In/De.Finito. Stabilire, rappresentare e costruire lo spazio. La dissezione che compie l'artista prende in considerazione frammenti di edifici e costruzioni, senza circoscriversi entro i confini della contemporaneita', e ne seleziona i motivi chiave.
a cura di Matteo Galbiati
Martedì 19 ottobre 2010 alle ore 18,00 presso lo Studio Arte Fuori Centro di Roma, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale di Nadia Galbiati, In/De-Finito. Stabilire, rappresentare, costruire lo spazio a cura di Matteo Galbiati.
L’evento è il secondo appuntamento di Spazio Aperto 2010 ciclo di quattro mostre in cui i critici invitati dall’associazione culturale Fuori Centro, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.
La visione artistica di Nadia Galbiati si concentra sulla problematica dello spazio – naturale ed artificiale – come luogo delle esperienze, della storia e del vivere, che è rielaborato e sezionato nelle sue costituenti primarie: il suo sguardo si indirizza pertanto sulla ricognizione e sull’indagine degli elementi costitutivi dei luoghi dell’esistenza umana, dove le presenze delle geometrie, tratte in origine dalle strutture naturali, sono diventate artificio tecnico per la rielaborazione architettonica delle costruzioni dell’uomo.
La dissezione, che l’analisi di Galbiati compie, prende in considerazione frammenti di edifici e costruzioni, senza circoscriversi entro i confini della contemporaneità, e ne seleziona i motivi chiave, le porzioni peculiari che diventano mezzi per una modellazione formale nuova di quella spazialità che orientano o possono contenere. Galbiati costringe lo sguardo – anche con la forza dei materiali e dei segni delle sue opere – a rivalutare e riconsiderare l’ambiente circostante alla luce delle sue nuove elaborazioni: le linee strutturanti, l’insieme di piani intersecanti, la risoluzione dei volumi di pieno e vuoto, concorrono a quell’ideale, mai pianificata e nemmeno conclusa ma lasciata sempre aperta e sospesa, comprensione della spazialità come luogo non integralmente definibile, ma alterabile e infinito, in grado, quindi, di individuare sempre inattese possibilità.
Inaugurazione 19 ottobre ore 18
Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli, 22 - Roma
Martedi' - venerdi' 17-20
Ingresso libero