Urbanlab non e' una struttura pubblica dedicata alle esposizioni e non e' una galleria privata che si dedichi alla diffusione e alla commercializzazione delle opere d'arte. E' uno studio innanzittutto, un laboratorio dove quel che viene mostrato non ha alcun altro obiettivo se non quello di produrre una riflessione intorno allo stato dell'arte nella sua relazione con la realta' urbana.
Laboratorio urbano per le arti contemporanee
Apertura dello spazio in via dell'Atomo 8 a Marghera-VE
26 settembre 2002, h.18.00
In collaborazione con Comune di Venezia
Assessorato alle Politiche Giovanili
Archivio Giovani Artisti
URBANLAB non è una struttura pubblica dedicata alle esposizioni e non è una
galleria privata che si dedichi alla diffusione e alla commercializzazione
delle opere d'arte. E' uno studio innanzittutto, un laboratorio dove quel
che viene mostrato non ha alcun altro obiettivo se non quello di produrre
una riflessione intorno allo stato dell'arte nella sua relazione con la
realtà urbana. Oggi più che mai è necessario fare i conti con la cittÃ
contemporanea, come venga modificandosi rendendo sempre più difficile
comprenderne il senso complessivo. La città è la cornice che racchiude ed
evidenzia la realtà del nostro quotidiano, costituendo quel mondo di
relazioni legate alla concretezza della vita nella quale si è immersi.
Rappresentare in maniera efficace questa odierna condizione urbana sembra
cosa ardua. Le varie discipline scientifiche che si occupano delle
modificazioni della città contemporanea si trovano non di rado di fronte
alla questione se sia ancora possibile parlare di città , se il termine
possa essere declinato soltanto al plurale - le città e mai solo la città ,
intendendo quella dimensione plurale in cui ognuna è articolata-; se quella
cittadina non sia una dimensione del vivere collettivo che compete al
passato, e di cui ora non rimangono che frammenti e conseguenti nostalgie
di identità smarrite. Dare rappresentazione di questa città , di questa
realtà , attraverso le arti può sembrare vano come tentare di afferrare
Proteo. Forse è solo un'illusione pensare che l'arte possa essere una rete
più efficace di altre discipline le quali, nonostante più adeguati
strumentari concettuali, si occupano della città a volte disperandosi per
l'inafferabilità , la cangiabilità del loro oggetto. Oppure va cambiato punto
di vista, accettando che il problema della rappresentazione della cittÃ
contemporanea non sia più legato ad uno specifico disciplinare. In questo
senso la poca specificità disciplinare dell'arte, il suo essere
attualmente una pratica generica, fluida, -che si esprime con molteplici
mezzi ed è difficilmente valutabile in un prodotto determinato (l'opera),
quasi fosse un atteggiamento verso il mondo e non solo una forma definita
o definibile - , rende l'arte stessa un metro elastico che si misura con la
realtà delle cose, di volta in volta modificandosi: metro che misurando si
misura. In questo senso manca alle arti la possibilità concettuale della
cattura, del poter afferrare la realtà , che viene piuttosto lasciata
trasparire, lasciata affiorare, così da poter dare segno di sè. Le arti,
riferite alla realtà , sono pratiche della superficie, delle sue striature e
affioramenti.
La superficie di una città è la sua mappa, intendendo quella che si può
comprare in una qualsivoglia libreria o negozio di giornali. Come può fare
un turista, che chieda una mappa della città di Venezia. Riceverebbe
ovviamente la carta della città storica, non la mappa del comune nella sua
interezza. Se volesse saperne di più della città nel suo insieme,
riceverebbe una seconda mappa, completamente distinta dalla prima, e
descrivente l'agglomerato urbano di Mestre e Marghera. Se volesse
abbracciare con un unico colpo d'occhio l'intero comune, vedendone così la
complessiva estensione, dovrebbe acquistare una terza mappa, quella
descrivente il comprensorio lagunare, una mappa territoriale nella quale ben
si notano i due nuclei comunali. Quello storico, dalla struttura precisa,
conchiusa, teriomorfica: un pesce, con una lunga 'lenza' (il ponte della
Libertà ) che lo vincola alla indefinita estensione dell'entroterra comunale.
URBANLAB si dedica alla possibile descrizione di questa seconda 'non forma'
urbana. All'articolarsi mobile del suo bordo, alla sua elasticità , alla sua
cangianza. Di contro ai precisi confini fisici che definiscono Venezia e ne
fanno un'icona ad alta riconoscibilità , l'entroterra sembra non avere alcuna
'figura', il suo orlo non definisce alcuna separatezza rispetto al
circostante territorio, essendo solo un orlo astratto, funzionale alla
separazione amministrativa fra municipi diversi. La mappa che descrive
l'entroterra, andrebbe aggiornata continuamente, per i processi e le
modificazioni in atto entro i suoi orli amministrativi. Immaginando la cittÃ
come un organismo, come una 'pianta', la rappresentazione che ne dà la mappa
sembra cristallizzare un processo di addensamenti e diradazioni che in
realtà non ha pause. Come un turista ci si può aggirare fra i quartieri
periferici dove i recenti insediamenti residenziali vengono definendo dei
nuovi centri che non hanno alcun rapporto di continuità con le locali
preesistenze storiche (Chirignago, Favaro, Zelarino), o aree indefinite fra
residenzialità , insediamenti industriali e agricoltura (Fusina), oppure
quartieri che costituiscono enclaves (Rione Pertini, Villaggio Laguna)
separate non solo da Venezia, ma anche da Mestre. Per converso aree come
quelle della prima zona industriale a Marghera, odierni 'paesaggi con
rovine', si prestano per immaginare scenari futuri, spazi virtuali, nuove
possibilità che abbiano a che fare con l'immateriale, come se questa fosse
l'unica soluzione coerente, una volta evaporate le originarie funzioni
produttive. Intorno a queste problematiche della città contemporanea si
struttura il primo appuntamento pubblico nello spazio di URBANLAB, che
mostra gli appunti visivi di un lavoro in corso, lavoro che si vuole aperto
non solo ad ulteriori elaborazioni in proprio, ma anche a contributi di
altri.
URBANLAB
Laboratorio urbano per le arti contemporanee
via dell'Atomo 8, Marghera-VE