Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO
Roma
via Nizza, 138
06 671070400 FAX 06 8554090
WEB
Due mostre
dal 29/9/2010 al 5/2/2011
mar - dom 9-19

Segnalato da

Massimiliano Moschetta




 
calendario eventi  :: 




29/9/2010

Due mostre

Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO, Roma

La mostra di Mario Ballocco "Odissea dell'homo sapiens" - a cura di MACRO e CRDAV (Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive) in collaborazione con l'Archivio Mario Ballocco - presenta una serie inedita di 51 disegni, perlopiu' in bianco e nero, eseguiti alla fine degli anni '40. Una sorta di commedia umana tra il satirico e il grottesco, con punte di amara ironia. Nella hall (fino al 17 ottobre) sono installate due grandi opere di Sergio Ragalzi da poco entrate a far parte della collezione del Museo. Sono due elementi gonfiabili dal titolo "Genetica 2093", che invadono lo spazio con una presenza umana e umanoide.


comunicato stampa

MACRO - CRDAV
Mario Ballocco: Odissea dell'homo sapiens

A cura di MACRO - CRDAV (Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive)

In collaborazione con: Archivio Mario Ballocco

Cassettiere MACRO: OTTART Prodotti per l’Arte

Per la prima volta in mostra gli “Homines” di Mario Ballocco: entità stilizzate inquietanti, crudeli e disperate che incarnano le dinamiche antropologiche e sociali della nostra quotidianità: l'innamoramento, la conflittualità, la sottomissione, il tradimento, l'impegno culturale e politico e altro ancora.

La mostra Odissea dell’homo sapiens - a cura di MACRO e CRDAV (Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive) in collaborazione con l’Archivio Mario Ballocco e con Paolo Bolpagni, curatore dello stesso, presenta per la prima volta una serie inedita di 51 disegni, perlopiù in bianco e nero, eseguiti alla fine degli anni Quaranta. Una sorta di “commedia umana” tra il satirico e il grottesco, con punte di amara ironia. Il ciclo fu pensato per un libro poi non realizzato, di cui restano queste tavole straordinarie, che propongono un’analisi sottile e spietata delle dinamiche antropologiche e sociali che stanno alla base del nostro vivere: l’innamoramento, la conflittualità, la sottomissione, il tradimento, l’impegno culturale e politico.

Gli Homines di Ballocco sono entità stilizzate inquietanti, crudeli e disperate nei loro enormi occhi vuoti, nelle bocche spalancate a mostrare minacciosamente i denti. L’autore vi mette a nudo le passioni e i moventi più profondi dell’agire delle persone e delle masse, componendo una galleria di ritratti densa di umori sardonici. Si ritrova in quest’Odissea il pessimismo dei grandi moralisti, unito a un’ironia pungente, frutto di lucidità intellettuale e capacità di scavo. E un intenso slancio etico, che si traduce in inclinazione espressionista.
I disegni furono realizzati nel contesto della seconda metà degli anni Quaranta, dopo la fase terribile e traumatica della guerra. Anni in cui Mario Ballocco, all’inquieta ricerca di autenticità e “verità”, lascia l’Italia per l’Argentina, dove frequenta Lucio Fontana e tenta strade nuove. Ma rimane estraneo alle istanze del nascente Spazialismo, sviluppando invece l’esigenza di creare un’arte lontana dal tecnicismo, che scaturisca dal “principio interiore”, dalla più “ingenua, libera, primordiale natura”, “indipendentemente da preoccupazioni di contenuto e di forma”. Sono le premesse di “Origine”, il gruppo cui Mario Ballocco (tornato nel frattempo in Italia) dà vita a Milano nel 1950. Al sodalizio aderiscono Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla, ma l’esperienza si conclude già nei primi mesi del 1951, all’indomani della prima e unica esposizione comune, tenutasi a Roma in via Aurora.

La mostra è completata da una sezione documentaria costituita dagli esemplari dei dodici numeri della rivista “AZ”, fondata e diretta da Ballocco a Milano fra il 1949 e il 1952, e inoltre da cataloghi, fotografie d’epoca, missive e altri materiali utili a documentare l’attività dell’autore in quegli anni cruciali, in relazione al vivace contesto culturale e artistico del tempo. Sono in esposizione, tra l’altro, il rarissimo catalogo dell’unica mostra del Gruppo Origine (gennaio 1951), per l’occasione donato al CRDAV dall’Archivio Mario Ballocco, e l’originale di una lettera di Lucio Fontana a Ballocco, datata 12 settembre 1951.

