I video in mostra raccontano in poco piu' di due minuti delle scene minime riproposte ciclicamente. La presenza discreta del sonoro sposta l'attenzione sulla forma quasi ipnotica del soggetto, rigorosamente ricostruito al computer. Nell'ambito del Festivalfilosofia.
a cura di Luca Panaro
In occasione del decennale del Festival Filosofia, la galleria Betta Frigieri presenta una nuova videoinstallazione
di Diego Zuelli. La mostra è curata dal critico d'arte Luca Panaro, di cui riportiamo una breve
presentazione.«Stupisce constatare come l'utilizzo della computergrafica tridimensionale al servizio
dell'arte contemporanea presenti suggestioni visive ed emozionali che si credevano superate nell'epoca dei
cosiddetti new media. Questo dimostra come lo sviluppo tecnologico non abbatta completamente i ponti con
il passato, anzi, ne sia una naturale evoluzione. L'opera di Diego Zuelli avvalora questo ragionamento;
l'artista utilizza le più sofisticate tecniche di ricostruzione informatica dello spazio, senza mai dimenticare di
strizzare l'occhio alla storia dell'arte, sia in termini cromatici sia compositivi. Tutto questo viene fatto tenendo
conto dell'epoca in cui vive, evitando accuratamente cadute e ripetizioni, semmai proponendo una differente
visione del mondo aggiornata alle moderne logiche percettive.
Ciò che colpisce maggiormente nel lavoro di
Zuelli è l'immediatezza e il coinvolgimento emotivo delle sue animazioni in 3D: minimali nella forma e
abbondanti nei rimandi simbolici. I video raccontano in poco più di due minuti delle scene minime riproposte
ciclicamente. La presenza discreta del sonoro sposta l'attenzione sulla forma quasi ipnotica del soggetto,
rigorosamente ricostruito al computer. L'artista si era già confrontato con questo spazio espositivo nel 2008,
presentando in anteprima la video installazione Rotazione #1. In quell'occasione realizzò un grande vortice
d'acqua liberamente ispirato a quanto letto ne Una discesa nel Maelström di Edgar A. Poe e con chiari riferimenti
al “mare cilindrico” descritto nel romanzo di fantascienza Incontro con Rama di Arthur C. Clarke.
Anche nel nuovo progetto espositivo, presentato all'interno della programmazione del Festival Filosofia
sulla Fortuna, è una citazione letteraria a fare da sfondo alla videoinstallazione.
La frase che dà il titolo al
lavoro è infatti presa dal romanzo Mattatoio n.5 (Slaughterhouse-Five, 1969) di Kurt Vonnegut, più precisamente:
“Non c’è principio, parte di mezzo o fine, non c’è suspance, né morale, né cause ed effetti.” Le infinite
possibilità combinatorie offerte dalla computergrafica permettono a Zuelli di intraprendere un'acuta indagine
sul tema della fortuna, generando una suggestione visiva incentrata sul valore effimero dell'esistenza
umana. Gli spazi espositivi della galleria vengono virtualmente unificati da una video proiezione a due
canali, creando continuità fra il piano terra e quello interrato. Più che di opere video potremmo parlare di
un'unica installazione ambientale, dove anche la componente sonora ricopre un ruolo importante,
favorendo la partecipazione emotiva del visitatore. La casualità, l'incombenza e l'imprevedibilità della natura
assumono la forma di un grande meteorite che ruota imperterrito senza agire. Una pericolosa minaccia
oppure una pacifica presenza celeste?»
Inaugurazione 17 settembre ore 18
Betta Frigieri Arte Contemporanea
Via Giovanni Muzzioli 8, Modena
Orari di apertura mercoledì-sabato 16-19.30
ingresso libero