Giovanni Martini
Andrea Bellunello
Pietro di San Vito
Gianfrancesco da Tolmezzo
Cima da Conegliano
Nel territorio tra Veneto e Friuli per piu' di un secolo due diversissime scuole si sono reciprocamente fecondate: quella veneta e veneziana e quella friulana aperta a influssi nordici, andando a creare un modo autonomo di fare pittura, ma anche scultura e architettura. La mostra da' conto di questo fenomeno, e oltre ad essere allestita nel complesso del Collegio Marconi, continua sul territorio con itinerari che conducono alle chiese delle attuali province di Venezia e Pordenone che conservano affreschi, altari, pale, arredi non movibili.
La storia dell’arte italiana è ricchissima di situazioni territoriali dove le arti si sono espresse in forme originali, in diverso modo autonome. Di questa straordinaria ricchezza è esempio il territorio compreso tra due fiumi, la Livenza ed il Tagliamento, tra il versante orientale del Veneto e l’area pordenonese del Friuli, territorio storicamente riferito all’antica diocesi di Concordia.
Qui, per un secolo e poco più, due diversissime scuole si sono reciprocamente fecondate: quella veneta e veneziana e quella friulana aperta a influssi nordici, andando a creare un modo autonomo di fare pittura, ma anche scultura e architettura.
Ora una mostra dà conto di questo fenomeno tutt’altro che provinciale. A precederla, anni di ricognizione sul territorio e negli archivi, un convegno di studi in cui tutti i filoni di questo approfondito lavoro sono stati messi a confronto e ulteriormente approfonditi.
”Rinascimento tra Veneto e Friuli. 1450-1550”, questo il titolo dell’esposizione, è il frutto di quella estesa, capillare ricerca.
A promuovere la mostra sono la Regione del Veneto, il Comune di Portogruaro, la Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, la Diocesi di Concordia-Pordenone e la Fondazione Marconi, con il sostegno e la collaborazione di: Provincia di Venezia, Soprintendenza BSAE Friuli Venezia Giulia, Fondazione Santo Stefano, Banca San Biagio del Veneto Orientale.
Nel 1420 Portogruaro e il suo territorio passarono alla Repubblica di Venezia che investì molte risorse nel polo commerciale appena acquisito (Portogruaro era il fulcro del commercio fluviale dall’Adriatico verso il Nord). In pochi anni al borgo medioevale si sostituì una nuova città rinascimentale con eleganti palazzi dalle facciate affrescate. Un radicale voltar pagina che coinvolse anche gli edifici religiosi, nel capoluogo ma non solo: dalla magnifica cattedrale romanica di Concordia alle chiese della città, ad ogni convento, monastero e chiesa parrocchiale. Non è un caso se qui si sviluppò una singolare congiuntura artistica.
Tanta vitalità richiamò e mise a contatto, spesso intorno alla medesima committenza, artisti diversi. Personalità di primo piano e comprimari da Andrea Bellunello, a Pietro di San Vito e Gianfrancesco da Tolmezzo. Un confronto tra culture figurative che culminò al principio del XVI secolo con la realizzazione da parte di Cima da Conegliano e dell’udinese Giovanni Martini di due importanti pale per le maggiori chiese cittadine, Sant’Andrea e San Francesco.
Ma ciò che veramente interessa è il frutto originale di questo loro interagire: quello che è stato il grande Rinascimento tra Veneto e Friuli, appunto. Una interessantissima “enclave” che si differenzia rispetto all’ambito storico della Serenissima e allo stesso tempo da quello friulano, ma che, anche al suo interno, mostra non meno interessanti differenziazioni: tra città e contado, ad esempio; la prima soprattutto, ma non solo, “veneziana”, il secondo molto più attratto da modelli nordici.
Un secolo dopo, il Concilio di Trento sconvolgerà ciò che nelle chiese si era appena assestato; poi, in secoli più recenti, le soppressioni prima veneziane e poi napoleoniche. Così molte delle opere qui nate hanno preso la via di musei e collezioni italiane e europee.
Questo progetto ha il merito di aver restituito la ricchezza del patrimonio territoriale che la mostra ripropone nelle sue linee essenziali. Riuscendo anche in alcuni piccoli miracoli, come il riunire tutte le Madonne lignee di Andrea Bellunello o il rintracciare molte delle le opere dell’esigua ma importante produzione pittorica di Giovanni Martini.
La mostra, allestita nello storico complesso dell’antico Seminario, oggi Collegio Marconi, continua sul territorio con itinerari che conducono alle chiese delle attuali province di Venezia e Pordenone che conservano affreschi, altari, pale, arredi non movibili.
Una occasione per scoprire uno dei più eleganti e incontaminati territori veneti, dando all’aggettivo l’accezione storica e non amministrativa, dato che oggi l’ambito dell’antica diocesi concordiense spazia tra veneziano e pordenonese, tra Livenza e Tagliamento, appunto.
Catalogo edito da Terraferma
Immagine: Giovanni Martini, Presentazione di Gesu al Tempio (part.). Duomo di Portogruaro (Ve)
Ufficio stampa
Studio Esseci / Sergio Campagnolo tel. + 39 049 663499 info@studioesseci.net
Portogruaro, Collegio Marconi
Orario: da martedì alla domenica dalle 10 alle 19;
chiuso il lunedì.
ingresso libero