Cecilia Vannucchi
Bruno Casini
Virgilio Sieni
Annamaria Ricci
Roberto Orlandi
Cecilia Vannucchi
Iacopo Andreini
Elisabetta Barsantini
Giovanna Cavicchioli
Jeffrey Lingham
Paolo Ottino
Mostra fotografica dedicata a Derno Ricci. Nell'ambito del Festival Oltrarno Atelier. "Spirito libero e acuto, con uno spiccato gusto per l'avventura, Derno Ricci amava tutto della vita. E l'incontro con il mondo degli animali lo aveva folgorato". (E. Barsantini)
a cura di Cecilia Vannucchi, Bruno Casini, Virgilio Sieni, Annamaria Ricci
foto courtesy: Annamaria Ricci, Roberto Orlandi, Cecilia Vannucchi, Iacopo Andreini, Elisabetta Barsantini, Giovanna Cavicchioli, Jeffrey Lingham, Paolo Ottino
Esposizione dedicata all’artista toscano Derno Ricci, scomparso a Firenze il 19 ottobre 2009.
Spirito libero e acuto, con uno spiccato gusto per l'avventura, Derno Ricci amava tutto della vita. E l'incontro
con il mondo degli animali lo aveva folgorato. Li fotografava per documentare le specie e le differenze -
cavalli, capre, maiali, mucche e asini -, abitanti silenziosi di un mondo spesso dimenticato. Ma poi li aveva
trovati belli, perfetti, nella loro semplicità, nella sacralità del loro essere. Appaiono quasi come divinità, nelle
sue fotografie piene di rispetto.
Elisabetta Barsantini
Derno con i suoi animali, era un gioco per lui. Fotografarli era quasi un rito, li guardava, li adorava, ci
parlava, ci comunicava, riusciva sempre a trovare il clic giusto, il clic fascinoso, il clic dirompente, il clic
entusiasmante, a volte ci litigava pure ma tutto in grande armonia e grande sensibilità. Fotografare i suoi
animali era un’avventura, a volte prendeva la macchina e faceva decine di chilometri, viaggi sempre
esplosivi, barricaderi, tumultuosi, sempre con sue cassette musicali piene di canzoni beat, Rolling Stones,
Kinks, Renegades, la musica per Derno era fondamentale per fare le sue foto e, prima di scattare, lunghe
chiacchierate, pazzesche, maledette, incredibili. Le foto di Derno sono dei viaggi, lunghi, tortuosi, formativi,
ribelli, indimenticabili. I suoi animali tornano dentro a Cango, tornano in uno spazio che Derno adorava,
dove ha vissuto gli ultimi momenti della sua "spericolata ma intensa" vita. Attento al suo "bestiario", i suoi
animali raccontano, ricordano, sono impressi nei momenti più spiazzanti, evocano, e tutte le volte che li
guardo vedo Derno che gli gira intorno, che aspetta il momento magico, il tocco elettrico, intelligente.
Bruno Casini
Derno Ricci è nato a Sansepolcro. Per più di trent’anni ha vissuto a Firenze, base per i suoi frequenti viaggi.
Attratto dal mondo in genere ma soprattutto dalle persone, si è dedicato principalmente alla ritrattistica.
Spirito libero e acuto, con uno spiccato gusto per l'avventura, parlava perfettamente l'arabo ed era stato un
grande viaggiatore in vari continenti: conosceva bene l'India, era stato in Afghanistan prima dell'invasione
sovietica, aveva visitato anche il Nepal e il Giappone, ma soprattutto era innamorato dell'Africa di cui era
stato un osservatore attento, incantato e irriguardoso di ogni gerarchia estetica a priori, dalla risalita del Nilo
azzurro alla Libia, dalla Nigeria al Mali. Elegante e provocatorio, ironico e appassionato, sempre
originalissimo, Derno Ricci è morto a Firenze il 19 Ottobre del 2009 a neanche sessant’anni di età.
L’anteprima del Festival Oltrarno Atelier, dopo l’opening di “Animali”, prosegue alle ore 21.30
con lo spettacolo “Cheap lecture / The cow piece” del duo Jonathan Burrows & Matteo Fargion,
in collaborazione con Tempo Reale Festival 2010.
http://www.cango.fi.it/index.php/festival2010.html
Ufficio Stampa: Simona Nordera
347 9488210 s.nordera@gmail.com
Opening domenica 10 ottobre, ore 18.30
CANGO Cantieri Goldonetta
via S. Maria 23/25 Firenze
apertura nei giorni di spettacolo