Parlamento (Palacio 9 Julho)
Sao Paulo
Av Pedro Alvares Cabral, 201

Joseph Pace
dal 14/6/2010 al 29/6/2010
+ 55 11 38866432,+ 55 11 38841885
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Joseph Pace



 
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14/6/2010

Joseph Pace

Parlamento (Palacio 9 Julho), Sao Paulo

Emocoes: 40 Obras. Una selezione di opere che l'artista ha creato a partire dalla fine degli anni '90 ad oggi. Dieci tele inoltre rappresentano il lavoro recente dell'artista, ovvero IDM (irremovibilita' della memoria) e alcune tele della serie Atons.


comunicato stampa

a cura di Emanuel von Lauenstein Massarani

Dal 15 al 30 giugno 2010 il Museo dell’Arte del Parlamento di San Paolo, in collaborazione con l’Archivio Joseph Pace, presenta per la prima volta una selezione di opere dell’artista Joseph Pace, curata dal Soprintendente ai Beni Culturali di San Paolo, Emanuel von Lauenstein Massarani. In mostra una selezione di opere che l’artista ha creato a partire dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Dieci tele inoltre rappresentano il lavoro recente dell’artista, ovvero IDM (irremovibilità della memoria) e alcune tele della serie Atons, linguaggio con il quale propone un’interpretazione Filtraniste e allo stesso tempo poetica del mondo. Queste tele, che verranno esposte nelle sale del V° Centenario, legano la mostra all’inaugurazione dell’evento romano del Febbraio 2010 alla galleria Fidia Arte Moderna.

Joseph Pace è uno dei maggiori esponenti dei Filtranistes. Questo movimento filosofico, cui parteciparono anche il poeta Pablo Maria Landi e il medico Jean-Marc Mayenga, ha sviluppato nella metà degli anni ottanta a Parigi, una pratica artistica con una visone globale della vita legata non solo al all’informale ma anche all'action painting e alla pop art. Recuperando anche supporti e materiali già reinterpretati, Pace utilizza vernici e smalti dove superfici di colore e linee monocrome si incontrano con una brillantezza che evoca il colore ancora fresco.

Joseph Pace è nato a Morbegno, in Italia, nel 1959. Pittore, filosofo e drammaturgo (Raimond n’est pas retourné), vive e lavora a Roma e a San Paolo del Brasile. Negli anni ottanta opera anche a Parigi dove, nel luglio del 1987 con Mayenga e Landi redige il primo manifesto Filtraniste e, nel febbraio del 1988 organizza la mostra di pittura e di poesia Paysages Filtranistes alla galleria Hulot, che sanziona lo stato di fatto dei dogmatismi astratti. Al gruppo iniziale, aderisce anche il sociologo e pittore Kurt H. Wolff, che per Pace segna anche il suo passaggio dal figurativo all’informale. Due anni dopo, nel gennaio del 1990, presso il domicilio di Landi, avrà luogo la firma della dichiarazione costitutiva del gruppo ampliato dei Filtranistes.

Pace da subito inizio ad una nuova ricerca verso una nuova iconografia dapprima figurativa e successivamente informale, che pur seguendo l'evolversi della pittura di quegli anni, esprime con forza ed energia cromatica con sue modalità personalissime.

I primi esperimenti di Pace risalgono alla fine degli anni settanta, quando insieme allo zio materno Antonio Cardile, artista della Scuola Romana, realizza incisioni su linoleum. Da quei primi anni, la sua ricerca viene contraddistinta dai cosiddetti Paysages Filtranistes, dedicati al rapporto fra uomo e natura (1985-1990); poi dal ciclo dei Legni (Woods - 1990-1994); alla metà degli anni novanta appartengono gli studi di Factor C; dal 1999 è in corso la serie IDM - Irremovibilità della memoria. L'ultima serie di grandi dipinti, è intitolata Atons.

Pace, tenacemente dedito al rispetto “del collettivo, creatore e anonimo” che porta alla realizzazione progressiva di opere graffiate, risultato di gesti accumulati e del passaggio del tempo, attraverso l’epistemologia umanistica di Kurt Wolff (resa e cattura) ha sempre difeso e rivendicato l’anonimato sociale nella sua opera; al contempo, tuttavia, impone all’opera, per logica costitutiva, la sua firma. Prima con il ciclo dei Legni (Woods) del 1990 e poi con gli studi Factor C, nel 1993, rispondono a questo tipo di concetto, cui, seppure in arti diverse, anche i suoi compagni aderiscono ma in modo meno radicale. Pace da allora realizza un lavoro di archeologia sociale, di classificazione di immagini dell’inconscio sociale prelevate secondo tematiche che gli permettono di elaborare una vera e propria opera creativa, seguendo un criterio di selezione che egli stabilisce a seconda dell’idea che vuole sviluppare. Questa idea, egli la chiama narrazione: un modo di raccontare un’epoca, la sua epoca, che egli esplora dal 1977.

Il suo lavoro di archeologia sociale e della memoria diventa sistematico ed egli, da allora, intraprende un vero e proprio archivio del linguaggio dell’inconscio collettivo, orientando la sua produzione in funzione di tematiche a lui care. Conclude il suo ciclo con la serie delle recenti IDM Irremovibilità della Memoria fatta con smalti e acrilici. E’ anche l’inizio di una nuova serie tematica (Atons) dedicata alla musica amplificata, La Techno Music. Con questa serie di opere, Pace costruisce dei ponti fra discipline diverse e anche fra generazioni diverse. “Mi ritengo il testimone attivo dell’edonismo tragico che contraddistingue il nostro tempo. E’ l’anonimato sociale della strada che getta attraverso me i suoi riflessi di culture dominanti.”

Completa l’esposizione una critica esauriente con testi di Emanuel von Lauenstein Massarani.

Joseph Pace, che dal 1985 espone in Europa e Sud America, nei prossimi mesi sarà presente con le sue opere anche a Barcellona, Londra, New York e Tokio.

Info e contatti :
Tel + 55 11 3886-6432
Fax + 55 11 3884-1885

Inaugurazione: Martedì 15 Giugno, - ore 17

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