La doppia personale inaugura la nuova sede espositiva della galleria. Le installazioni e le sculture di Djordjadze aprono sipari sulla memoria: su processi ancora in corso e su scenari vissuti. Con materiali come il gesso, il legno e la ceramica, insieme a tessuti e spugne, crea composizioni che spesso si strutturano in veri e propri ambienti architettonici. Negli ultimi 5 anni Ebner ha esplorato il territorio sfuggente del linguaggio, fotografando lettere e parole trovate o fabbricate in ambienti che variano dal paesaggio desertico intorno a Los Angeles agli spazi dello studio dell'artista.
francesca kaufmann e chiara repetto sono liete di annunciare il trasferimento della galleria in una nuova sede, che
aprirà domenica 10 ottobre 2010 con il nome kaufmann repetto.
Dopo dieci anni nello storica sede di Via dell’Orso la galleria si sposterà in via di Porta Tenaglia 7, in uno spazio
rinnovato dall’architetto Frank Boehm situato all’interno di un edificio del primo ‘900 a pochi passi dal Parco
Sempione.
La crescita degli artisti della galleria ha portato ad ampliarne gli spazi espositivi, per accogliere progetti più
ambiziosi articolati in una serie di ambienti e in un cortile interno, parte integrante della nuova sede. Agli artisti
con cui la galleria collabora da tempo si aggiungeranno nomi nuovi, tra cui Thea Djordjadze e Shannon Ebner,
che inaugureranno il nuovo spazio il 10 ottobre.
La costante volontà di ricerca, rivolta in particolare alla generazione dei più giovani, si svilupperà anche attraverso
un programma parallelo di mostre in una project room dedicata.
Frank Boehm è architetto e curatore. Lo studioboehm ha progettato fra l’altro vari spazi per l’arte
contemporanea, come la galleria neugerriemschneider e il Münzsalon di Berlino, la Galerie Neff di Francoforte e il
Kunstverein di Amburgo, vincendo diversi premi internazionali. Frank Boehm lavora come curatore per la
collezione Deutsche Bank Italy. Ha insegnato e tenuto conferenze in diverse istituzioni, fra cui la TU di Eindhoven,
lo IUAV di Venezia, l’AA di Londra, la Columbia University di New York e lo SCI-Arc di Vico Morcote.
Thea Djordjadze
kaufmann repetto è felice di annunciare la prima mostra di Thea Djordjadze in Italia, che aprirà il 10 ottobre 2010
nella nuova sede della galleria in via di Porta Tenaglia 7.
Le installazioni e le sculture di Thea Djordjadze aprono sipari sulla memoria: memoria di un processo che sembra
ancora in corso e memoria di scenari vissuti.
Materiali come il gesso, il legno e la ceramica, assieme a tessuti e spugne - che richiamano più apertamente a una
sfera di domesticità femminile - sono assemblati in modo quasi intuitivo, creando composizioni che spesso si
strutturano in veri e propri ambienti architettonici, in cui il linguaggio modernista sembra sepolto dalla polvere del
tempo e riportato ad un’essenzialità atemporale.
In questa ricreazione di un’archeologia immaginaria, lo spettatore è invitato a una ricerca attiva in cui il processo
di trasformazione e di assemblaggio della materia è sedimentato negli oggetti, pronto ad essere riattivato. Der
Knacks (2007), una scultura in gesso rotta e poi riassemblata in una formazione quasi instabile, è in questo senso
emblematica. Il titolo del lavoro rimanda a Francis Scott Fitzgerald, che nella sua raccolta di scritti, intitolata
appunto The Crack Up, indica la rottura, il fallimento, come il fulcro del processo creativo.
La memoria gioca un ruolo principale nel lavoro di Thea Djordjadze: in questo senso si può leggere il ri-uso di
oggetti che portano con sé la sedimentazione di una storia antica, come tappeti e manufatti, che abitano le opere e
sembrano collocarle in una dimensione spazio-temporale estranea.
In questa ibridazione tra l’oggetto trovato e il manufatto trovano spazio riferimenti, spesso esplicitati nei titoli, tratti
da campi diversi come la letteratura e l’architettura, che amplificano la eco di una memoria collettiva.
Thea Djordjadze, nata nel 1971 a Tbilisi (Georgia), vive e lavora a Berlino. Ha studiato presso l’Academy of
Arts di Tbilisi, la Gerrit Rietveld Academy di Amsterdam, e alla Staatliche Kunstakademie di Düsseldorf con Dieter
Krieg e Rosemarie Trockel, con la quale ha collaborato in diverse occasioni, tra cui la XI Biennale de Lyon nel
2007.
