Gabriele Basilico
Vincenzo Castella
Vittore Fossati
Luigi Ghirri
Mimmo Jodice
Walter Niedermayr
Francesco Radino
Filippo Maggia
Una mostra per celebrare i 60 anni dall'inizio delle trasmissioni del Terzo Programma radiofonico. Sette gli autori coinvolti, tra i maggiori protagonisti della fotografia italiana contemporanea: Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Walter Niedermayr e Francesco Radino. A ognuno di loro e' stato chiesto di presentare una selezione di immagini e un brano audio, capaci insieme di ricreare una particolare condizione di ascolto. A cura di Filippo Maggia.
A cura di Filippo Maggia
La sera del primo ottobre 1950 iniziarono le trasmissioni del Terzo Programma radiofonico. Una scelta senza precedenti: quella di destinare un intero canale a un pubblico e un linguaggio particolari, contro i rischi di omologazione (quando la parola nemmeno circolava) e già fuori dalla logica più banale della comunicazione di massa.
Il primo ottobre 2010 Radio3 compie dunque 60 anni. In virtù della collaborazione da tempo avviata, Radio3 RAI e Fondazione Fotografia (progetto promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena) con Fondazione Musica per Roma hanno deciso di celebrare questa importante ricorrenza con “La voce delle immagini”, una mostra dove suoni e immagini si incontrano negli spazi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Una foto non si sente, la radio non si vede. Non sono difetti: sono le virtù di due mezzi gemelli. Linguaggi che non saturano i sensi e lanciano la più provocatoria, attuale e necessaria delle sfide: quella all’immaginazione. Cosa accade incrociandoli? Le foto parlano, la radio si mostra? Come spiega nella sua introduzione al catalogo Marino Sinibaldi, direttore di Radio3, l’idea di questa esposizione nasce da qui: provare a mostrare quello che non si può vedere, trovare un suono per ciò che appare muto.
Sette gli autori coinvolti, tra i maggiori protagonisti della fotografia italiana contemporanea: Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Walter Niedermayr e Francesco Radino. A ognuno di loro è stato chiesto di prestarsi a questo “esperimento” presentando una selezione di immagini e un brano audio appositamente individuato, capaci insieme di ricreare una particolare condizione di ascolto: immagini ispirate da musiche, suoni o da specifiche parole, oppure composizioni sonore che sembrano ricalcare le forme stesse delle fotografie, collocabili sulla medesima lunghezza d´onda come due voci in controcanto.
Curata da Filippo Maggia e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con Radio3 RAI e Fondazione Musica per Roma, la mostra trova sede privilegiata negli spazi dell'Auditorium Parco della Musica, da cui vengono trasmesse settimanalmente su Radio3 le dirette degli spettacoli e dei concerti. Nei foyer che precedono gli ingressi alle sale saranno allestiti i diversi contributi degli autori coinvolti: sette specifiche installazioni, che affiancheranno a una selezione di immagini uno o più brani di ascolto, presentati nello spazio espositivo tramite apposite postazioni audio.
Gli autori
Gabriele Basilico (Milano 1944) inizia la sua ricerca a fine anni ‘70, facendo dell´architettura urbana e industriale l’oggetto primario del suo lavoro. A partire da metà anni 80 - periodo della sua partecipazione al prestigioso progetto di committenza pubblica della Mission Photographique de la DATAR - inizia a dare forma a quello che diventerà uno dei concetti fondamentali del suo fotografare: quello della "lentezza dello sguardo", atteggiamento contemplativo dilatato col quale l’artista osserva, percepisce e ordina il paesaggio contem-poraneo.
In mostra Gabriele Basilico presenterà i 12 dittici della serie Contact, realizzata nel 1978 utilizzando una pellicola Polaroid bianconero PN55 a sviluppo istantaneo. Il brano d’ascolto indicato dall’autore è un assolo di percussioni del batterista soul Max Roach.
Vincenzo Castella (Napoli 1952) è fotografo, regista e chitarrista. Avvia la sua carriera fotografica a metà anni ‘70 rivolgendo la sua ricerca sui temi del paesaggio urbanizzato. Le ampie vedute che dagli anni ‘90 caratterizzano il suo lavoro indagano le mutazioni della città post-industriale, sottolineando i cambiamenti dell’immaginario collettivo legato all’ambiente urbano. Il suo sguardo sulla realtà è oggettivo e neutrale, ma mai distante: capace di cogliere tutti i fenomeni in essa contenuti, rimanda a una molteplicità di voci, sguardi e immagini differenti.
Faranno parte della mostra tre opere di grande formato, raffiguranti alcune vedute realizzate in Palestina. Il brano d’ascolto da associare alle immagini sarà Como Breakdown di Napoleon Strickland and Como drums Band.
