Galleria Accademia Contemporanea
Balance. L'artista propone in mostra una raccolta di opere che ben rappresenta le sue ultime svolte concettuali, incentrate sul racconto dell'eterno rapporto tra l'uomo, la bugia e il divino.
È intitolata Balance, la mostra che Bios Vincent, pittore, scultore e artista poliedrico, inaugura l’8 giugno alle h 18:30 all’interno della Galleria Accademia Contemporanea di Milano. Alle h 19:00 Andrea Del Guercio e Michele Premoli Silva presentano il volume che documenta, con una selezione di lavori, il periodo 2009/2010.
Dopo il Pinocchio Crocifisso, opera tra sacro e profano, divenuta polo d’attrazione per i visitatori della rassegna Paratissima 5.2 nell’ottobre 2009, Bios Vincent propone stavolta una raccolta di opere che ben rappresenta le ultime svolte concettuali che l’artista ha vissuto, incentrate sul racconto dell’eterno rapporto tra l’uomo, la bugia e il divino. Con questo nuovo allestimento Bios pertanto vuole non solo presentare un excursus della propria produzione artistica, contrassegnando un punto di maturazione, ma anche lasciare intravedere le nuove stagioni della sua vita di artista che usa i propri linguaggi in maniera forte e con un accento critico mai superficiale.
E lo fa sia attraverso opere appartenenti alla collezione degli Angeli, già esposte in varie occasioni, una tra tutte al S.I.A. Guest di Rimini, evento fieristico per eccellenza del settore hotellerie, sia attraverso le opere del 2010, come America che ritrae una bandiera a stelle e strisce sporcata da un simbolismo pesante supportato dal ricorso all’uso della resina, un materiale caro all’autore. Altro esempio del nuovo corso artistico, sviluppo e approfondimento del percorso seguito da Bios, è Achaiah e Tre Pulcini, in cui il tricolore italiano è anch’esso trasfigurato nell’ottica problematica della rivisitazione del concetto d’identità nazionale.
Nel caso di Balance siamo quindi in presenza di un allestimento che intende gettare luce in maniera profonda sulla simbiotica relazione tra colore e materia, risultato ultimo di un lungo cammino che Andrea B. Del Guercio così descrive: «Per Lipari il colore, condotto per scrittura, nell’intensa stagione di vita in Cina, poi per fisicità magmatica e grumosa, ha avuto necessità di affermarsi attraverso la presenza di supporti plastici, di forme e accumulo di supporti tangibili, prodotti sintetici nauseabondi, poliuretani, collanti che in parallelo con il colore vanno a solidificarsi, a stabilizzarsi mantenendo intatto lo stato di energia».
Ma per Bios esiste un legame inscindibile tra il piano concettuale e quello delle tecniche espressive, aspetto che, ancora Del Guercio, sottolinea con queste parole: «Il colore-materia è una scelta significativa in questo percorso recente e da questa dipende lo sconfinamento verso la scultura, muovendosi tra Picasso e Burri; materia che si impone nella tridimensione del volume e della superficie, nello spessore che si aggiunge e nell’antro che si sottrae. All’interno di una sperimentazione infaticabile, Lipari si è immerso estraendo sempre nuove immagini, diversi brani di realtà inedite ma riconducibili nel loro insieme ad un clima bio-antropologico in bilico tra le origini della materia ed un presente tormentato, devastato dalle ansie».
Inaugurazione 8 giugno 2010, 18:30
Galleria Accademia Contemporanea
via San Calocero 27, Milano
orario: dal martedì al sabato dalle 16 alle 19
ingresso libero