Castello di Rivoli
Rivoli (TO)
piazza Mafalda di Savoia
011 9565222 FAX 011 9565231
WEB
Fuoricornice. Altre scene, altre danze
dal 24/6/2010 al 24/6/2010
ore 21
011 9565270

Segnalato da

Manuela Vasco




 
calendario eventi  :: 




24/6/2010

Fuoricornice. Altre scene, altre danze

Castello di Rivoli, Rivoli (TO)

Il Castello di Rivoli presenta un ciclo di appuntamenti dedicati ad artisti non ancora debitamente riconosciuti. Il primo incontro e' con Charles Atlas, figura storica della ricerca audiovisiva tra videodanza e performance, in un omaggio al celebre performer Leigh Bowery. La rassegna prosegue Sabato 26 e domenica 27 giugno 2010 con 'Dance Portraits - Figure della Danza'.


comunicato stampa

Il Castello di Rivoli presenta un ciclo di appuntamenti dedicati a figure innovative di artisti non ancora debitamente riconosciuti. Incontri, proiezioni, nonche' eventi dal vivo e concerti, saranno occasioni per conoscere una serie di grandi personalita' internazionali.

Venerdì 25 giugno 2010, ore 21.00
Teatro del Castello di Rivoli

INCONTRO CON CHARLES ATLAS

Figura storica della ricerca audiovisiva tra videodanza e performance, in un omaggio al celebre performer Leigh Bowery, protagonista e artista-chiave della scena artistica londinese – tra moda, arte e nightclubbing – degli anni Ottanta e Novanta.

Nell’ambito di FUORICORNICE, ciclo di appuntamenti dedicato a figure atipiche di artisti e performers, il 25 giugno alle 21.00 si terrà un incontro con Charles Atlas, celebre regista e video-maker statunitense. L’incontro, introdotto da Francesco Bernardelli, sarà seguito dalla proiezione di The Legend of Leigh Bowery (2002).

Leigh Bowery (1961-1994) - caso fra i più straordinari di continuo scambio e fusione fra vita, arte e performance - è stato imprevedibile animatore e creatore di speciali eventi in nightclub, performer, nonché designer e creatore di particolarissimi abiti e costumi, la cui visione e ispirazione ha influenzato molti fra i più importanti artisti e designer di oggi.

Diretto da Charles Atlas, il film documenta - senza censure preventive - la carriera e le circostanze vissute da Bowery, grazie a documenti filmati originali e a interviste a personaggi quali Boy George, Damien Hirst, Michael Clark, Rifat Ozbek, Bella Freud, Cerith Wyn Evans e Norman Rosenthal (direttore della Royal Academy of Art). The Legend of Leigh Bowery offre uno spaccato del momento eccezionale vissuto nella scena artistica - fra moda, arte e nightclubbing - che contraddistinse Londra alla fine degli anni Ottanta. Il nucleo centrale del film, nondimeno, resta Leigh Bowery stesso: invitato a famosi talk-show televisivi, o in scena con la celebre Michael Clark Dance Company (per cui disegnò anche i costumi), o ancora impegnato con la sua band Minty o in provocatorie performance nel circuito dei locali notturni underground londinesi. Il documentario descrive il percorso creativo di Bowery, fino alle sue prove più mature - l'invito presso la galleria di Anthony D'Offay e il suo coinvolgimento in alcuni ritratti realizzati dal celebre pittore inglese Lucian Freud.

Nato nel 1949, Charles Atlas ha iniziato lavorando nel cinema e nel documentario professionale di danza contemporanea. Fin dai primi anni Settanta realizza audiovisivi d’avanguardia, fra cui Blue Studio: Five Segments (1975-76). Sviluppa una collaborazione esclusiva con Merce Cunningham, durata per anni, per la cui compagnia è stato anche filmmaker-in-residence dal 1978 al 1983. Nel 1989 il Museo d'Arte di San Paolo e il FestRio Festival hanno presentato una grande retrospettiva dei suoi lavori. A queste sono seguite le rassegne a Copenhagen nel 1991, con un successivo tour nei paesi scandinavi, e alla Cinémathèque Française di Parigi nel 1992. I film e i video di Charles Atlas sono stati presentati, tra gli altri, al Centre Georges Pompidou di Parigi, al Museum of Modern Art, al Metropolitan Museum of Art e al Whitney Museum of American Art di New York. In Europa presso il World Wide Video Festival de L'Aja, allo Stedelijk Museum di Amsterdam e presso l’Hamburger Bahnhof di Berlino.

Negli ultimi anni Atlas ha sviluppato progetti di Live Performance con artisti come Marina Abramovic o Anthony and the Johnsons. Il regista ha ricevuto prestigiosi premi tra cui la Guggenheim Foundation Fellowship e tre Bessie Awards, nonché speciali riconoscimenti da parte della Jerome Foundation e dal National Endowment for the Arts.

