I giochi d'acqua. Personale di pittuta. Nelle opere di Malacarne tutto passa, cambia e si trasforma, l'acqua e' una metafora visiva dei 'confini del mondo', dove non c'e' verita' oggettiva ne' tempo.
a cura di Gabriella Damiani
L’VIII appuntamento della Rassegna Arte Itinerante, organizzata dalla Galleria Orizzonti Arte di Bari con il Patrocinio del Comune di Ostuni ed in collaborazione con l’Associazione “Borgostuni”, prevede da calendario l’apertura sabato 24 luglio della mostra “I giochi d’acqua” con le opere dell’artista Claudio Malacarne.
Al pari di uno specchio la cui superficie lucida trattiene la luce, l’acqua, per Claudio Malacarne, è una metafora visiva dei “confini del mondo”, dove non c’è verità oggettiva né tempo, perché il passato è presente e avvenire. Nella pittura di Malacarne tutto passa, cambia e si trasforma, proprio come hanno sempre fatto i narratori visionari dell’epoca di Omero, quando le sorti del racconto erano nelle mani di due personaggi colorati, multiformi e simulatori, come Odisseo e Proteo.
Così la psyche dell’artista diventa animale, foglia, cielo, albero che sorge e rabbrividisce: qualcosa di “ricco e di strano”, come diceva Savinio. La metamorfosi è continua, rapida e senza sforzo, perché non ci sono più forme precostituite, né l’io né l’altro. Non ci sono nemmeno più sentimenti; soltanto lo strascico, l’eco melodico della malinconia, il solo sentimento liquido, che si espande, si allarga, si versa, e desidera morire. Se si guarda nell’acqua limpida o verdastra, si scorge un’immagine ancora più profonda: quella dell’anima nello specchio del mondo (Floriano De Santis).
Inaugurazione sabato 24 luglio 2010, 19,30
Galleria Orizzonti Arte
Piazzetta Cattedrale – Ostuni
Orari: tutti i giorni 10,00/13,30 – 16,00/22,00
ingresso libero