(Ri)tratti dal Kurdistan - Popoli, identita', minoranze nei territori contesi della Turchia, e' un reportage fotografico risalente al marzo del 2009 che parte dal nucleo piu' moderno e occidentale di Istanbul, per arrivare ai luoghi piu' estremi e spesso dimenticati.
a cura di Claudio Miani
(Ri)tratti dal Kurdistan – Popoli, identità, minoranze nei territori contesi della Turchia di Marco Palladino è un reportage fotografico risalante al marzo del 2009 che parte dal nucleo più moderno e occidentale di Istanbul, dall’alternanza di quei boulevard tipicamente europei con i vicoli della vecchia città ancora non del tutto ammodernati, di giovani vestiti alla moda e donne velate o addirittura completamente coperte. Il cuore pulsante della contro-cultura giovanile e la sede dell'associazione culturale dei Curdi. Nel quartiere dietro Sultanhamet, il centro storico, si respira invece ancora l'atmosfera della vecchia città e soprattutto si incontra una rappresentanza di tutte le minoranze di questo paese, sia in senso etnico che sociale. É un quartiere che vive in strada, nelle botteghe, dove una povertà marcata non impedisce alle persone di accogliere chiunque con incredibile calore umano.
Poi gli intensi volti delle donne, nel millenario cuore dell'Anatolia, visitando un villaggio di origine hittita, Hasankeyf, dove il tempo sembra arrestatosi a centinaia di anni fa. E poi la Siria e l'Iraq, con il famoso "capodanno curdo", il Newroz, un momento di identità culturale legalmente autorizzato a rappresentare i curdi nel paese, che mescola festa, a costumi tradizionali, musica, incitamenti politici.
Kurdistan però, come territorio ideale e dai confini alquanto incerti, non significa solo curdi. L'Anatolia orientale è infatti da sempre la culla di diverse etnie e religioni. Alla ricerca degli ultimi "sopravvissuti" tra i cristiani di Turchia, i cristiani aramaici di origine siriana, si proiettano immagini dell’antica città di Kafro, abbandonata più di 50 ani fa e oggi diventata un esperimento di ricolonizzazione da parte di alcuni dei molti migranti (soprattutto verso Svizzera e Germania) che vorrebbero farvi ritorno.
Infine, Urfa, il cui bazaar è tuttora un luogo di estremo fascino dove si possono ammirare i mestieri antichi, come il lavoro dei conciatori di pelli. Anche in questa città, allontanandosi dalla zona più battuta e inoltrandosi nei quartieri più poveri, si entra in contatto con un'umanità intensa e vera, e si scopre ancora una volta come le minoranze siano un concetto che taglia trasversalmente la società coniugandosi in mille risvolti: culturali, economici, etnico-religiosi, e quasi sempre sono l'altra faccia, spesso quella più sporca e sincera, di un mondo fin troppo globalizzato.
Sezioni in mostra:
Istanbul, la città moderna e antica
Taksim, Sultanhamet, il Bosforo
I quartieri "abbandonati" dietro Sultanhamet
Immigrati curdi, armeni e altre minoranze
I villaggi curdi sul Tigri - Hasankeyf - Le rovine millenarie
Ritratti di una popolazione che sarà presto sfollata
Le zone al confine con Siria e Iraq durante il Newroz
Capodanno curdo nei villaggi Idil, Midyat, Dargecit
Gli ultimi cristiani del Kurdistan nelle terre del PKK
Villaggi siriani aramaici, Kafro e i monasteri dimenticati
Urfa, la città dei mille popoli e mestieri, il suo Bazaar
Inaugurazione 24 Giugno 2010
Sinergy Art Studio
Via di Porta Labicana 27– San Lorenzo, Roma
orario: dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 17.00 o su appuntamento (anche serali)
ingresso libero