In occasione della mostra, l’Archivio Mario Ballocco dona al MACRO due importanti dipinti emblematici di successivi momenti della produzione del pittore milanese: Reticolo nero - fondo grigio + giallo-arancio (1951) e Alternanza di contrasto (1962), che dal 25 ottobre prossimo saranno esposti nella sezione del Museo dedicata alla collezione permanente. Se il Reticolo è un capolavoro del periodo legato alla travagliata esperienza del Gruppo Origine, Alternanza di contrasto documenta il successivo sviluppo della ricerca di Ballocco in direzione di un’indagine del processo percettivo, all’interno della quale l’opera si pone come trattazione obiettiva di un “problema visivo”.

Mario Ballocco (Milano, 1913-2008) è stato un personaggio cruciale nell’arte e nella cultura italiana del Novecento. Fu sperimentatore originale, uomo dai mille interessi, precursore in molti campi: pittore astrattista di grande coerenza, fornì un contributo fondamentale alla diffusione del design e alle indagini sul colore e la percezione visiva. In lui si incontravano in maniera straordinaria le istanze dell’estetica e della scienza, della comunicazione e della didattica, della teoria e della tecnica.

Dopo gli studi con Aldo Carpi all’Accademia di Brera, nel 1947 fu in Argentina, a contatto con Lucio Fontana. Fondatore nel 1950 a Milano del Gruppo Origine (cui aderirono anche Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla), creò e diresse le riviste “AZ” (dal 1949 al 1952) e “Colore. Estetica e logica” (dal 1957 al 1964).

Curò a Milano esposizioni di design ed estetica industriale e una mostra sulla storia della fotografia (rispettivamente nel 1952 e nel 1953 alla Fiera). Del 1958 è invece la “1a mostra del colore”, allestita al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”. Ballocco è anche l’inventore della “cromatologia”, metodo interdisciplinare per la soluzione di “problemi visivi di interesse collettivo”: dal colore delle autoambulanze a quello dei quaderni per gli alunni delle scuole. Suo obiettivo era sconfiggere la monotonia “che ci fa nascere con il bianco, vivere con il grigio e morire con il nero”. All’inizio degli anni Settanta Ballocco introdusse la cromatologia come materia di studio all’Accademia di Brera, e successivamente tenne corsi anche alla Carrara di Bergamo e al Politecnico di Milano. Presente due volte alla Biennale di Venezia con personali-omaggio (nel 1970 e nel 1986), sue opere sono conservate in molte importanti collezioni e musei italiani e stranieri.

La mostra “Mario Ballocco: Odissea Dell’homo Sapiens” è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali

-----------

Sergio Ragalzi: Genetica 2093
hall, piano terra 30 settembre 2010 – 17 ottobre 2010

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma – presenta nella sua hall due grandi opere dell’artista italiano Sergio Ragalzi da poco entrate a far parte della collezione del Museo.

Nel 1984, in occasione della prima mostra di Sergio Ragalzi (Torino, 1951), il poeta e critico Emilio Villa, parlava di “dicitura atmosferica”, di “atto decisivo” e “ominale”, di una “folta relazione feticistica” che accende la figura nei suoi più crepuscolari residui attraverso le poche flessioni di un silenzio “spettrificato”, e verso una “aristocrazia del feticcio”.

Oggi al MACRO queste stesse tensioni sono visibili nei grandi elementi gonfiabili di Genetica 2093, che animano la Hall del museo attraverso una invasione spaziale, umana e umanoide nutrita di senso plastico e di un valore concreto ed estremamente curioso. Queste inattese presenze, accolgono lo spettatore generando un intrigante sistema di opposti, che tra pieni e vuoti, rappresentazione e assenza, immagine e negazione cromatica, volume e segno, invitano a una personale appropriazione dell’opera.

Giunti recentemente in comodato ad arricchire la collezione del Museo, gli enormi embrioni neri di Ragalzi amplificano la più minuta identità della vita, la forma da cui si genera lo sviluppo, il segno da cui parte l’evoluzione e da cui ha origine il futuro, confermando la strenua autonomia e originalità della sua ricerca dagli anni ’80 giunge a oggi.

La mostra “Sergio Ragalzi: Genetica 2093” è un evento promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Immagine: Homines impauriti dal sole nero, 1946-1950

Ufficio Comunicazione MACRO
Massimiliano Moschetta, Nicolò Scialanga
T +39 06 671070443 stampa.macro@comune.roma.it

Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Patrizia Morici p.morici@zetema.it

Conferenza stampa Giovedì 30 Settembre 2010 ore 12:00

MACRO
via Reggio Emilia 54 Roma
Aperto da martedì a domenica dalle 9 alle 19.
MACROTICKET: MACRO + MACRO Testaccio (ingresso unico) 4.50 € intero, 3.50 € ridotto – valido 7 giorni.
*Le tariffe potranno subire variazioni in occasione di eventi speciali o mostre temporanee.

IN ARCHIVIO [231]
Cinque mostre
dal 25/11/2015 al 12/3/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede