55 Festival Internazionale del Film di Locarno, iniziative, appuntamenti, concorsi
Concorso internazionale:
Dal 2002 il concorso internazionale è riservato ai lungometraggi di fiction in generale, diretti cioè da registi alla
loro prima opera o da cineasti più maturi provenienti da tutto il mondo, nelle cui opere sia possibile individuare,
fedeli alla tradizione locarnese, schemi, stili innovativi e originalità nella ricerca di nuovi modelli di
rappresentazione del reale tali da piegare il mezzo tecnico a inedite ricerche estetico - formali.
La selezione sarà frutto di un'accurata analisi della produzione di ciascuna cinematografia, nessuna esclusa, e
cercherà di rilevare come un sensibilissimo sismografo ogni vibrazione, ogni crepa, nella struttura del modo
classico di fare cinema.
I film in concorso non possono essere già stati presentati in altri festival internazionali ne essere stati distribuiti
al di fuori del proprio territorio d'origine.
Concorso Video:
Sempre dal 2002, Locarno ha scelto di attribuire maggiore attenzione alla sua sezione video che negli ultimi
anni ha saputo vieppiù accrescere il proprio interesse. In quanto concorso a tutti glie effetti, la nuova sezione
presenterà una selezione di produzioni video o digitali fra le più innovative e originali.
Piazza Grande:
La selezione di questa sezione si propone come un'incursione nel cinema di intrattenimento, uno slalom tra i
film per il grande pubblico, pensata con l'intento di offrire agli spettatori della Piazza di Locarno quei film di
grande impatto spettacolare la cui attrattiva non penalizza la sorpresa, l'intelligenza e la ricerca.
Cineasti del presente:
E' la sezione in cui gli stili si contaminano, i modelli narrativi si moltiplicano e si infrangono, i confini tra fiction e
documentario diventano incerti, i tempi classici si allungano o si contraggono. E' la libertà di reinventare la
sintassi del cinema, di trovare nuovi linguaggi ; è la sezione a cui sono naturalmente destinati gli autori che
sperimentano il cinema e che parlano del cinema.
Programma speciale:
Una delle retrospettive del 55.mo Festival internazionale del film Locarno presenterà , con il titolo INDIAN
SUMMER, un percorso attraverso le lingue,i modi, le culture, i temi diversissimi di cui è fatto il cinema del
subcontinente indiano. Curata da Uma da Cunha, INDIAN SUMMER presenterà una selezione di circa trenta
film, una panoramica-assaggio di quello che è stato prodotto in India negli ultimi venticinque anni, tra cinema
d'autore e Bollywood.
Il Festival di Locarno riporta alle luci della ribalta la figura e l'opera di ALLAN DWAN con un'ampia selezione dei
suoi titoli, continuando cosi la lunga tradizione di retrospettive che danno significato e valore alla storia della
critica cinematografica. Curata da Giorgio Gosetti, presentata da Peter Bogdanovich, la retrospettiva di Locarno
percorrerà quasi 50 anni di storia del cinema popolare americano; quello stesso che il canadese Dwan (vissuto
sempre New York, lontano dalla fabbrica del cinema, ma da questa più volte riscoperto) seppe interpretare da
vero maestro.
Pardi di domani:
Protesa verso il futuro, la sezione dei Pardi di Domani indaga la produzione giovanile nel format del
cortometraggio setacciando senza posa tutte le scuole di cinema e i luoghi in cui i giovani talenti si mettono
alla prova. La sezione ogni anno, oltre a rappresentare il meglio della produzione svizzera, dedica un
approfondimento particolare ad un'altra realtà culturale che quest'anno sarà quella dell'Australia e Nuova
Zelanda.
Settimana della critica:
Organizzata dall'Associazione Svizzera dei Giornalisti Cinematografici attraverso i suoi delegati Irene Genhart e
Thomas Schärer, la sezione, giunta ormai alla sua tredicesima edizione presenta sette documentari che nella
foltissima produzione internazionale hanno saputo catturare l'attenzione per la loro singolarità e importanza
contenutistica o formale.
Appellations Suisse:
Rivolta principalmente agli acquirenti e ai professionisti del mondo intero presenti a Locarno durante il festival, la sezione si propone di presentare una rosa di film svizzeri selezionati tra quelli già usciti in sala o già presentati ad altri festival internazionali.
