Emozioni. ''Inserti cromatici, a sorpresa su tessiture monocromatiche, condotte sulla soglia della comunicazione angosciosa dell'horror vacui'' (Paolo Nesta).
A cura di Luigi Castagna e Paolo Nesta
“La versione fisica del mondo e quella percettiva non sono che due delle tantissime versioni che si presentano nelle diverse scienze, nell’arte, nella percezione, nel nostro discorso quotidiano. I mondi sono costruiti fabbricando versioni come queste, con numeri, immagini, suoni, o con altri simboli di qualunque tipo realizzati con i più diversi materiali; e l’indagine comparata di queste versioni, di queste visioni, e del loro farsi, è quel che chiamo una critica del costruire mondi”
Nelson Goodman
Suggestioni di ‘lettura’ dalle “carte” di Enrico Massimino
Pluralità di segni – fiori, bottiglie, pesci, stelle, nuvole, ecc. - raccolti in e per moduli iconici, che si ripresentano, frequentemente iterati, con lo scopo di generare la composizione e appaiono rafforzati, ricorrendo alla loro esplicita verbalizzazione, sui suoi margini (titoli, iscrizioni, anche la sigla “em”, che sta per le iniziali dell’autore, ma anche come le prime due lettere di: emozioni)
Organizzazione per articolati codici, composti di insiemi di segni, racchiusi in micromondi, contenuti in minicupole e (compulsivamente) iterati ad intessere ritmicamente il “paesaggio” – esteriore e interiore – e destinati a visualizzare la pluralità degli stati d’animo, o a fare intendere percettivamente l’intensità e/o la costanza (talvolta ossessiva) del riaffioramento emozionale
Nuclei puntiformi, generatori di lampi narrativi, che possono, ma non sempre, tradursi in più estese (e pacate) pulsioni al “racconto”, per catene di emozioni visive, su sottofondi – trattenute dal contorno della composizione o altrimenti comunque “impaginate” – su carte, che già nel gesto del loro recupero portano con se altre loro storie, come accade non diversamente per le pagine di spartito musicale
Strutture per addensamenti (in basso) e rarefazioni (in alto) di segni, altrimenti per simmetrie verticali ed orizzontali, come strumenti di impaginazione visive dei suoni – silenzi, rumori e sonorità – interiori
Inserti cromatici, a sorpresa – gli arcobaleni, oppure tratti quasi impercettibili – su tessiture monocromatiche, condotte sulla soglia della comunicazione angosciosa dell’horror vacui, prontamente trattenuta da un velato sorriso autoironico, suggerito con discrezione, a rappresentare, e pertanto a raffigurare, l’inquieta tensione conoscitiva, sospesa però da uno scarto, un soprassalto, “OPS!”, di ironica leggerezza
Citazioni, come eredità, inesorabilmente disfatte, rifatte, repliche e rimaneggiamenti più o meno riconoscibili, ma sempre ri-conoscibili, cioè nuove versioni nell’incessante processo mentale di ricostruzione di mondi; veri e propri pretesti compositivi
“Quadri” a colori, intessuti di segni di terra, d’acqua, di fuoco, d’aria: ‘cieli’ – voli, di uccelli e di aerei, fumi di ciminiere, astri e nuvole - e ‘terre’ – corpi, costruzioni, ‘treni-trenini’, nudi, ritratti e ‘autoritratti’ – strade e ponti e ‘automobiline’ che si inerpicano e/o calano a precipizio: percorsi vertiginosi, ascensionali e discensionali – per restituire visivamente i flussi contraddittori della conoscenza .. e altro ancora ..
Paolo Nesta
Inaugurazione 10 settembre ore 16,30
Associazione Culturale Dante Selva. Officina d'Arte
piazza Conte Rosso, 1 - Avigliana (TO)
Orario di apertura: venerdì, sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00
Ingresso libero