L'evento dal titolo 'Il volo delle colombe' e' il secondo del nuovo percorso artistico, di durata biennale che vedra' la collocazione in territorio alessanese di sculture monumentali. L'artista promuove da sempre una sorta di scenografia del mondo e dello spazio, una natura sintetica e complessa nello stesso tempo.
Gli splendori del tempio-due
Progetto Artistico Internazionale ideato e diretto da Carlo Franza
Ha preso il via, all’interno dello storico museo “MIMAC” (Museo Internazionale Mariano d'Arte Contemporanea) della Fondazione Don Tonino Bello di Alessano-Lecce, il nuovo progetto dal titolo “GLI SPLENDORI DEL TEMPIO”, un percorso artistico internazionale, di durata biennale, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza, direttore dello stesso MIMAC.
Questo evento dal titolo “Il volo delle colombe” è il secondo del nuovo percorso, e si impone come primo gradino di un progetto più ampio che vedrà la collocazione in territorio alessanese di sculture monumentali, veri fuochi di bellezza accesa per Tonino Bello, in quanto è desiderio del curatore proporre sia nomi di rilievo dell’arte contemporanea, italiani e stranieri, che rassegne visibilmente accompagnatrici delle “notti insonni” di Don Tonino. La mostra evento oltre che essere dedicata a don Tonino Bello, padre dei buoni e dei giusti, rientra nella serie di quattro appuntamenti dell'estate culturale alessanese 2010, voluti dal Mimac e dalla Fondazione che ne porta il nome nel diciassettesimo anniversario della morte dell'insigne vescovo italiano.
L’evento è curato dall’illustre Storico dell’Arte di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Il volo delle colombe” per l'inaugurazione e la collocazione dell'opera del maestro italiano Mario De Maio, che appare oggi agli occhi della critica internazionale come una delle figure più innovative, interessanti e vitali, della nuova arte italiana contemporanea. La collocazione e l'inaugurazione della scultura nell'Atrio di Palazzo Legari nella cittadina che ha dato i natali al Servo di Dio, è metafora forte del messaggio nuovo e trepidante di Tonino Bello ( “che la Pasqua porti via il macigno della solitudine da tutti i cuori” - Tonino Bello), seminatore di pace, ma anche testimone della parola e della bellezza.
Scrive Carlo Franza nel testo: “C’è la materia del mondo e una luce che trapassa a singhiozzi, ma anche un colore a volte monocromo a volte tormentoso e indeterminabile, a sorreggere le ricerche e il lavoro che da anni si accumulano in quell’assemblaggio di materiali deputati a determinare l’invadenza spaziale, quel teatro dello spazio che De Maio con una sobrietà austera vive nei contenuti di maggior impatto. Piccole o grandi che siano le composizioni dinamicizzate, per via di uno spazio che si va a disegnare fra vuoti e pieni, fra movimentazioni prospettico-geometriche e artificio della prospettiva, l’artista promuove da sempre in frammenti di visione una sorta di scenografia del mondo e dello spazio, di una natura sintetica e complessa nello stesso tempo, di un accumulo di espansioni spaziali dei tracciati lamellari, rettangolari, graduali, coassiali.
E tutto vive in quella logica programmata dello spazio e della superficie indagata che, grazie ai richiami naturalistici, si carica di timbri ossessivamente tenuti da tonalità ocra, da brunati, da una gamma dei terra ombrati, da accumuli di macchie, tracce, grumi e interventi alla Klein. In questo progressivo dilatarsi dei confini naturali che modificano continuamente la visibilità in atto del suo lavoro, una visibilità liquida, mobile, percettiva, l’armonia di queste sceno-pitture esplode proprio su grandi superfici con la consueta levità, superando al tempo stesso l’emotività nascente dell’innesto cromatico imprevedibile e per il protrarsi progressivo nella ricerca sistemica della struttura di accumuli-quinte all’interno delle dimensioni perimetrali.
Lo spazio lavorato da De Maio su più fronti, ricco e minimale al tempo stesso, affrescato da una pittura parietale in cui agisce la predominante primaria dei timbri, è una finestra sul mondo, che cattura luce e riflette luce, è uno spazio-energia prospetticamente colto, in cui trapassa il senso del paesaggio e dell’orizzonte. Il colore, o meglio le mixture che trattengono i dettagli, e le tracce che sbordano dalle costruzioni, in un tempo e in un mistero che rammentano i solchi del mondo, sono la nuova ottica dell’andirivieni e degli urti riarmonizzati. Sillabazioni leggere, ramificazioni colorate che arano la formula naturale dell’aggregazione, della costruzione, del gioco incalcolabile, tutto porta De Maio a proiettare i fremiti dell’esistenza.
Le leggere travature che compongono questo spazio sono la nobile scelta di un artista che accanto al desiderio del fare lega l’energia squisitamente pittorica, e tutto diventa rapporto interno ed esterno intrigante e illuminato, diciamolo pure, concettuale. Ora l'opera “Il volo delle colombe” studiata e portata a termine sotto la mia consulenza nell'anno 2009, da De Maio, fa ritrovare l'assoluta libertà di una linea che disegna lo spazio creando quasi una porta ideale o un alto basamento su cui poggia un elemento del mondo animale che è la colomba, simbolo di pace e di tolleranza. E' l'omaggio forte che De Maio porge a quest'uomo santo che è stato Tonino Bello. Dunque una pagina di semplicità, un'opera carica di valenze e messaggi, e un nuovo altare per le generazioni future”.
Inaugurazione mercoledì 4 agosto 2010 - ore 18.30
MIMAC - Museo Internazionale Mariano d’Arte Contemporanea
Fondazione Don Tonino Bello - Piazza Don Tonino Bello, 42 – 73031 Alessano (Lecce)
Orario: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00
ingresso libero