Never believe what they say. Protagonisti dell'universo pittorico di Charlotte Mouwens sono presenze umane, animali, talvolta interni di ambienti o paesaggi surreali, dove il denominatore comune e' una sorta di dilatazione dell'immagine attraverso pennellate lunghe e sinuose. A cura di Simona Vendrame.
a cura di Simona Vendrame
La scelta di Charlotte Mouwens (Rotterdam, 1981 di esprimersi attraverso
la pittura appare talmente totalitaria che l'osservatore ne percepisce
immediatamente la forza e l'urgenza.
Protagonisti dell'universo pittorico di Charlotte Mouwens sono presenze
umane, animali, talvolta interni di ambienti o paesaggi surreali. A
volte si tratta di semplici dettagli, come se l'artista si soffermasse
sul particolare tratto da una fotografia, in ogni caso il denominatore
comune è una sorta di dilatazione dell'immagine attraverso pennellate
lunghe e sinuose che conferiscono pathos e una drammaticità dai toni
espressionisti su cui si innesta lo sguardo ironico dell'artista.
Tale
sgardo, lungi dal suggerire una lettura disincantata del mondo, mira a
disvelare il lato oscuro, o semplicemente assurdo, di una società
dominata dal nonsenso nella quale l'esistenza si svolge secondo
dinamiche e rituali che sfuggono a un ordine e a uno scopo.
Le ambientazioni e i soggetti mutano notevolmente da un'opera all'altra
- l'orso che siede nel seggiolone come fosse un neonato da sfamare, una
distesa infinita di carrozzine vuote, una folla di figure femminili
uguali che si erge in piedi tra una miriade di automobili, un giovane
uomo che "entra" nel cofanetto di un carillon dalle dimensioni giganti -
spaziando liberamente tra le immagini provenienti dal quotidiano che
però, stralciate dal loro contesto e inserite in una cornice surreale,
assumono connotati ambivalenti e si offrono a molteplici interpretazioni.
I colori e l'atmosfera di molte opere sono lividi, in contrasto con il
cromatismo del mondo reale, contribuendo in tal modo a generare una
sensazione di malessere e di spaesamento. Mouwens afferma di essere
interessata al raggiungimento di una dimensione universale attraverso il
particolare: le proprie esperienze ed emozioni, anche legate alla
maternità, riviste attraverso un'immaginazione densa di atmosfere
oniriche ma anche fortemente permeata dalla stratificazione di messaggi
provenienti dai media, acquistano così una dimensione atemporale e un
significato metaforico, che costringono l'osservatore a riflettere su
ciò che può celarsi dietro l'aspetto rassicurante di circostanze e gesti
apparentemente banali.
L'artista, che ha recentemente partecipato al programma biennale della
Rijksakademie di Amsterdam, sintetizza nel suo lavoro una sensibilità
complessa e l'elaborazione di un linguaggio pittorico profondamente
articolato che generano una poetica densa di istanze attuali, dai toni
vibranti. Simona Vendrame
Inaugurazione sabato 26 giugno 2010 ore 18.30
sarà presente l'artista
Duetart Gallery
vicolo Santa Chiara, 4 - Varese
orario: dal martedì al sabato dalle ore 15.30 alle 19.30
ingresso libero