E' la fotografia dell'artista americano ad essere stata scelta per l'apertura di PARCO, ovvero la nuova Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea che il 6 novembre inaugura una sezione della sua struttura museale. Goldberg porta avanti da oltre 30 anni una ricerca specifica; molte delle sue immagini sono associate alle parole delle persone ritratte che trascrivono sulle foto i propri stati d'animo. La mostra riunisce oltre 300 fotografie, video, oggetti, testi, condensando la carriera artistica di Goldberg. A cura di Valerie Fougeirol e Marco Minuz.
A cura di Valerie Fougeirol e Marco Minuz
E’ la fotografia dell’artista americano Jim Goldberg ad essere stata scelta per l’apertura di PARCO, ovvero la nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone che il 6 novembre prossimo inaugurerà una sezione di questa nuova struttura museale.
Una nuova realtà protesa al dialogo fra arte moderna e contemporanea, alla multidisciplinarità espositiva e all’apertura a contesti nazionali ed internazionali. Un’impronta marcata proprio da questa prima grande monografica italiana dedicata al fotografo, due volte vincitore del premio Hasselblad e del recente Premio Cartier Bresson.
La mostra è una produzione Comune di Pordenone, Assessorato alla cultura e MagnumPhotos di Parigi e gode del patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Milano.
Una vera e propria scoperta di un artista che porta avanti, oramai da oltre trent’anni una ricerca specifica attraverso il mezzo fotografico; molte delle sue fotografie infatti vengono associate alle parole delle persone ritratte che intervengono direttamente nella fotografia trascrivendo i propri stati d’animo, situazioni, paure e speranze.
L’appuntamento di Pordenone cade in coincidenza della notizia che Jim Goldberg, dopo aver collaborato in passato con la casa di moda Dolce & Gabbana, seguirà la prossima campagna fotografica autunno/inverno della maison francese Hermes.
La forza espressiva del fotografo americano risiede soprattutto nella capacità di seguire ed estrapolare i drammi, le illusioni, le sofferenze e le speranze di coloro che vivono situazioni di disagio. Come infatti recentemente scritto in un articolo di un importante quotidiano italiano Jim Goldberg è il “poeta dei bassifondi”. Goldberg riesce infatti a rendere le fotografie quasi gesti d’amore, in grado di capovolgere le celebri parole del fotografo Richard Avedon che dichiarava che “i ritratti non sono mai gesti d’amore ma solo opinioni”.
La mostra riunirà oltre 300 foto, video, oggetti, testi, per condensare tutte le principali tappe della carriera artistica di Goldberg come gli ormai famosi progetti “Rich and Poor”, Raised by Wolves” e “Open See” . Inoltre si proporranno alcuni straordinari pezzi realizzati per l’occasione da Jim Goldberg e mai esposti prima, permettendo così di rendere questa monografica ancora più preziosa. La mostra pordenonese – curata da Valerie Fougeirol e Marco Minuz - evidenzia come i due filoni di ricerca ( il ritratto di moda e l’indagine sociale) risultino antiteci solo in apparenza. Entrambi infatti conducono ad una unica e complessa ricerca sui mutamenti sociali che coinvolgono tutti gli stati e gli ambienti delle società contemporanee, si tratti di popolazioni decimate dall’Aids nel centro Africa che di giovani e giovanissime dell’upper class made in USA alla ricerca di una difficile identità da adulti.
Un documentario sul lavoro di Jim Goldberg, con numerose interviste, accompagna le immagini in mostra.
Parallelamente alla mostra su Jim Goldberg, durante il periodo d’apertura, saranno proposte conferenze, workshop, incontri con importanti figure del mondo dell’arte contemporanea.
La mostra di Goldberg inaugura a Pordenone una delle due sedi che andranno a costituire la nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone “A. Pizzinato”, denominazione che si condenserà nella sigla PARCO, Pordenone ARte COntemporanea; nel suo insieme due sedi espositive con oltre 2.000 metri quadrati espositivi. Lo spazio in questione è opera di Thomas Herzog che qui ha voluto realizzare un modello di recupero di edifici storici secondo criteri di assoluta ecocompatibilità, creando uno spazio che compenetra armonia e funzionalità ad un forte significato ambientale. Uno spazio interno alla città e alla sua quotidianità e che si integrerà alla sede principale di PARCO, edificio che a sua volta sarà inaugurato da una retrospettiva intitolata “Corrado Cagli e il suo Magistero. Mezzo secolo di arte italiana dalla Scuola Romana all’Astrattismo”.
Mostra promossa ed organizzata dal Comune di Pordenone, Assessorato alla Cultura in collaborazione con Magnus Photos.
