lo porterà a diventare una donna. L'interesse e l'unicità nasce dall'esplicita richiesta da parte di Lulu di poter essere ripresa in questo passaggio.

"NEGRI DE ROMA" di Sabrina Varani
"Indelebile Inchiostro" è un gruppo di musicisti rap di origine africana che vivono a Roma. Le loro canzoni raccontano le storie della strada degli immigrati africani, di rabbia, d'amore, di droga, della terra d'origine, con il linguaggio poetico delle rime, mescolando italiano, romanesco e qualche parola in inglese e francese. Bat e Diamante sono il cardine creativo e produttivo del gruppo. Due personaggi legati da una grande amicizia, pur essendo antitetici per carattere e origini: Bat è nato in Nigeria da una famiglia ricchissima ed è emigrato per ribellione alle costrizioni della famiglia; Diamante è arrivato in Italia da un orfanotrofio di Salvador di Bahia all'età di un anno. Le loro storie personali si intrecciano al filo conduttore della loro passione per la musica rap e il calcio, i due principali mezzi attraverso cui si esprime la loro appartenenza alla società italiana.
Nel giugno 2001 il gruppo sta incidendo un inno rap per il probabile scudetto della Roma, proprio nel periodo in cui cresce il razzismo negli stadi. A Roma, nel delirio della vittoria dello scudetto che fa da sfondo alle azioni del gruppo, le differenze razziali sono annullate nella gioia irrefrenabile di una comune passione.

"NOSTALGIA" di Luciano Emmer
"Quando Elisabetta Sgarbi mi ha proposto di realizzare un film sulle pitture di Balthus, in occasione della mostra delle sue opere a Venezia nelle sale di Palazzo Grassi, sono riuscito a superare il rancore che provo oggi per la città della mia infanzia, invasa da una folla che non le permette di morire definitivamente con dignità, ritrovando in Venezia il sentimento della nostalgia. Come sempre non sono capace di descrivere, né storicamente, né esteticamente, un'opera d'arte. So solamente vivere, nel mio intimo, ciò che essa mi racconta." (Luciano Emmer)

"PRIMA DEL SILENZIO" di Silvano Agosti
Una donna di novantadue anni viene avvertita da un frate e un carabiniere che il figlio è stato condannato all'ergastolo e che sarà in transito per tre giorni a Roma. La donna, che abita in un paesino dell'alto Lazio si incammina, e miracolosamente arriva dal figlio.

"RADIO ROCK" di Stefano Grossi
Viaggio all'interno della controcultura Rock, a partire dalla radio storica dei rockers romani, Radio Rock. Con gli interventi di Luigi Pintor (ex direttore del "Manifesto"), Gino Castaldo (critico musicale di "Repubblica") e del gruppo romano Elettrojoyce.

"RESIDENCE ROMA" di Fabio Caramaschi
La vita, la storia familiare e sociale di alcuni degli abitanti del complesso edilizio "Residence Roma", in cui il comune ospita diverse centinaia di famiglie in assistenza alloggiativa. La telecamera diventa nelle mani dei protagonisti strumento di autorappresentazione di una storia comune fatta di collegio, carcere, insicurezza affettiva ed economica continua, violenza inflitta e ricevuta. E, naturalmente, alcool e droga.

"ROMA A.D. 000" di Paolo Pisanelli
Il 2000 è l'Anno Santo, soprattutto per Roma: la città è stata consacrata all'accoglienza di migliaia di pellegrini che accorrono da tutto il mondo per celebrare il grande Giubileo del Millennio. Lo Stato e il Comune di Roma hanno speso 13.500 miliardi di lire per dotare la città di infrastrutture, per riparare le strade e ripulire le facciate dei palazzi: avevano deciso di creare una grande occasione, una vetrina mondiale per la città. Dall'altra parte del Tevere, la Chiesa Cattolica ha compiuto ogni sforzo per segnare con l'Anno Santo la sua entrata nel nuovo millennio.
Ma il 2000 è stato anche l'anno del primo World Pride, festa dell'identità e dell'orgoglio omosessuale, che ha avuto luogo a Roma nella settimana dall'1° all'8 luglio ed è culminato con una grande parata che ha sfilato per le vie della città. Nei giorni del World Pride sono state celebrate messe e rosari di "riparazione", fiaccolate di protesta da parte di associazioni cattoliche integraliste. Tra proteste, intimidazioni e ricatti politici la tensione si è fatta molto alta: sono infuriate polemiche in cui si è discusso di laicità dello Stato, di rapporti tra Stato e Chiesa, di etica cattolica e sessualità.

"SANPIT (VELENO)" di Giuseppe Petitto
Sanpeet è un ragazzino pugile di 7 anni che vive nel nord est della Thailandia. Combatte per mantenere la sua famiglia, sui ring allestiti nelle foreste ai confini del Laos. È pratica comune in quella zona sfruttare i bambini obbligandoli a battersi su ring improvvisati, attorniati dagli adulti che scommettono sugli incontri. Più giovani sono i pugili combattenti, più alte sono le poste in gioco.

"SANTE" di Fabio Nardelli
Una serie di interviste ricostruisce la storia di Sante Notarnicola, giovane militante del PCI, bandito, ergastolano e poeta. In trasparenza si intravede la storia del nostro paese: gli anni '50, il '68, la riforma carceraria del 1975, il '77, la lotta armata, il delitto Moro, gli anni '80 e la loro deriva individualista.

