Il focus del lavoro dell'artista risiede nella tensione tra l'ambiente e la propria iscrizione fenomenologica. Partendo da questo, Falconer costruisce una strategia atta a dispiegare le imbricazioni sinestetiche della luce che filtra da uno spazio esterno ad uno interno. Il video 'side-lines' e' una riproposizione di questo processo nello studio dell'artista nel quale Falconer ha filmato il riverbero della luce nella sua relazione con gli oggetti.
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Enrico Fornello è lieto di annunciare la prima personale italiana
dell’artista inglese Vicky Falconer. Il focus principale del suo
lavoro risiede nella tensione insolubile tra l’ambiente e la propria
iscrizione fenomenologica. Il lavoro rende visibile un qualcosa che
potrebbe denominarsi come il traffico occulto della metafora,
denominazione questa che può corrispondere al termine coniato dallo
psicoanalista francese Jacques Lacan di “estimità” (extimité). Tale
termine definisce qualcosa che consiste di e che insiste nel, né
dentro né fuori. Infatti l’estimità non è il contrario di intimità, ma
indica che l’intimità stessa non è altro che un corpo estraneo, non
familiare. Questo è precisamente ciò che questi dispositivi celibatari
di Falconer sembrano poter delineare.
Lo spunto scelto dall’artista è quello della finestra, una referenza
specifica che in questo caso prende forma da un’immagine fotografica
di una finestra della casa di Konstantin Melnikov a Mosca; uno degli
architetti più influenti del movimento d’avanguardia russo. La casa
consiste in due cilindri comunicanti e la facciata esterna di uno dei
due è perforata da una costellazione di finestre esagonali.
Partendo
da questo l’artista costruisce una strategia atta a dispiegare tutte
le imbricazioni sinestetiche della luce che filtra da uno spazio
esterno ad uno interno ed i relativi effetti di disseminazione
allogena. Il video side-lines è una riproposizione di questo processo
nello studio dell’artista nel quale ha filmato il riverbero della luce
nella sua relazione sia con gli oggetti all’interno (assemblaggi
fatti ad-hoc dall’arista e configurazioni di materiali) sia con
l’ambiente all’esterno ( le ombre astratte delle foglie di un albero
nelle vicinanze). Si ingenera così un’estimità indiscernibile nella
quale ogni coincidenza scopica collassa e collide senza soluzione di
continuità. Tutte le installazioni qui presentate sembrano essere
soggette ad un impasse fenomenologico che disloca e conduce la
percezione nel punto cieco della propria inesausta dromoscopia.
Vicky Falconer ha studiato Belle Arti presso l’Università di Edimburgo
e completato, nel 2008, il Master of Arts presso il Central Saint
Martins College di Londra. Ha esposto in Inghilterra e Scozia. Di
recente, a Londra, ha partecipato a mostre collettive tenutesi presso
il MOT International ed il FormContent. E’ stata impegnata in
residenze in Europa e ha ricevuto diversi riconoscimenti dallo
Scottish Arts Council.
Opening 19 maggio ore 18
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Enrico Fornello is pleased to announce the first solo show in Italy of
the London-based artist Vicky Falconer. The main focus of her work is
the insoluble tension between the environment and its phenomenological
inscription. The work gives visibility to something that could be
called the hidden traffic of metaphor, and can be seen to correspond
to a term coined by the French psychoanalyst Jacques Lacan:
‘extimacy’ (extimité). This term defines something that consists of,
and insists on, neither inside nor outside. In fact extimacy is not
the contrary of intimacy, but says that the intimate is Other – like a
foreign or unfamiliar body. This is precisely what that these celibate
devices staged by Falconer appear to be outlining.
The motif chosen by the artist is ‘the window’ – selecting, in this
case, a specific reference in the form of a photographic image of a
window from Konstantin Melnikov’s house in Moscow. One of the most
influential architects of the avant-garde movement in Russia, his
house consists of two interlocking cylinders, the outer wall of one of
which perforated by a constellation of hexagonal windows. From this
departure point, the artist constructs a strategy to display the
synaesthetic imbrications of light filtering from an outside space to
an inside one, and the constituent effects of this allogenic
dissemination.
The video Side-lines is a re-enactment of this process
in the artist’s studio, where she filmed the reverberation of light,
in its relation to both interior objects (ad-hoc assemblages and
configurations of materials) and the external environment (the leaves
on a nearby tree, abstracted in shadow). An indiscernible extimacy is
set up, in which every scopic coincidence restlessly collapses and
collides. Indeed, all the installations presented here seem to be
subject to this phenomenological impasse, which literally displaces
and drives the perceptible-ness in the blind spot of its inexhausted
dromoscopy.
Vicky Falconer studied Fine Art at the University of Edinburgh,
completing her MA at Central Saint Martins College in London in 2008.
She has exhibited work in England and Scotland; recent projects
include group shows at MOT International and FormContent, both in
London. She has previously undertaken residencies in Europe, and been
the recipient of funding awards from the Scottish Arts Council.
Opening May 19th, 6 pm
Galleria Enrico Fornello
via Massimiano, 25 Milano
Orario di apertura Lunedì - Venerdì 14-19
Sabato su appuntamento
ingresso libero