Il poeta del colore. Oltre 70 opere originali del maestro catalano, tra litografie, pochoir e acqueforti, testimoniano il lavoro di illustratore che ha reso Miro' protagonista della storia del libro d'artista. Una mostra che esplora un tratto della produzione del pittore spesso poco conosciuto.
a cura di Michele Tavola
Alle poesie di Joan Miró, poesie senza parole, realizzate con il rosso, il blu, il giallo e tutti i colori della sua tavolozza, è dedicata l'esposizione che dal 15 maggio al 7 novembre 2010 si tiene presso le Scuderie del Castello di Miramare a Trieste.
Un progetto che inaugura in occasione della “Notte dei Musei”, evento a carattere europeo cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali aderisce per il secondo anno e che apre le porte di musei e aree archeologiche in orario serale e notturno.
La mostra è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia, prodotta e organizzata da Alef-cultural project management di Milano con il patrocinio del Comune di Trieste, per riaprire la sede espositiva delle Scuderie con una monografica d’autore che intende arricchire l’offerta culturale del Castello di Miramare.
Oltre settanta opere originali del maestro catalano - tra litografie, pochoir e acqueforti - sono esposte per testimoniare il lavoro di illustratore che ha reso Miró protagonista - con Matisse e Picasso - della storia del libro d'artista, tradizione nata in Francia nell'Ottocento. Un'attività che coinvolse il maestro a tal punto che per alcuni periodi smise di dipingere per dedicarsi anima e corpo alla realizzazione di opere grafiche, destinate a volumi e riviste pubblicate in edizioni a tiratura limitata. Si tratta di raccolte poetiche in cui Miró dialoga con grandi scrittori del suo tempo in un alfabeto non verbale, fatto di segno e colore, reinterpretando secondo la sua personale sensibilità le loro parole.
Momento cruciale della vita di Miró per l'attività di illustratore è il 1948, anno in cui conosce Aimé Maeght che diventa il suo principale mercante e il suo editore: da allora la sua produzione grafica si moltiplica.
Maeght - che aprirà nel 1964 la nota Fondazione di Saint-Paul de Vence - a partire dal 1946 avvia la pubblicazione della rivista Derrière le Miroir, progettata al fine di accompagnare come catalogo le rassegne organizzate dalla galleria.
Prodotto destinato a portare avanti e a rinnovare con occhio rivolto al contemporaneo la tradizione di testate d'arte celebri, la rivista rappresenta un luogo di sperimentazione di nuovi linguaggi e di valorizzazione delle potenzialità della grafica. Ogni numero presenta interventi critici, testi letterari e opere grafiche originali tirate da matrici disegnate direttamente da maestri del tempo del calibro di Calder, Braque, Matisse, Giacometti, Chagall, con testi di Breton, Beckett, Eluard, Prévert.
Miró, con i suoi segni, trasforma ogni pagina in un capolavoro d'invenzione, contribuendo a farne un gioiello nel panorama delle pubblicazioni periodiche del Novecento.
Dalla fertile collaborazione con Maeght nasce anche quel libro d'artista che rimane opera insuperata per qualità formale e intensità emotiva nella produzione del maestro catalano: Parler seul, pubblicato nel 1950, presenta litografie di Miró che fanno da contrappunto al flusso di coscienza del testo di Tristan Tzara, testo nato durante la permanenza dello scrittore in manicomio. Gli ideogrammi fantastici e le forme primordiali di Miró fanno da ideale completamento alle parole del poeta: le illustrazioni si inseriscono nel testo in un dialogo intimo.
Tra le altre opere presentate in mostra vanno ricordate le tavole per A la santé du serpent di René Char, edito nel 1954 e La bague d'Aurore di René Crevel, pubblicato nel 1957, e le tavole di una delle opere più belle della maturità dell'artista, Le lézard aux plumes d'or, in cui Miró si scopre autore anche della parte testuale e si fa illustratore di se stesso: le parole si muovono libere e assumono un valore marcatamente grafico, facendo del volume un vero gioiello di eleganza ed equilibrio. Di qualità impressionante è anche il Llibre dels sis sentits del 1981, una delle sue ultime prove.
Un viaggio attraverso sognanti liriche a colori permetterà al visitatore di conoscere un tratto della produzione di Miró spesso poco esplorato: per il maestro, tuttavia, non esisteva una differenza tra arti maggiori e cosiddette arti minori e i risultati del suo impegno profuso nella grafica ne danno piena dimostrazione.
In occasione della Notte dei Musei la mostra rimarrà eccezionalmente aperta fino alle ore 02.00 con ingresso a tariffa ridotta
Informazioni:
info@miromiramare.com
http://www.miromiramare.com
Produzione, organizzazione e ufficio stampa:
Alef – cultural project management
Corso Italia, 7 – 20122 Milano info@alefcultural.com
Inaugurazione sabato 15 maggio 2010, ore 11.00
Scuderie del Castello di Miramare
Viale Miramare, Trieste
martedì alla domenica: dalle 10.00 alle 18.30
intero 5, ridotto 3