Vittore Fossati (Alessandria 1954) si avvicina alla fotografia a partire da fine anni ’70, strutturando la sua ricerca sul significato stesso del guardare e sui meccanismi visivi che determinano il nostro approccio con la realtà così come la diversa lettura del mondo che ne riportiamo. Spesso rivolte al paesaggio – allestito oppure “trovato” – le sue immagini svelano collegamenti e rimandi inattesi, in un dialogo tra elementi che, accostati e riordinati attraverso la fotografia, danno luogo a nuovi percorsi possibili.
Le opere di Vittore Fossati che verranno presentate in mostra sono 9 fotografie di nature morte, affiancate sotto il titolo Fotografie fatte ascoltando la radio. La scelta di ascolto è quella della radio che ha accompagnato la nascita di queste immagini, Radio3 per l’appunto.
Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Roncocesi di Reggio Emilia 1992) inizia la sua carriera fotografica negli anni ’70. Complessa, aperta, molteplice, la sua opera è concepita come un mezzo di relazione dialettica, affettiva e conoscitiva, con la realtà: oggetti, luoghi, paesaggi, persone, così come l’interazione che esse creano con quanto li circonda. Quella di Ghirri è una fotografia in grado di documentare e al contempo riflettere sulla documentazione, di narrare svelando i meccanismi della narrazione, sempre al confine tra realtà e immaginazione, tra attualità e memoria.
In mostra saranno presentate 16 opere di medio e piccolo formato (stampe originali realizzate dall’artista), che mostrano lo stretto rapporto che Luigi Ghirri aveva con l’ambiente musicale: fotografie dalla serie I luoghi della musica, immagini scattate negli studi dei CCCP (per i quali realizza la copertina di un album), altre ispirate all’opera di Bob Dylan o che giocano con la rappresentazione di elementi musicali. Ad accompagnare la selezione un pezzo di Bob Dylan.
Mimmo Jodice (Napoli 1934) lavora attivamente nella fotografia dai primi anni ‘60. Dagli anni ’80 avvia una lunga ricerca, ancora in corso, che ha come oggetto il Mediterraneo, assumendo il tono di una rivisitazione attuale delle persistenze del mito, di una cultura millenaria ottenuta attraverso uno stile fotografico che coniuga realismo e visionarietà.
In mostra saranno presentate 8 opere di Mimmo Jodice raffiguranti paesaggi marini. La linea continua dell’orizzonte che ritorna in tutte le fotografie della serie fa da contrappunto al movimento delle onde, in un’installazione dai toni struggenti. Il brano d’ascolto selezionato dall’autore sarà una registrazione delle onde del mare che s’infrangono sugli scogli.
Walter Niedermayr (Bolzano 1952) si dedica alla fotografia dagli inizi degli anni '80. I suoi lavori, di carattere seriale, registrano il movimento degli uomini in spazi adibiti a strutturare e organizzare la quotidianità. Gli scenari che da oltre vent’anni determinano il suo lavoro sono i paesaggi alpini di alta quota, le strutture cosiddette totali - ospedali e prigioni che segue dal 1991, le infrastrutture del traffico o architetture nei cantieri e da un decennio si è aggiunto Bildraum/space image, un complesso progetto nel quale l’autore, spingendosi oltre la pura logica documentaria, indaga i meccanismi e i limiti della percezione.
Saranno presenti in mostra opere di grande formato dal progetto Raumfolgen: un dittico realizzato in una struttura ospedaliera e un trittico che raffigura gli interni di una fabbrica farmaceutica.
Il brano audio associato è: Moistened and dried di BIOSPHERE WIRELESS.
Francesco Radino (Bagno a Ripoli 1947) è attivo nella fotografia fin dagli anni ’70. Muovendo da una ricerca sul paesaggio urbano, elabora negli anni una propria poetica, ricca di suggestioni immaginifiche ed emozionali. Le sue immagini appaiono come un fluire di molteplici narrazioni, individuali e collettive al contempo, dove elementi naturali, territori urbanizzati, figure umane, animali ed oggetti si sovrappongono, ricomponendo la stessa dimensione atemporale della memoria.
La selezione di Francesco Radino per la mostra comprende cinque opere dalla serie Benares, realizzata in India nel 2002 nella città sacra dell’Induismo. Il brano d’ascolto suggerito dall’autore è Eight Yama: Deep Night di Amelia Cuni.
Catalogo Skira a cura di Filippo Maggia
Ufficio stampa:
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Maria Bonmassar tel 06 4825370, mobile 335490311 maria.bonmassar@tiscali.it
Conferenza stampa 29 settembre 2010, ore 11.30
Inaugurazione 29 settembre 2010, ore 19.00
Auditorium Parco della Musica di Roma
viale Pietro De Coubertin 34
Orario: tutti i giorni dalle ore 11 alle 20
Ingresso libero