La sezione è organizzata dall'Associazione Produttori, da SSR SRG idée suisse, dal Centro del Cinema Svizzero e dall'Associazione Registi. Il comitato di selezione dei film comprende un membro di ciascuna delle associazioni organizzatrici più un rappresentante del festival di Locarno.
55. festival internazionale del film Locarno 1-11 agosto 2002
GIURIA DEL CONCORSO INTERNAZIONALE
Cedomir Kolar, produttore, Serbia/Francia - Presidente della giuria
Bruno Ganz, attore, Svizzera
Aamir Khan, attore/produttore, India
Emanuel Levy, giornalista, USA
Jafar Panahi, regista, Iran
Niloufar Pazira, attrice/giornalista, Afghanistan/Canada
Béla Tarr, regista, Ungheria
GIURIA DEL CONCORSO VIDEO
José Maria Prado, direttore della Filmoteca Española, Spagna- Presidente della giuria
Arthur Omar, videoartista, Brasile
Dante Spinotti, direttore della fotografia, Italia/USA
Pablo Trapero, regista, Argentina
Eva Truffaut, attrice/regista, Francia
GIURIA DEI PARDI DI DOMANI
Ray Argall, regista, Australia
Michael Beltrami, regista, Germania/Svizzera
Joëlle Comé, produttrice, Svizzera
Fabrizio Grosoli, commissioning editor Tele+, Italia
Simon Perry, produttore, Gran Bretagna
Per fotografie e ulteriori informazioni sui giurati vi preghiamo di consultare il sito
PREMIO RAIMONDO REZZONICO
PER IL PRODUTTORE INDIPENDENTE DELL’ANNO
Raimondo Rezzonico è stato uno dei fondatori del Festival Internazionale del Film di Locarno. Per venti anni ne è stato il presidente e poi il Presidente onorario. E del festival, del suo festival è sempre stato, anche quando non se ne occupava più in prima persona, l’animatore entusiasta e la forza propulsiva. Per ricordare l’amico scomparso, la
Presidenza e la Direzione del Festival hanno deciso di istituire in suo nome un premio
destinato al produttore indipendente dell’anno.
Perché ai produttori indipendenti, alla loro creatività , al loro coraggio e al loro amore per il rischio nella ricerca di nuovi autori e di nuove forme di cinema, il Festival Internazionale del Film di Locarno deve molte belle scoperte e molto della sua stessa natura.
IL premio Raimondo Rezzonico al produttore indipendente dell’anno, che ha una dotazione di Sfr. 10'000 gentilmente offerti dal Comune di Minusio (dove per molti anni Raimondo Rezzonico ha risieduto) sarà attribuito in occasione della 55 esima edizione del Festival Internazionale del Film di Locarno a Paulo Branco.
IN PROGRESS/SCRITTORI
In principio, inutile negarlo, ci sono le storie. I film, le loro storie, le "trame" le raccontiamo
attraverso le parole. Perfino le immagini, nelle sceneggiature, sono descritte con le
parole. Insomma, il legame tra la scrittura e la visione del cinema è fortissimo e ineludibile.
Per questa ragione, volendo esplorare i mondi e le forte espressive che confinano con il
cinema, siamo partiti dal momento della scrittura, dai rapporti tra chi inventa e scrive le
storie e il prodotto cinematografico, dalle influenze che il cinema esercita su chi racconta
con lo strumento della parola.
A Locarno, una serie di appuntamenti - gli Incontri letterari della nuova sezione In
progress - presenteranno sei grandi scrittori di origini e ispirazione molto diverse che
parleranno del loro rapporto con il cinema e delle reciproche influenze tra la scrittura
cinematografica e letteraria.
