Fondazione Stelline
Milano
corso Magenta, 61
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WEB
Alberto Bortoluzzi
dal 18/9/2002 al 12/10/2002
02 4818431 FAX 02 48018635

Segnalato da

Alessandra Klimciuk



approfondimenti

Alberto Bortoluzzi



 
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18/9/2002

Alberto Bortoluzzi

Fondazione Stelline, Milano

About flowers and...Alberto Bortoluzzi ha saputo affrontare il tema dei fiori con un'originalita' e una forza espressiva che sono figlie di una capacita' di messa in scena.


comunicato stampa

ABOUT FLOWERS AND...

con il Patrocinio della Regione Lombardia,
della Provincia e del Comune di Milano

Mostra fotografica a cura di Roberto Mutti
con presentazione
dell'omonimo libro edito da Silvana Editoriale

Si inaugura giovedì 19 settembre 2002 alle ore 18.30, alla Fondazione Stelline di Milano, Sala del Collezionista, la Personale di Alberto Bortoluzzi, noto fotografo Varesino, che presenta la sua ricerca di oltre 45 immagini in bianco e nero dedicate al mondo floreale e alla sua interiezione con l'essere umano, la mostra sarà accompagnata dalla presentazione del libro "About flowers and" edito da Silvana Editoriale. Tra gli sponsor Movi, Propoint e anche la Ilford, di cui Bortoluzzi è testimonial, che ha contribuito a sostenere questo fotografo rinomato anche all'estero con la stampa di immagini di grandi dimensioni con tecniche digitali, che vengono affiancate a quelle tradizionali agli alogenuri d'argento stampate dall'autore medesimo.

Alberto Bortoluzzi ha saputo affrontare il tema dei fiori con un'originalità e una forza espressiva che sono figlie di una capacità di messa in scena. Sapiente nell'uso della tecnica e ben consapevole di quale intensità sia capace il bianconero quando è usato con il rigore che merita, il fotografo rivela qui una progettualità che pare giusto definire registica: i soggetti vengono, infatti, posti al centro di una scena per essere ripresi in modi ogni volta diversi così da sottolineare la loro assoluta unicità.

Si comincia con fiori dalle forme essenziali, rigorosi come ikebana, poi il ritmo si spezza improvvisamente e altri soggetti - rose sottili o girasoli luminosi - compaiono fra le mani di donne e uomini; agli sfondi scuri si alternano quelli bianchi su cui si disegnano le figure umane secondo un andamento non necessariamente costante e prevedibile. Il fotografo si muove attorno ai soggetti, inventa prospettive nuove (un bocciolo di rosa visto dall'alto emerge dal buio facendo pensare a un danza) o crea movimenti capezzolo, tre lilium si stagliano sul fondo con pose di fantasiosi come nella sequenza di un anthurium che sembra muovere i petali carnosi come ali protendendo il pistillo centrale come un becco leggermente adunco.

Il fatto che i fiori vengano definiti nelle didascalie con il loro nome scientifico è un ulteriore elemento di distacco critico leggermente estraniante che non ci impedisce, tuttavia, di sorridere di fronte alle due alpinie che si protendono come marionette da un palco o agli eryngium alpini che competono in originalità con le capigliature dei due punk che li stringono fra le mani. Ci siamo appena abituati all'armonia delle forme e alla delicatezza dei petali cullati fra le possenti braccia di un culturista, che improvvisamente fa la sua comparsa, puntuta, la forza: somiglia ad una lancia quando è chiusa in un pugno e viene poi usata come il proseguimento ideale di un braccio, svetta simile ad un'arma antica e misteriosa (è il caso di una sterlizia) quando accompagna simmetricamente in un'immagine di rara bellezza che ricorda i grandi ritratti di scuola latinoamericana.

"Man mano che il percorso avanza - scrive Roberto Mutti nel libro - la fantasia si fa sempre più strada e noi ci sentiamo coinvolti nell'operazione: i fiori tendono a fondersi con i corpi, li avvolgono in spirali,emergono dai capelli come fanno dai rovi, acquistano una dimensione onirica come nell'immagine del clown che tiene fra le mani, delicatamente una gerbera. Poi, ancora una volta, il passaggio inaspettato e definitivo: fiori e corpi sono solo due aspetti di una stessa realtà. Nelle ultime immagini Alberto Bortoluzzi ci conduce in una dimensione dominata dal silenzio dove, finalmente, assistiamo al trionfo palpitante del bello".
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BIOGRAFIA
Alberto Bortoluzzi nasce a Varese il 13-06-1961. Le sue prime collaborazioni con giornali e riviste risalgono ai primi anni 80. Nel 1987 si laurea in Scienze Geologiche, ne segue una specializzazione nel restauro della pietra che lo porterà al restauro di importanti monumenti di interesse nazionale.
E' del 1993 la decisione di dedicarsi totalmente alla fotografia, partecipa a numerosi Workshops con fotografi di fama internazionale e si specializza nella stampa del bianco e nero.
Ha collaborato a campagne pubblicitarie per diversi enti tra i quali il Museo dei trasporti di Lucerna.
Suoi lavori sono stati pubblicati da numerose riviste tra le quali: Aqua, Antiquariato, D di Repubblica, Mood, Focus, (sia in edizione italiana che polacca), Qui Touring, Lombardia nord Ovest, Fotopratica, Photographia,Varese sport, Super Basket.
Nel 1999 ha vinto il concorso fotografico indetto dalla Regione Lombardia "Lombardia effetto paesaggio nella categoria "Parchi, giardini, boschi". E' risultato vincitore per l'anno 2000 del concorso fotografico indetto dalla rivista PHOTO' (edizione italiana) come miglior foto di copertina.
Svolge da anni lavori di ricerca personale su tematiche naturali e non. Tiene regolarmente corsi e serate di fotografia.
Alcune sue immagini fanno parte di collezioni pubbliche e private,tra le quali il Museo dell'Elysee di Losanna, l'Ulster Museum di Belfast, il Museo d'Arte Contemporanea di Varese, il Museo di Arte Contemporanea Gazoldo degli Ippoliti di Rodigo (Mantova), la Collezione Favrod.
Vive e lavora a Varese.

Immagine: calla1 di Alberto Bortoluzzi ABOUT FLOWERS AND...

ingresso libero dal lunedì al sabato h. 10 - 19
domenica chiuso

FONDAZIONE STELLINE
Coordinamento organizzativo
Alessandra Klimciuk
tel. 02 45462.111; fax 02 45462.432

Per informazioni
Alberto Bortoluzzi 0332 232924
e-mail: bortoluzz.alb@libero.it
http://www.albertobortoluzzi.com

FONDAZIONE STELLINE
SALA DEL COLLEZIONISTA
corso Magenta, 61 - 20123 Milano

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