La mostra, curata da Beatrice Buscaroli e Rachele Ferrario, rappresenta dunque un punto di svolta negli studi dedicati a Paresce, e mira a ricollocare la sua figura nell'ambito della cultura artistica non solo italiana ma europea, dal momento che partecipa pienamente al clima dell'Ecole de Paris.
Vicenza riscopre Rene' Paresce, protagonista dell' Ecole de Paris
L'antologica dedicata dal Comune di Vicenza a René Paresce è la prima mostra
pubblica, dopo quasi un decennio di silenzio sull'artista e dopo la
rivalutazione avvenuta in questi ultimi due anni.
Promossa dall'Assessorato ai Servizi Culturali con patrocinio della Regione del
Veneto, la mostra intende fare luce su quanto è stato studiato e scritto finora
su questo singolare protagonista della cultura artistica italiana e francese tra
gli anni Venti e Trenta, che vive oggi un momento di grande attualità e che
finalmente è al centro di una adeguata rilettura storico-critica della sua
opera.
La mostra, curata da Beatrice Buscaroli e Rachele Ferrario, rappresenta dunque
un punto di svolta negli studi dedicati a Paresce, e mira a ricollocare la sua
figura nell'ambito della cultura artistica non solo italiana ma europea, dal
momento che partecipa pienamente al clima dell'Ecole de Paris.
René Paresce (1886-1937) noto esponente degli Italiens de Paris, il gruppo di
artisti italiani residenti a Parigi formato da Mario Tozzi, Giorgio de Chirico,
Alberto Savinio, Filippo De Pisis, Gino Severini e Massimo Campigli, ha avuto un
ruolo rilevante nell'arte italiana e francese nei primi decenni del secolo,
tanto che ancora oggi gode della considerazione della critica e di un
collezionismo raffinato, legato ai maestri storici del Novecento.
Trascorsa l'infanzia a Firenze dedicandosi alla pittura da autodidatta, Paresce
studia materie scientifiche e si laurea in Fisica all'Università di Palermo. Nel
1912, rifiutata la possibilità della carriera universitaria si trasferisce a
Parigi dove lavora al Bureau International des Poids et Mesures. Frequenta gli
artisti di Montparnasse e i caffè letterari, La Cloiserie de Lilas e La Rotonde
e, nonostante il carattere schivo, s'inserisce nell'ambiente degli artisti
residenti a Parigi quali Picasso e Modigliani. Fa parte dell'Ecole de Paris
insieme a Moïse Kisling e Chaime Soutine e partecipa ai Salons parigini, agli
Indépendents e alle Tuileries. Allo scoppio della guerra con la moglie, la
pianista russa Ella Klatchko, lascia Parigi e si reca a Londra. Qui lavora come
assistente a National Laboratory di Teddington. Viaggia per l'Europa, si reca
più volte in Svizzera, a Zurigo, dove prende parte ad alcune importanti
esposizioni al Kunsthaus e alla Galerie Tanner.
La parallela attività di giornalista - è corrispondente da Londra per il
quotidiano "La Stampa" - e di pittore lo portano spesso anche in Germania, a
Berlino, dove espone in spazi pubblici e privati. Nel 1926 partecipa alla Prima
Mostra del Novecento Italiano alla Permanente di Milano e nel 1927 alla mostra
sindacale allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Nel 1929 è invitato alla Seconda Mostra del Novecento Italiano. Nel 1928 entra a
far parte del gruppo degli Italiens de Paris e fino al 1936 partecipa a tutte le
mostre del gruppo. Nel 1928 Antonio Maraini lo incarica di ordinare la sala
dell'Ecole de Paris alla XVI Biennale di Venezia. L'unica sua personale in
Italia quand'era ancora in vita è del 1933 a Milano, alla Galleria del Milione.
L'anno successivo, nonostante il discreto successo ottenuto dai suoi dipinti,
intraprende un viaggio nelle isole Figi, dalle quali torna dopo sei mesi,
passando per l'America. Sull'argomento scrive un libro intitolato L'altra
America, pubblicato nel 1935 per le edizioni di Quadrante. Abbandona
progressivamente la pittura, prima di morire il 15 ottobre del 1937 a Parigi
nella Maison Santé.
Con un gruppo di cinquanta opere tra dipinti e disegni la mostra intende
proporre l'analisi dell'attività di Paresce dai suoi esordi fiorentini al
soggiorno parigino, dalla sua permanenza a Londra, dove recenti studi hanno
scoperto facesse parte e partecipasse alle mostre del London Group, ai viaggi a
Zurigo e Berlino, com'è emerso in seguito al ritrovamento delle opere presso la
Collezione dell'amica Lux Guyer di Zurigo, alle mostre del Novecento, fino alla
personale alla Galleria del Milione di Milano nel 1933. In quell'occasione
Paresce fa conoscere il risultato degli ultimi anni del suo lavoro, che presenta
colori dai toni smorzati e opachi e sfondi popolati da architetture astratte,
quasi sognate. Immagini visionarie di marine e di porti e paesaggi cosmici sono
i soggetti della sua ultima produzione, che tende sempre più all'astrazione.
Le opere, in parte inedite e provenienti per la maggior parte da prestigiose
raccolte pubbliche e private, ricostruiscono il singolare percorso dell'artista,
con particolare attenzione al primo periodo, meno conosciuto, all'insegna di un
eclettismo che trova la sua piena espressione nell'uso raffinato della citazione
e della variante e nella sperimentazione tecnica del colore. E' anche presente
in mostra, proveninete dallo Stedelijk Museum di Amsterdam e dopo un'assenza di
oltre settant'anni dall'Italia, la splendida Natura morta Stilleven con la quale
Paresce partecipò alla Esposizione d'arte italiana in Olanda del 1927.
Il catalogo, oltre a documentare le opere in mostra, costituirà un contributo
monografico ricco di testimonianze dei molteplici interessi dell'artista. Al suo
interno saranno pubblicate anche le riproduzioni di numerose opere oggi
disperse, una serie di articoli scritti da Paresce per il quotidiano "La Stampa"
tra il 1931 e il 1934, oltre ad alcuni passi fondamentali del libro "L'altra
America", pubblicato per le edizioni di Quadrante nel 1935.
Rene' Paresce (1886-1937), Vicenza, Basilica Palladiana (Spazio
LAMeC-Laboratorio per l'Arte Moderna e Contemporanea), Piazza dei Signori, dal
28 maggio al 20 agosto 2000.
Orario:10,30 - 13 e 15 - 18,30 (lunedì chiuso). Ingresso lire 5 mila, ridotti
lire 3 mila.
Mostra organizzata dall'Assessorato ai Servizi Culturali del Comune di Vicenza.
A cura di Beatrice Buscaroli e Rachele Ferrario. Catalogo edito da EDISAI; in
mostra lire 25 mila.
Informazioni: tel. 0444/222101; 0444/222114
Sede mostra: tel. 0444/320493
Prenotazioni e visite guidate: tel. 0444/222122
fax. 0444.222155 Email asscultura@comune.vicenza.it
Inaugurazione: 27 maggio 2000, ore 18
Vernice per la Stampa: 27 maggio 2000, dalle 16,30 alle 18
Ufficio Stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049.663499 fax 049.655098