Julio Cesar Aguilar Fuentes
Diane Arbus
Letizia Battaglia
Nina Berman
Elena Dorfman
Donna Ferrato
Nan Goldin
Philip Jones Griffiths
Pieter Hugo
Alfredo Jaar
Yoshiyuki Kohei
Sally Mann
Robert Mapplethorpe
Mary Ellen Mark
Richard Misrach
James Nachtwey
Michael Nichols
Paolo Pellegrin
Gilles Peress
Eugene Richards
Lise Sarfati
Stephanie Sinclair
Brian Weil
Zalmai
Germano Celant
Melissa Harris
La mostra, curata da Germano Celant e Melissa Harris, raccoglie una serie di fotografie radicate in esperienze inquietanti tanto reali quanto diverse nella loro varieta'. Mediante la selezione delle opere esposte, Immagini Inquietanti enuclea degli 'ecosistemi' spietati perche' sconvolgono e rovesciano l'ordine delle cose conosciute, tanto da creare un nuovo genere di realta'. Opere di Nan Goldin, Philip Jones Griffiths, Pieter Hugo, Alfredo Jaar, Yoshiyuki Kohei, Sally Mann, Robert Mapplethorpe, Mary Ellen Mark....
a cura di Germano Celant e Melissa Harris
Artisti in mostra:
Julio Cesar Aguilar Fuentes, Diane Arbus, Letizia Battaglia, Nina Berman, Elena
Dorfman, Donna Ferrato, Nan Goldin, Philip Jones Griffiths, Pieter Hugo, Alfredo Jaar,
Yoshiyuki Kohei, Sally Mann, Robert Mapplethorpe, Mary Ellen Mark, Richard
Misrach, James Nachtwey, Michael Nichols, Paolo Pellegrin, Gilles Peress, Eugene
Richards, Lise Sarfati, Stephanie Sinclair, Brian Weil, Zalmai.
Immagini Inquietanti, curata da Germano Celant e Melissa Harris, raccoglie una serie
di fotografie radicate in esperienze inquietanti tanto reali quanto diverse nella loro
varietà. La selezione delle opere sottolinea come l’attenzione vada posta
nell’interpretazione, nella sfida, in ciò che viene espresso o lasciato inespresso.
È sulla scia degli anni ’60 – un decennio cruciale, durante il quale usi e ideali
sociopolitici furono criticati, messi in discussione e definitivamente cancellati – che
s’inscrive lo stile delle Immagini Inquietanti in mostra, in gran parte ascrivibili al
periodo dagli anni ’70 a oggi. Sono immagini che provengono da tutte le parti del
mondo, dall’Iraq al Texas, dal Giappone al Vietnam dall’Africa ad Haiti, dal Rwanda
all’Afganistan, e riguardano le metropoli quanto i piccoli centri urbani, come San
Francisco, New York, Palermo, London, Provincetown, Emeryville o Seattle. Parlano di
soggetti che erodono i confini dell’immaginabile, perché si avvicinano ad un universo
del sociale che è latente e minaccioso perché tratta la violenza sul femminile, lo
stravolgimento ecologico, gli abusi sugli animali, le ossessioni umane, le vittime della
guerra e della famiglia.
Disquieting, inquietante, è un termine duttile, difficilmente circoscrivibile. Può
descrivere un evento o un oggetto, o può farsi esperienza stessa dell’oggetto o
dell’evento. Può essere una risposta profondamente individuale oppure evocata dagli
altri: è l’opera o la circostanza a essere inquietante, oppure è la risposta data dagli altri a
darne questa chiave di lettura? L’inquietudine è una reazione primaria e, al contempo, è
alimentata da un sospetto condiviso e dal disagio. È entrambe le cose: è informe, eppure
viscerale; non un giudizio, e tuttavia profondamente sentita; una quiete interrotta, un
fragoroso silenzio, qualcosa d’ineludibile eppure minaccioso, angosciante, sgradevole...
In collaborazione con i curatori, i fotografi hanno attuato, con diversi gradi di
narratività, una selezione di immagini e progetti che rappresentano – in quanto
testimonianza oppure in maniera metaforica – i concetti di comunità, genere, diversità,
infanzia, ambiente e conflitto: la natura dell’ essere umano quanto l’essere umano e la
natura.
Mediante la selezione delle opere in mostra, Immagini Inquietanti enuclea degli
“ecosistemi” spietati perché sconvolgono e rovesciano l’ordine delle cose conosciute,
tanto da creare un nuovo genere di realtà. E al tempo stesso risultano come istanze,
eventi, esperienze rivissute l’una in contrapposizione all’altra, l’una intrecciata all’altra:
immagini che pongono più domande anziché dare risposte, che irritano nel profondo
declinando i soggetti raffigurati – e la stessa parola “inquietudine” – in maniera
personale secondo la sensibilità dei singoli fotografi.
Per il contenuto delle immagini la mostra è vietata ai minori di 14 anni e rivolta a un pubblico adulto.
Immagine: Elena Dorfman Title/caption: Rebecca 1, 2001
© Elena Dorfman/Edwynn Houk Gallery
Ufficio stampa e comunicazione
Antonella La Seta, Responsabile
Alice Angossini, Marco Martello, Mattia Pozzoni
T. +39 0272434.205/247/240 | F. +39 0272434239
press@triennale.org
Conferenza stampa di presentazione della mostra Lunedì 18 ottobre 2010, ore 11.30
Saranno presenti:
Davide Rampello, Presidente della Triennale di Milano
Germano Celant, Curatore della mostra
Melissa Harris, Curatrice della mostra
Inaugurazione 18 ottobre 2010, ore 19
Triennale di Milano
viale Alemagna 6
Orari: martedì-domenica 10.30-20.30
giovedì e venerdì 10.30-23.00
Aperto Martedì 7 e mercoledì 8 dicembre 2010 e 6 gennaio 2011
25 dicembre e 1 gennaio dalle 14.00. 6 gennaio dalle 10.30
Chiusura 24 e 31 dicembre
Ingresso 8,00/6,50/5,50