Venerdì 2.8 Antonio Tabucchi, Italia
Sabato 3.8 Arnold Wesker, GB
Martedì 6.8 Abraham Yeoshua, Israele
Mercoledì 7.8 Petro Markaris, Grecia
Venerdì 9.8 Anita Desai, India
Sabato 10.8 Martin Suter, Svizzera
INDIAN SUMMER
Lo scorso agosto Lagaan di Ashutosh Gowariker ha conquistato a Locarno il premio del
pubblico UBS ed è stato accolto con grande entusiasmo ovunque. Monsoon Wedding di
Mira Nair ha vinto il Leone d'oro a Venezia. The Warrior, presentato a San Sebastian, ha
proposto nelle forme del film d'avventura una storia di ascesi. Il 2001 sembra essere stato
l'anno in cui il cinema indiano, un complesso arcipelago di lingue e di generi, di forme e di stili, di blockbusters e di cinema d'autore si è affacciato di prepotenza alla ribalta del cinema mondiale.
Ma cosa c'è tra il cinema dei grandi come Satyajit Ray e Lagaan? Tra Mrinal Sen e Mira
Nair? Tra i classici e Bollywood? Qual è il recente cinema indiano che non abbiamo visto
in Occidente? Per rispondere almeno in parte a questa curiosità il prossimo Festival del
Film di Locarno presenterà dunque la sua Indian Summer : una panoramica-assaggio
(circa trenta film) di quello che è stato prodotto in India nell'ultimo quarto di secolo, un
percorso attraverso le lingue, i modi, le culture, i temi diversissimi di cui è fatto il cinema del subcontinente indiano, una carrellata (per forza solo esemplificativa, visto le
dimensioni gigantesche del cinema indiano) che ne mostri la ricchezza, la varietà , i mille
volti. La selezione dei film è firmata da Uma da Cunha e la pubblicazione d’approfondimento, Indian Summer - film, filmmakers and actors between Ray and Bollywood,edizioni Olivares,è stata curata da Italo Spinelli. Partner di INDIAN SUMMER è la DSC, Direzione dello sviluppo e della cooperazione, l'ufficio competente della Confederazione in materia di aiuto umanitario e della cooperazione allo sviluppo con i paesi del Sud e dell'Est. La DSC incoraggia in Svizzera gli incontri interculturali e la presenza delle espressioni culturali dei paesi in via di sviluppo. Grazie ad un contatto emozionale e interattivo, le sue azioni suscitano una migliore comprensione e favoriscono una miglior solidarietà nei confronti del Sud e dell'Est. Concretamente la DSC sostiene festival di musica e di cinema, arti sceniche, la produzione e la diffusione cinematografica.
Cinema Indiano: incroci e parallele
Qualcuno l’ha definito cinema 'parallelo'. Il lavoro degli autori del cinema indiano, spesso
chiamato cinema Indi, viaggia in parallelo e convive con la produzione popolare e
commerciale di Bollywood che domina il box office - un box office che ogni anno
raggiunge una media di 5 miliardi di dollari.
Ma tutti i film vivono parallelamente ad altri film, ma come rette parallele che ogni tanto si
incontrano, si sovrappongono creando nuove e diverse parallele. E si incontrano perché la
gente si incontra. Nei festival internazionali o nelle strade. Come l’incontro tra due registi,
l’uno indiano e l’altro francese, con un ispettore di polizia, un giorno a Calcutta ad un certo
punto degli anni sessanta.
Ci si può immaginare la scena. Tre uomini in piedi nel bel mezzo della strada, pochi istanti
prima che la polizia in assetto d’assalto si scontri con gli studenti che marciano lungo la
strada. L’aria è densa di polvere e tensione come a voler anticipare il momento dello
scontro, e loro tre si scambiano tranquillamente le opinioni su "Zazie dans le metro", sui
poemi di Louis Argon e sulla letteratura francese. Questo è uno degli aneddoti raccontati
nell’intervista a Mrinal Sen pubblicata nel libro Indian Summer - film, filmmakers and
actors between Ray and Bollywood, edito dalle edizioni Olivares. Mrinal Sen, il regista
indiano che divide il suo cameraman con Louis Malle e che vuole riprendere le facce nella
folla e le storie che si celano dietro i volti. Questo è uno dei numerosi incontri tra i registi
europei e indiani.
E’ da uno di questi incontri che è nato il cinema indiano, dopo il ritorno di Dadasahed
Phalke dal suo viaggio a Londra , fatto per procurarsi l’equipaggiamento e le istruzioni
tecniche necessarie per produrre e dirigere il primo film indiano "Raja Harischandra",
ispirato ad una storia mitologica indu, e divenuto grande pilastro della cinematografia muta
indiana delle origini. Anche "The light of Asia", il primo film indiano distribuito all’estero
nasce da una collaborazione tra un regista indiano, Himansu Rai, e uno europeo Franz
Osten.
