P420 arte contemporanea e libri
Bologna
piazza dei Martiri, 5/2
051 4847957 FAX
WEB
Gruppo T
dal 14/5/2010 al 25/9/2010
merc-sab 15-19,30, o su appuntamento

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P420 arte contemporanea e libri




 
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14/5/2010

Gruppo T

P420 arte contemporanea e libri, Bologna

Miriorama, le opere, i documenti. La mostra presenta le opere e la storia del Gruppo T, esperienza d'avanguardia nata a Milano sul finire del 1959 dall'unione di Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele Devecchi, cui si unira' subito dopo Grazia Varisco.


comunicato stampa

a cura di Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani

La galleria P420 ARTE CONTEMPORANEA inaugura il prossimo sabato 15 maggio 2010 a partire dalle ore 17, alla presenza degli artisti, la mostra “GRUPPO T: Miriorama, le opere, i documenti”. La mostra, curata da Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani, presenta le opere e la storia del Gruppo T, fondamentale esperienza d’avanguardia nata a Milano sul finire del 1959 dall’unione in gruppo degli artisti Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo e Gabriele Devecchi, cui si unirà subito dopo Grazia Varisco, che è stata tra le principali espressioni dell’arte cinetica e programmata in Italia e in Europa.

Nel cinquantenario della prima mostra Miriorama del gruppo, avvenuta alla galleria Pater di Milano nel gennaio del 1960, la galleria P420 ARTE CONTEMPORANEA rende omaggio agli artisti che hanno coraggiosamente saputo scrivere, nonostante una critica allora anche esplicitamente avversa, un’importante pagina della storia dell’arte, introducendo in maniera sistematica nell’opera d’arte il concetto di divenire, della pluralità delle forme e del concetto del tempo (si noti, T come Tempo).

“Consideriamo la realtà come continuo divenire di fenomeni che noi percepiamo nella variazione” sono le parole che i fondatori del gruppo pubblicano sul loro manifesto teorico nel 1960. Da quel momento si dedicano a esperimenti cinetici e visivi, alla realizzazione di oggetti ‘spazio-tempo’ che coinvolgono attivamente gli spettatori attraverso percezioni sensoriali sovrapposte, attraverso il movimento intrinseco dell’opera dato da un motore o dalla presenza di una fonte luminosa o attraverso l’interazione diretta con essi.

E’ così che Anceschi, Boriani, Colombo, Devecchi e Varisco concretizzano in maniera geniale un cambiamento formale che i tempi richiedevano, un superamento dell’arte statica e soggettiva che alla fine degli anni ’50 era ormai inevitabile e che si affacciava un po’ in tutta Europa con gli artisti di Zero a Dusseldorf, di GRAV a Parigi, dell’Equipo57 in Spagna per citarne alcune tra le principali espressioni.

Arte Cinetica come realizzazione di un movimento, arte Programmata come programmazione esatta di tale movimento. E’ questa la geniale intuizione con cui gli artisti in mostra risposero alla realtà estremamente dinamica dell’allora civiltà industriale ed alla forte accelerazione dei processi di percezione della realtà, per cui essi stessi finirono per porsi di fronte a questa realtà, come scrisse Filberto Menna nel 1965, “non come di fronte ad una forma statica, come un soggetto che contempla un oggetto, ma come ad un complesso assai dinamico di relazioni”.

L’artista non poteva che accettare, senza negarlo, lo scontro con questa nuova realtà, caratterizzata dallo sviluppo tecnologico nelle sue forme fondamentali della produzione industriale e del consumo di massa. Continuano gli artisti nel manifesto teorico del 1960: “Considerando l’opera come una realtà fatta con gli stessi elementi che costituiscono quella realtà che ci circonda, è necessario che l’opera stessa sia in continua variazione”. L’artista delle ricerche cinetiche e programmate intende operare non sulla forma quanto sui metodi, sugli strumenti tecnici, sulla fase di progettazione, con la forte esigenza di inserire una prospettiva umanistica nello sviluppo della tecnica moderna.

Come sottolinea Luca Cerizza nel testo di presentazione sul catalogo della mostra “la ricerca del Gruppo T e delle simili espressioni coeve, ha rappresentato la possibilità di un’arte che mettesse in dubbio il mito dell’opera come forma finita e feticcio sacro, del creatore come genio individuale, per avanzare la proposta di un’opera come progetto, processo e partecipazione. L’orizzonte di un futuro diverso, attraverso una forma aperta, antiautoritaria, polisensoriale”.

Continua Luca Cerizza: “in corrispondenza con un mutato clima sociale e politico, con le speranze di una democratizzazione diffusa e di promettenti orizzonti tecnologici, all’inizio degli anni ’90 una nuova scena internazionale ha riscoperto alcune delle premesse delle avanguardie ottiche-cinetiche-programmate e del credo di Rudolf Arnheim secondo cui ‘la percezione è sempre creazione’. Il lavoro di alcuni dei maggiori protagonisti degli ultimi anni come Olafur Eliasson e Carsten Höller, e poi di Carsten Nicolai fino a Jeppe Hein è impensabile senza quei precedenti, così come lo sono certe espressioni odierne della cultura digitale, del design e della grafica, della musica elettronica e della “club-culture”.

Esposte in mostra oltre 30 opere storiche del gruppo realizzate negli anni ’60 e ’70 tra cui, per fare alcuni esempi, strutture tricrome e strutturazioni cilindriche virtuali di Giovanni Anceschi, superfici magnetiche e PH-scope a luce di Wood di Davide Boriani, spazi elastici e strutturazioni pulsanti e fluide di Gianni Colombo, superfici di spilli in vibrazione e forme retinate in movimento di Gabriele Devecchi, superfici magnetiche interagenti con lo spettatore, schemi luminosi e mercuriali di Grazia Varisco.

La mostra, come la precedente organizzata dalla galleria P420 ARTE CONTEMPORANEA, lascerà ampio spazio alla documentazione, presentando un allestimento arricchito dall’esposizione di preziosi cataloghi, inviti, manifesti, in grado di delineare il percorso artistico ed espositivo del gruppo tra il 1959 e i primi anni ‘70, con particolare evidenza alle storiche mostre chiamate ‘Miriorama’ dagli esponenti stessi del gruppo.

Ancora una volta il riuscito binomio opere-documenti permetterà anche al visitatore meno preparato di inserire l’avanguardia cinetico-programmata in un ben preciso contesto culturale, e di poterne così meglio apprezzare il valore storico-artistico. Il catalogo, con introduzione del curatore e critico Luca Cerizza, testi critici, testimonianze, pubblicazione delle opere esposte e catalogazione dei documenti dell’attività espositiva del gruppo, è disponibile in galleria.

Alessandro Pasotti, Fabrizio Padovani

Immagine: Grazia Varisco

Inaugurazione sabato 15 maggio 2010 a partire dalle ore 17

P420 arte contemporanea e libri
p.zza dei martiri 5/2, 40121 Bologna
orario galleria: da mercoledi a sabato ore 15-19,30.
Tutti gli altri giorni e orari su appuntamento
ingresso libero ingresso libero

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