"SENZA TERRA" di Elisabetta Pandimiglio e César Meneghetti
Un'esistenza segnata da un evento straordinario: nascere in mezzo al mare. Da due diversi angoli del mondo, attraverso le voci delle donne che lo hanno amato e gli indecifrabili ricordi del protagonista, la storia di un uomo destinato, fin dal primo giorno di vita, a cercare la sua terra senza mai raggiungerla. Nessuno sa cosa è scattato dentro di lui, il giorno in cui ha smesso di parlare. Fu partorito in una nave carica di emigrati convinti di andare a far fortuna nella "Merica" con i suoi vasti spazi da coltivare. Si ritrovò a crescere in quel Brasile governato da un'aristocrazia rurale che aveva appena sostituito la mano d'opera schiava per quella più conveniente salariati europei. Oggi in Brasile quindici milioni di senza terra lottano per il diritto al lavoro, alla cittadinanza, alla terra.

"SOCIALMENTE PERICOLOSI" di Fabrizio Lazzaretti
Per raccontare le storie di assassini, manicai e persone "socialmente escluse", abbiamo trascorso un lungo periodo all'interno dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. Diverse le storie, alcune tragiche, altre surreali, altre ancora venate di un umorismo amaro. In ogni caso, i protagonisti sono degli esseri umani i quali, benché colpevoli di qualcosa, non meritano certo di vivere in un contesto così repressivo e umiliante come quello che ci siamo trovati a documentare.

"SOGNI PUNTO COM" di Daniele Cini
Dalla Silicon Valley al Senegal passando per la Pianura Padana, la storia di alcuni nuovi imprenditori in tre continenti: persone che si sono immensamente arricchite con la New Economy, che hanno perso tutto o che vedono in Internet l'unico mezzo per risollevare le sorti del loro paese.

"TWIN TOWERS: UNA TRAGEDIA AMERICANA" di Max Chicco
Un reportage girato a New York l'11 settembre 2001 e nei giorni immediatamente successivi. Senza voler emulare la spettacolarità cui siamo abituati dalla televisione, ma cercando, invece, di scavare nella psicologia della gente comune, nelle sue paure, nel suo senso ora di frustrazione ora di rivalsa, si racconta, attraverso aneddoti e interviste, la spaventosa tragedia americana per la quale è stato detto che "ora nulla sarà più come prima".

"UNO, NESSUNO, DUECENTOMILA. Bambini di strada a Manila" di Francesco Patierno
Manila è una megalopoli sommersa tutto il giorno da un traffico infernale, in cui duecentomila bambini vivono per strada perché non hanno una famiglia o ne sono fuggiti per sottrarsi ad abusi e violenze. Ernesto uccide la matrigna per vendicare la morte di sua madre: ha 15 anni, un passato per strada e un futuro in un carcere che assomiglia molto di più a un canile. Jun Jun non ce la fa più e scappa di casa: l'amore per la sua famiglia non regge alle ore che ha dovuto passare appeso con una corda a testa in giù, punizione scelta dal padre per educarlo. Va per strada a sniffare colla, a prostituirsi, a cercare l'umanità che non ha avuto. E a trovare droga, prigione, pedofilia.
Ma in questo deposito di spazzatura e infinite contraddizioni che è Manila, c'è qualcosa che stupisce ancora di più. Oggi, Jun Jun, Ernesto e altri 4 bambini come loro non stanno più a prostituirsi e a sniffare colla, ma sono divenuti educatori di strada per "Medici Senza Frontiere". Individuati, formati, provati giorno per giorno, fanno parte dello staff di MSF. Quotidianamente questi ragazzini affrontano i quartieri più pericolosi, scoprono i casi più disperati, creano le condizioni per il recupero di tanti loro compagni. Sono loro che accompagnano il viaggio in mezzo a questo esercito di dimenticati: duecentomila bambini di strada a rischio continuo di abusi e malattie, millecinquecento rinchiusi in prigioni spaventose, senza diritti, senza assistenza e per di più mischiati ad adulti detenuti per reati gravi. Con loro scopriamo come si può far uscire Cristina da un ospedale che sembra un allevamento di mosche e topi e trovarle un centro d'assistenza; con loro entriamo in un aula di tribunale in cui si processano April e Joseph, da un mese in prigione perché colpevoli di essere per strada al momento di un furto di alcuni oggetti da un furgone. Un viaggio in cui l'impegno riesce a superare l'orrore.

"VIETATO SOSTARE SUL PORTONE" di Francesco Amato
Bologna 2001, Quartiere Savena. Una giornata qualunque sulla strada; un itinerario attraverso i luoghi dell'emarginazione raccontato dai senza fissa dimora. Dormire, mangiare, scaldarsi, amare: le storie di uomini e donne che hanno imparato a conoscere la vita.

"VIVERE" di Franco Bernini
La guerra e l'amore, il pianto e il riso, il peggio e il meglio che possa accadere ad un uomo. La vita, insomma. Roma, dominata dai nazisti, nel 1943. L'uomo si chiama Vittorio De Sica. Facile parlare bene di lui oggi, ma allora Allora era soltanto un "commediante" qualcuno senza futuro, senza protettori. Qualcuno che deve fare i conti soltanto su se stesso, sulla sua fantasia. E un giorno una pattuglia di soldati arriva sul set del film che sta girando. Soldati tedeschi. Cercano lui. Lo portano via. Dal loro comandante. Che deve parlargli. Goebbels in persona gli ha scritto, gli ha mandato una richiesta che è un ordine. De Sica è in trappola, ma
Un narratore - Marco Paolini - trae dall'oblio questa storia. La storia di De Sica, ma anche la storia dell'Italia di allora, dell'eterna italianissima arte di arrangiarsi, delle nostre miserie e delle nostre nobiltà. Il narratore rievoce, suggerisce, interpreta. E forse, un po' inventa.


PREMIO BIZZARRI 2002
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Premio Bizzarri 2003
dal 13/7/2003 al 20/7/2003

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