Inaugura Studiolo, appuntamento fisso, che ospita progetti inediti di giovani artisti. Protagonista della prima personale e' Marco Bonafe' che affronta, graficamente, le difficolta' delle relazioni nella societa' contemporanea e con una preordinata sovrapposizione di film plastici su pvc crea intrecci, che descrivono la complessita' delle connessioni umane.
a cura di Maria Chiara Valacchi
Inaugura Studiolo, appuntamento fisso, che ospiterà progetti inediti di giovani artisti internazionali. Le esposizioni che si succederanno, saranno accolte nella piccola stanza studio situata all’interno dello spazio Cabinet e punteranno l’attenzione sulle emergenti eccellenze contemporanee. Un solo week end per scoprire nuovi linguaggi espressivi che diventeranno i codici estetici del futuro.
Per il primo appuntamento si inaugura il solo-show di
Classe 1981, nato a Palermo, dopo varie esposizioni in Italia e all’estero è stato ammesso attraverso le segnalazioni di critici, curatori e giornalisti alla residenza promossa da VIR Viafarini a Milano nell’ambito del progetto Memories and Encounters in corso fino Luglio 2010. Di reminescenze cinetiche, nei suoi lavori c’è sempre una celata introduzione al movimento, Bonafè affronta, graficamente, le difficoltà delle relazioni nella società contemporanea e con una preordinata sovrapposizione di film plastici su pvc crea intrecci, effetti ottici che descrivono la complessità delle connessioni umane. Nero e bianco sono le uniche cromie presenti in questi lavori di forte impatto strutturale.
C’è, poi, la sperimentazione con il materiale adesivo, linee d’argento riflettente, con il quale disegna su carta, percorsi e nervature, dossi ed estroflessioni, che sono le metafore di rapporti destabilizzanti, causa di una crescente tecnologia alienante. I lavori specchianti vivono della vita di chi li osserva, come contemporanei tableau vivant, i lavori di Bonafè sono agglomerati di elementi geometrici che risultano vivi grazie al modulare cambiamento cromatico, al trascorrere della luce del giorno, al riverbero del passaggio delle persone. L’estetica fredda che ci descrive la percezione che l’artista ha della società è fatta di vibrazioni compositive, appunti che ritmano il tempo su pagine bianche di un quaderno vuoto o arricchiscono di dettagli inconsueti libri storici.
Inaugurazione 4 giugno ore 18.30
Spazio Cabinet
via Rinaldo Rigola, 1 - Milano
Ingresso libero