FUORICORNICE Altre scene, altre danze proseguirà sabato 26 e domenica 27 giugno 2010 con Dance Portraits - Figure della Danza (1), rassegna di proiezioni di cui segue programma.

sabato 26 e domenica 27 giugno 2010
Dance Portraits - Figure della Danza (1)

proiezioni a partire dalle ore 20.30

Un omaggio a Merce Cunningham - il più grande rivoluzionatore della danza contemporanea della seconda metà del XX secolo - e alle diverse generazioni di danzatori e performer - spesso suoi ex-allievi o danzatori - seguite negli anni '60/'70 e '80.

Global Groove (1973) di Nam June Paik e John Godfrey
colore, sonoro, 28.30 min. con Merce Cunningham

Il video, sviluppato in collaborazione con John Godfrey e contraddistinto da un inesauribile ritmo visivo-sonoro, presenta danzatori impegnati nei più svariati stili (dal Rock'n'roll al Jazz, al contemporaneo, al Tip-tap, fino a danze tradizionali coreane), mentre s'alternano presenze di Allen Ginsberg, di John Cage o di Jud Yalkut che intervista Charlotte Moorman. Le continue elaborazioni e sovrapposizioni elettroniche, unite alla presenza incessante della musica, producono una sensazione di contagiosa energia vitale.

Merce by Merce by Paik Pt. 1 (1975/76) di Merce Cunningham e Charles Atlas - colore, sonoro, 15.38 min.

Una serie di brevi coreografie, ideate ed eseguite da Cunningham specificamente per il video (e i suoi spazi virtuali), mostra il celebre danzatore moltiplicato sullo schermo e accompagnato da un collage sonoro stratificato dalle voci di John Cage e di Jasper Johns.

Merce by Merce by Paik Pt. 2 (1978) di Nam June Paik e Shigeko Kubota - colore, sonoro, 13 min.

Paik e Kubota incentrano questo lavoro al gesto e al movimento di Cunningham attraverso un'attenzione alle relazioni fra arte e gesti quotidiani, mentre ricorre la domanda: "E' danza tutto questo?". Nel video compaiono immagini aeree delle strade di New York, brulicanti di vita, assieme ai primi passi di un bambino.

Line (1969) di Yvonne Rainer
bianco e nero, 10 min. - con Susan Marshall

In Line (Linea) una ragazza bionda (la futura coreografa Susan Marshall), ripresa da un particolarissimo punto di vista ribassato, interagisce con una piccola sfera mobile sospesa e con la frontalità della ripresa cinematografica, in un curioso gioco di progressive scoperte e rivelazioni visive.

Trio A (1978) di Yvonne Rainer
bianco e nero, 10.30 min. - con Yvonne Rainer - riversato da film 16 mm

Elaborata nel 1965, questa composizione coreografica consisteva inizialmente in una sequenza di movimenti per una durata di circa cinque minuti. Fu presentata come parte dell'evento The Mind is a Muscle, Part I (La mente è un muscolo) alla Judson Church nel gennaio 1966. All'epoca fu interpretata da Yvonne Rainer, David Gordon e Steve Paxton, "simultaneamente ma non in unisono". Molteplici furono le successive reinterpretazioni, fino a che, nel 1978, cinque anni dopo aver smesso di interpretarla, Rainer la rieseguì presso lo studio di Merce Cunningham per una ripresa in film 16 mm. Nel film si può seguire, dapprima in tempo reale e poi al rallentatore, la sequenza costitutiva di quello che è considerato uno dei veri e propri manifesti della nuova danza postmoderna, nata e sviluppatasi nell'alveo delle contaminazioni fra Performance art e influenze mutuate da Anna Halprin e Cunningham stesso.

Retracing Steps: American Dance since Postmodernism (1988)
di Michael Blackwood

a cura di Sally Banes, narrato dai coreografi stessi; con Molissa Fenley, Bill T.Jones & Arnie Zane, Stephen Petronio, Johanna Boyce, Wendy Perron, Jim Self, Blondell Cummings

(MB Productions) - colore, sonoro, 89 min.

Dopo la prima generazione di coreografi postmoderni, quali Yvonne Rainer, Steve Paxton e Trisha Brown, gli anni Ottanta vedono nascere nuove e vivaci tendenze coreografiche. I danzatori si mettono completamente in gioco, danzando al suono della pop music, al ritmo scandito del racconto e perfino della nuova poesia. Emerge un rinnovato interesse a raccontare storie, ad indossare costumi vistosi, provocatori. Nasce così una stagione dove, da un'apparente ecletticità e libertà di scelte, scaturiscono quei nuovi caratteri e tendenze che sono parte di un'energia più vasta che in quegli anni toccò tutte le arti: dall'architettura, alla musica fino alla moda e al fumetto. I nove coreografi ritratti in Retracing Steps mostrano la ricchezza e la libertà ritrovata dalla nuova danza americana di quella fondamentale stagione.

Roberta Aghemo
Promozione
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Tel. 011 9565270
r.aghemo@castellodirivoli.org

Image: Leigh Bowery, Multi glasses, from Taboo art showing

25 - 26 - 27 giugno, 2010

Castello di Rivoli
p.zza Mafalda di Savoia, Rivoli (TO)
Ingresso libero sino ad esaurimento posti
Per prenotazioni: tel. 011.9565270, r.aghemo@castellodirivoli.org

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