Principali mostre personali: Capital Letter, Foksal Gallery Foundation, Varsavia (2010); Endless Enclosure,
Kunsthalle Basel, Basilea, Thea Djordjadze, westlondonprojects, Londra, Explain away, Sprüth Magers, Berlino,
Occasional Exercise, Micky Schubert, Berlino (2009); Thea Djordjadze, Kunstverein Nürnberg, Norimberga,
Germania (2008, catalogo); Possibility, Nansen, Studio Voltaire, Londra (2007).
Principali mostre collettive: New Décor, Hayward Gallery, Londra (2010), The Promises of the Past, Centre
Pompidou, Parigi (2010); V Berlin Biennial for Contemporary Art, Berlino (2008); XI Biennale de Lyon, Lione
(2007).
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Shannon Ebner
kaufmann repetto è felice di annunciare la prima mostra di Shannon Ebner in Italia, che inaugurerà domenica 10
ottobre nella project room della nuova sede della galleria, in via di Porta Tenaglia 7.
Negli ultimi cinque anni Shannon Ebner ha esplorato il territorio sfuggente del linguaggio, fotografando lettere e
parole trovate o fabbricate in ambienti scarni, che variano dal paesaggio desertico intorno a Los Angeles agli spazi
dello studio dell’artista.
A proposito di Dead Democracy Letters (2002-2004), un gruppo di lavori fondamentale all’interno del corpus
dell’artista, il critico americano Tom McDonough ha scritto che “la serie si presenta come la documentazione di
installazioni temporanee en plein air di lettere in cartone, alte circa un metro e ottanta, innalzate per comporre
parole e frasi di estrema urgenza, cariche di presagi. ‘Nausea’, ‘Raw’, ‘Landscape incarceration’: i lavori
costituiscono una risposta diretta all’invasione in Afghanistan e in Iraq da parte degli Stati Uniti [...] Quando
fotografa la parola ‘Nausea’, disponendo le lettere in piedi fra le erbacce e l’oceano riconoscibile all’orizzonte,
[Ebner] intitola il lavoro USA, attivando così un gioco di parole che rivela un disgusto viscerale ben più
immediato di quanto a prima vista suggerito dall’eco esistenzialista del titolo.”
Nei suoi lavori più recenti, Ebner estende questa ricerca sul linguaggio affrontando il potenziale linguistico della
fotografia stessa. Allontanandosi progressivamente da parole e frasi cariche di un significato politico immediato,
l’artista costruisce ora un intricato sistema visivo che comprende immagini, oggetti, video e allestimenti con carte
da parati che riproducono frasi. In questo senso il lavoro di Shannon Ebner può essere considerato come una
continua esplorazione della semiotica visiva e fotografica che, pur basata sui canoni della figurazione, rifiuta il
preconcetto che vede nella fotografia esattamente – o solamente – quello che viene riconosciuto come il suo
contenuto, ossia quello che rappresenta.
“Ebner punta a turbare il nostro sguardo, smantellando il linguaggio strumentalizzato – ridotto all’espressione di
un comando simbolico – in ogni sua forma.” Tom McDonough
Shannon Ebner, nata a Englewood (USA) nel 1971, vive a Los Angeles. Ha studiato fotografia al Bard College e
all’Università di Yale.
Principali mostre personali: Frieze Projects (insieme a Dexter Sinister), Londra, Signal Hill, Altman Siegel, San
Francisco (2010), Invisible Language Workshop, Wallspace, New York (2009); P.S.1 Contemporary Art Center,
Long Island City, USA (2007).
Principali mostre collettive: VI Berlin Biennial for Contemporary Art, Berlin, Luma Foundation Prize, 41st
Rencontres d’Arles, Arles, Francia (2010); Whitney Biennial, Whitney Museum of American Art, New York, Learn
to Read, Tate Modern, Londra (2008); Uncertain States of America: American Art in the 3rd Millenium, Serpentine
Gallery, Londra (2007).
Nel 2010 il Los Angeles County Museum of Art ha pubblicato The Sun As Error, una collaborazione tra l’artista e
Dexter Sinister.
Immagine: Thea Djordjadze, Endless enclosure, 2009
Installation view, Kunsthalle Basel, Basel
Inaugurazione 10 Ottobre 2010, dalle 16 alle 22
kaufmann repetto
via di Porta Tenaglia, 7 - Milano
Orari: martedì - venerdì ore 11.00/19.30, sabato 14.00/19.30, lunedì su appuntamento
ingresso libero