Nei suoi dipinti e 'disegni bruciati', Davide Cantoni propone immagini tratte dalle pagine dei giornali, scegliendo volutamente quelle in cui il disagio tra chi guarda e chi e' guardato e' tangibile, e che, generalmente, ricevono uno sguardo fugace da parte di milioni di persone e il giorno dopo svaniscono nell'anonimia senza aver lasciato alcuna traccia sulle nostre membrane retiniche.
Nei suoi dipinti e 'disegni bruciati', Davide Cantoni propone immagini
tratte dalle pagine dei giornali, scegliendo volutamente quelle in cui il
disagio tra chi guarda e chi è guardato è tangibile, e che, generalmente,
ricevono uno sguardo fugace da parte di milioni di persone e il giorno dopo
svaniscono nell'anonimia senza aver lasciato alcuna traccia sulle nostre
membrane retiniche.
I dipinti vengono eseguiti sovrapponendo strati di vernice riflettente,
opaca e trasparente. L'immagine viene sepolta sotto una superficie, è
necessario spostarsi fino a trovare il punto giusto da cui coglierla
fuggevolmente, appare quando la si guarda da lontano con una luce indiretta,
mentre rimane celata se la si osserva da vicino.
L'uso di colori molto avanzati dal punto di vista tecnico crea un effetto
che non è facile trasporre in altri 'media', ma lega anche il lavoro ad un
Tempo ben preciso: l'immagine è sul punto di sparire, così come il soggetto
rappresentato; vista per un giorno e relegata in un'esistenza di
invisibilità .
I disegni bruciati vengono realizzati trasferendo fotografie dal New York
Times su fogli di carta velina e poi brucianti per mezzo di una lente di
ingrandimento attraversata dalla luce del sole.
Nella nostra società ad alta velocità , le immagini sono usate e scartate con
la stessa rapidità con cui sono prodotte. Le vite vengono smascherate,
rovinate, lanciate, perdute. Tutto é documentato e tutto viene divorato con
la consapevolezza che le notizie di oggi, domani saranno irrilevanti.
Il processo della bruciatura, che da un lato è un processo distruttivo,
rende le immagini più 'permanenti', la luce del sole che le rivela genera
una nuova vita e al medesimo tempo un annientamento quasi totale.
Davide Cantoni (Milano, 1965) ha conseguito il BA alla Slade School of Art e
il MA al Royal College of Art, Londra, UK. Vive e lavora a New York.
Contemporaneamente alla sua personale presso Carbone.to, partecipa alla
mostra ExIt, a cura di Francesco Bonami, Centro per l'Arte Contemporanea -
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.
Immagine: 'Submarine', 2001, acrilici su tela, cm 45 x 45
Inaugurazione: martedì 17 settembre 2002, dalle 18.30 alle 23.00
Inaugurazione contemporanea di otto gallerie del Borgonuovo: Carbone.to,
Galleria Guido Costa, Galleria Maze, Galleria Franco Noero, Alberto Peola
Arte Contemporanea, Photo and Co., Galleria Federica Rosso, The Box
La mostra proseguirà fino al 31 ottobre 2002, dal martedì al sabato, dalle
16 alle 19.30
carbone.to
via dei mille, 38 - 10123 torino - italia - tel. +39 011 8395911 - fax +39
011 8395916