E l’incontro a Londra nel 1950 tra Satyajit Ray e Vittorio de Sica per Ladri di Biciclette
convinse il giovane Bengalese a realizzare il suo promo film, "Pather Panchali".
Il libro che accompagna la retrospettiva del 55mo festival di Locarno, "Indian Summer",
consiste in una collezione di note, commenti, interviste alla generazione di registi,
sceneggiatori e attori indiani che sono emersi nell’ultimo quarto di secolo. A quella
generazione che è nata o comunque è stata fortemente condizionata dal movimento degli
anni settanta quando il cosiddetto cinema parallelo, o cinema d’autore, stava nascendo e
mentre il cinema popolare di Bombay stava evolvendosi e producendo spingendosi verso
una più ampia scelta di temi per quei film che verranno interpretati da star come Amitabh
Bachchan.
La stessa generazione di Mani Kaul, Shyam Benegal, Adoor Gopalakrishnan, Girish
Karnad e Aparna Sen, per nominarne solo alcuni. E di Goutham Goshe, Govind Nihalani e
Girish Kassaravalli.
Ma noi non ci siamo limitati ad indagare sul cinema parallelo ma anche a tentare di capire
l’influenze che il cinema indipendente ha avuto su tutta la cinematografia indiana: dai film
prodotti i regioni diverse e in lingue diverse, ai film che affrontano prolemi raramente
raccontati su uno schermo, xom i conflitti etnici o tra comunità e caste, la lotta per i diritti
delle donne, il contrasto tra realtà rurale e urbana.
Il riconoscimento ai registi del cinema parallelo da parte dell’estero ha dato un grande
supporto e nuove opportunità di mercato al cinema d’autore indiano. I riconoscimenti a
Mrinal Sen, con la medaglia d’oro nel 1970 durante la Mostra Internazionale del Cinema di
Venezia e poi l’orso d’argento nel 1981 a Berlino per "Akaaler Sandhane", o anche il
premio del British Film Institute dato ad Adoor Gopala Kishnan nel 1981 per
"Elippathayam", ci danno solo un piccolo esempio dei molti tra i quali potremmo scegliere.
Nei due decenni successivi agli anni settanta la linea che distingueva il cinema parallelo
da Bollywood è sempre meno netta. I temi dei conflitti appaiono anche nelle produzioni
bollywoodiane, come nel film Bombay di Mani Ratman che tratta i problemi della
convivenza tra comunità diverse e il conflitto Indu Musulmano.
E così inzia ad imporsi il cosiddetto middle cinema commerciale, un cinema a metà strada
tra il film d’autore e le grandi produzioni popolari, esempi di questa cinematografia sono
"The terrorist", di Santosh Sivan, oppure "Satya" di Ramgopal Varma.
Con Bollywood che ha creato il mito di se stesso e tanto potente e capace di attrarre
pibblico al pari di Hollywood e con la crescente difficoltà dei registi indipendenti di trovare
una distribuzione, la tendenza sembra essere quella di un ulteriore sviluppo del middle
cinema commerciale.
Anche se in India, come nel resto del mondo sembra ora il momento per rimettersi in
discussione confrontandosi con nuove prospettive produttive create dalle nuove tecnologie
e con nuovi strumenti che possano catturare il movimento che costruisce le realtà .
* Dall’introduzione di Italo Spinelli al libro "Indian Summer - film, filmmakers and actors
between Ray and Bollywood"
Locarno International Film Festival:
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President: Marco Solari
Artistic Director: Irene Bignardi
Artistic Vice Director: Teresa Cavina
Programming: Tiziana Finzi
Head of Communication: Doris Longoni
Head of Administration: Riccarda Stevan
Direzione Artistica:
Irene Bignardi
Teresa Cavina
Programmazione:
Tiziana Finzi
Pardi di Domani:
Chicca Bergonzi
Appellations Suisse:
Micha Schiwow Centre Suisse du Cinema
Settimana della Critica:
Irene Genhart
Thomas Schaerer
Industry Office:
Nadia Dresti
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