Diverse sedi
Pennadomo (CH)

TransumanzArtistica
dal 3/8/2010 al 6/8/2010
0872 968131
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Segnalato da

Michela Malisardi



approfondimenti

Michela Malisardi



 
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3/8/2010

TransumanzArtistica

Diverse sedi, Pennadomo (CH)

Performer, musicisti e buskers sono chiamati ad intessere una relazione strettamente connessa con le opere esposte, creando nuovi significati e nuovo interesse nelle persone.


comunicato stampa

Un altro mondo. Il Comune di Pennadomo, arroccato su un colle ai piedi della Valle del Sangro, è una traccia potente e visibile che può esistere un altro mondo. Tra i suoi tortuosi e suggestivi vicoletti come non pensare che un’altra dimensione, rispetto al tram tram quotidiano e frenetico, può esistere?

L’Abruzzo è da sempre terra di transumanza, un fenomeno di origine antichissima che si può far risalire all'età del bronzo, quando avvenne in Abruzzo l'incontro fra le popolazioni neolitiche locali, stanziali e dedite all'agricoltura, con i pastori e cercatori di metalli provenienti dall'Anatolia. Oggi, tracce di tale fenomeno sono ancora presenti nel territorio abruzzese, creando intorno a queste terre un’aria leggendaria, antica e quasi magica.

Ma oggi il fenomeno della transumanza continua, e come ogni cosa cambia e si adatta al tempo in cui si trova: la transumanza dei lavoratori che da paesi lontani arrivano nella nuova terra dell’oro, forse solo di questo rivestita, per raccimolare un gruzzoletto da riportare a casa; la transumanza dei turisti, che scappano annualmente dalle città per trovare qualche attimo di pace e la transumanza degli artisti, che nei secoli continua ad essere una pratica molto diffusa.

Già M. C. Escher, ai suoi tempi, scelse l’Abruzzo come terra ispiratrice delle sue incisioni; per mesi l’olandese, in compagnia di alcuni amici pittori, amava adattarsi alla vita dei pastori ed alle loro peregrinazioni dall'altopiano di Campo Imperatore fino alla Puglia; egli studia il territorio abruzzese in lungo ed in largo, amandone le caratteristiche aspre ed ostili delle sue montagne che lo hanno ispirato negli anni del suo soggiorno in Italia, dal 1922 al 1937.

Grazie allo spunto dell’artista fiammingo ed al suo disegno “Castrovalva”, - un paesino in provincia de L’Aquila -, nel quale Escher ci offre la sua personalissima visione di questi territori, il Comune di Pennadomo ha voluto omaggiare i suoi luoghi per rivalutare la sua aura antica non ancora intaccata dall’avanzata distruttrice del progresso, che ora come ora vede aree antiche e protette spinte alla rivalutazione a costruzioni moderne invece che alla conservazione del loro vero essere; Pennadomo ha deciso di popolare il suo centro con una rassegna dalla durata annuale che riempie le sale del Palazzo Comunale.

L’arte vuole divenire una costante del borgo; mensilmente infatti gli artisti si susseguono in esposizioni che terminano sempre con un evento che coinvolge anche altre arti rispetto alla pittura. Performer, musicisti e buskers sono chiamati ad intessere una relazione strettamente connessa con le opere esposte, creando nuovi significati e nuovo interesse nelle persone.

La rassegna, che dal 4 al 7 agosto diventa festival, vede la nascita di un premio d'arte, inevitabile conseguenza, che coinvolgerà otto artisti impegnati a sfidarsi in un contest giudicato da una giuria tecnica e popolare, che alla fine decreterà un unico vincitore; una posa simbolica di maschera totemica, esecuzione artistica di uno degli artisti partecipanti alla rassegna, sulla 'Cima Fumosa', accanto alla 'Pinna' di roccia che caratterizza e sovrasta, quasi a proteggerlo, l'antico borgo, tramite arrampicata a mani nude, pratica sportiva che già da tempo ha reso famoso il luogo e che perdurerà per tutta la durata del festival, con chiusura di scalata notturna accompagnata da un coro polifonico, ad amplificare antico e moderno, unendoli in un unico sinergico amalgama.

Una cometa attraversa la più famosa lineolinografia di Escher, “Un altro mondo”, la luce della speranza sembra annunciare un lieto evento e contemporaneamente illumina una dimensione straniante di imperfezioni meravigliose e idilli naturali. L’olandese sicuramente pensava alla ricostruzione faticosa che avrebbe implicato l’Europa alla fine del secondo conflitto mondiale, le persone, i paesi, le terre erano pronte a ricominciare a creare qualcosa di nuovo, a sperare e a vivere.

Nel suo borgo, Pennadomo non vuole essere il punto d’arrivo degli artisti, non vuole essere un fulcro ma uno snodo che attrae le arti, le valorizza, e le manda altrove a brillare come comete che ricominciano a creare, a sperare, a vivere.
Michela Malisardi

Inaugurazione 4 agosto

Diverse sedi
Centro storico - Pennadomo (CH)
Ingresso libero

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