Triennale di Milano
Milano
viale Alemagna, 6
02 724341 FAX 02 72434239
WEB
Immagini Inquietanti / Disquieting Images
dal 17/10/2010 al 8/1/2011
mart-dom 10.30-20.30 giov e ven 10.30-23. Aperto 7, 8 dicembre e 6 gennaio 2011, 25 dicembre e 1 gennaio 14-20.30, chiuso 24 e 31 dicembre

Segnalato da

Antonella La Seta




 
calendario eventi  :: 




17/10/2010

Immagini Inquietanti / Disquieting Images

Triennale di Milano, Milano

La mostra, curata da Germano Celant e Melissa Harris, raccoglie una serie di fotografie radicate in esperienze inquietanti tanto reali quanto diverse nella loro varieta'. Mediante la selezione delle opere esposte, Immagini Inquietanti enuclea degli 'ecosistemi' spietati perche' sconvolgono e rovesciano l'ordine delle cose conosciute, tanto da creare un nuovo genere di realta'. Opere di Nan Goldin, Philip Jones Griffiths, Pieter Hugo, Alfredo Jaar, Yoshiyuki Kohei, Sally Mann, Robert Mapplethorpe, Mary Ellen Mark....


comunicato stampa

a cura di Germano Celant e Melissa Harris

Artisti in mostra: Julio Cesar Aguilar Fuentes, Diane Arbus, Letizia Battaglia, Nina Berman, Elena Dorfman, Donna Ferrato, Nan Goldin, Philip Jones Griffiths, Pieter Hugo, Alfredo Jaar, Yoshiyuki Kohei, Sally Mann, Robert Mapplethorpe, Mary Ellen Mark, Richard Misrach, James Nachtwey, Michael Nichols, Paolo Pellegrin, Gilles Peress, Eugene Richards, Lise Sarfati, Stephanie Sinclair, Brian Weil, Zalmai.

Immagini Inquietanti, curata da Germano Celant e Melissa Harris, raccoglie una serie di fotografie radicate in esperienze inquietanti tanto reali quanto diverse nella loro varietà. La selezione delle opere sottolinea come l’attenzione vada posta nell’interpretazione, nella sfida, in ciò che viene espresso o lasciato inespresso.

È sulla scia degli anni ’60 – un decennio cruciale, durante il quale usi e ideali sociopolitici furono criticati, messi in discussione e definitivamente cancellati – che s’inscrive lo stile delle Immagini Inquietanti in mostra, in gran parte ascrivibili al periodo dagli anni ’70 a oggi. Sono immagini che provengono da tutte le parti del mondo, dall’Iraq al Texas, dal Giappone al Vietnam dall’Africa ad Haiti, dal Rwanda all’Afganistan, e riguardano le metropoli quanto i piccoli centri urbani, come San Francisco, New York, Palermo, London, Provincetown, Emeryville o Seattle. Parlano di soggetti che erodono i confini dell’immaginabile, perché si avvicinano ad un universo del sociale che è latente e minaccioso perché tratta la violenza sul femminile, lo stravolgimento ecologico, gli abusi sugli animali, le ossessioni umane, le vittime della guerra e della famiglia.

Disquieting, inquietante, è un termine duttile, difficilmente circoscrivibile. Può descrivere un evento o un oggetto, o può farsi esperienza stessa dell’oggetto o dell’evento. Può essere una risposta profondamente individuale oppure evocata dagli altri: è l’opera o la circostanza a essere inquietante, oppure è la risposta data dagli altri a darne questa chiave di lettura? L’inquietudine è una reazione primaria e, al contempo, è alimentata da un sospetto condiviso e dal disagio. È entrambe le cose: è informe, eppure viscerale; non un giudizio, e tuttavia profondamente sentita; una quiete interrotta, un fragoroso silenzio, qualcosa d’ineludibile eppure minaccioso, angosciante, sgradevole...

In collaborazione con i curatori, i fotografi hanno attuato, con diversi gradi di narratività, una selezione di immagini e progetti che rappresentano – in quanto testimonianza oppure in maniera metaforica – i concetti di comunità, genere, diversità, infanzia, ambiente e conflitto: la natura dell’ essere umano quanto l’essere umano e la natura.

Mediante la selezione delle opere in mostra, Immagini Inquietanti enuclea degli “ecosistemi” spietati perché sconvolgono e rovesciano l’ordine delle cose conosciute, tanto da creare un nuovo genere di realtà. E al tempo stesso risultano come istanze, eventi, esperienze rivissute l’una in contrapposizione all’altra, l’una intrecciata all’altra: immagini che pongono più domande anziché dare risposte, che irritano nel profondo declinando i soggetti raffigurati – e la stessa parola “inquietudine” – in maniera personale secondo la sensibilità dei singoli fotografi.

Per il contenuto delle immagini la mostra è vietata ai minori di 14 anni e rivolta a un pubblico adulto.

Immagine: Elena Dorfman Title/caption: Rebecca 1, 2001
© Elena Dorfman/Edwynn Houk Gallery

Ufficio stampa e comunicazione
Antonella La Seta, Responsabile
Alice Angossini, Marco Martello, Mattia Pozzoni
T. +39 0272434.205/247/240 | F. +39 0272434239
press@triennale.org

Conferenza stampa di presentazione della mostra Lunedì 18 ottobre 2010, ore 11.30
Saranno presenti:
Davide Rampello, Presidente della Triennale di Milano
Germano Celant, Curatore della mostra
Melissa Harris, Curatrice della mostra

Inaugurazione 18 ottobre 2010, ore 19

Triennale di Milano
viale Alemagna 6
Orari: martedì-domenica 10.30-20.30
giovedì e venerdì 10.30-23.00
Aperto Martedì 7 e mercoledì 8 dicembre 2010 e 6 gennaio 2011
25 dicembre e 1 gennaio dalle 14.00. 6 gennaio dalle 10.30
Chiusura 24 e 31 dicembre Ingresso 8,00/6,50/5,50

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