Patrocinio e contributo del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Milano e sostegno di Banca Popolare Friuladria.
L’apertura di PARCO gode della collaborazione, come media partner, del gruppo Abitare Segesta.
Jim Goldberg è nato nel 1953 negli Stati Uniti d’America a New Haven nel Connecticut. E’ professore di arte presso il California College of Arts and Crafts ed è membro del’agenzia fotografica Magnum Photos a pieno titolo nel 2006. Espone da oltre trent’anni e il suo innovativo uso delle immagini associato all’impiego di testi lo rende uno dei fotografi di riferimento dei nostri tempi. Jim Goldberg ha iniziato ad esplorare metodi narrativi sperimentali e le annesse potenzialità della combinazione fra immagini e parole con il suo lavoro “Rich and Poor”, progetto sviluppato fra il 1977 e il 1985, forte ed incisiva raffigurazione della contemporaneità americana; nel progetto Goldberg accostò immagini di persone in condizioni disagiate con immagini di persone dell’alta borghesia della costa occidentale americana, inseriti nelle loro eleganti dimore. Un progetto dal forte impatto emotivo, dove le foto venivano arricchite da testi-annotazioni delle stesse persone fotografate che trascrivevano le loro aspirazioni, percezioni e illusioni nella carta della foto stessa. Un progetto che mirava ad investigare la natura americana dei miti relativi alle classi sociali, al potere e alla felicità. Parte del progetto “Rich and Poor”, che si compone di 25 stampe fotografiche dove le immagini si combinano ai testi presenti in esse, fu esposto per la prima volta nel 1984 presso il Moma, Museum of Modern Art di New York nella mostra “Three Americans” e l’anno seguente venne pubblicato dalla casa editrice Random House. Una nuova edizione di tale progetto è in corso di preparazione ad opera della casa editrice Steidl.
Il progetto successivo è “Raised by Wolves”, importante progetto che si sviluppa in un decennio (1985-95), dove Jim Goldberg lavora a stretto contatto con le vicende umane e i problemi di una giovane ragazza scappata di casa che vive la dura realtà degli “outsider” del mito americano nelle strade delle città di San Francisco e Los Angeles. Jim Goldberg fra il 1987 e il 1993 si occupa di documentare fotograficamente ed intervistare nelle strade della California le tematiche adolescenziali di questi ragazzi disagiati, le vicende dei loro operatori sanitari che li assistono e della polizia. Questo lavoro permette di rendere perfettamente la reale dimensione della straziante vita delle strade americane e della contraddittoria cultura istituzionale che la circondava. Progetto che si compone di fotografie, video, documenti, oggetti e testi scritti a mano, in grado di ricreare una specie di perfetta ambientazione della difficile vita di questi ragazzi. Ma contemporaneamente risulta essere un toccante lavoro sul complesso e contradditorio periodo dell’adolescenza, nello specifico negli Stati Uniti d’America; un periodo ricco di insidie in particolare le droghe, la violenza e lo sfruttamento, ma anche con disperata necessità di felicità.
Il progetto “Open See” documenta l’esperienza delle persone che sfuggono da realtà in guerra, da paesi caratterizzati da situazioni sociali ed economiche devastanti, per cercare di raggiungere l’Europa e ricrearsi una nuova vita. Sono persone che spesso scappano da violenze, oppressioni, povertà e realtà devastate dal problema dell’AIDS, alla ricerca di stabilità e della promessa di una nuova migliore vita. Originari dall’Africa, dall’Asia, dalle Est Europa e dal Medio Oriente, questi “nuovi europei” hanno vissuto così in prima persona la violenza e la brutalità ma anche con la speranza e la libertà del loro nuovo paese. Dal 2003 Jim Goldberg ha fotografato e raccolto testimonianze e storie, attraverso una vasta serie di mezzi: fotografie, polaroid, video, testi ed oggetti in un’ottica di un approccio dinamico. “Open See” è così un progetto che ci mette a confronto con la dura realtà dei flussi migratori e delle condizioni che spingono a questo desiderio di fuga dalla proprie origini. Nel 2009 la casa editrice Steidl ha pubblicato la prima parte di questo progetto.
Attualmente il lavoro di Jim Goldberg è rappresentato dalla galleria Pace/MacGill DI New York e da Stephen Wirtz Gallery di San Francisco.
Suoi lavori sono presenti in prestigiose collezioni private e pubbliche tra le quali il MOMA di New York, il SFMOMA, il museo d’arte moderna di San Francisco , Whitney Museum, Getty, LACMA di Los Angeles, Corcoran, MFA Boston, Hallmark Collection, The High Museum, Library of Congress, MFA Houston, National Museum of American Art, and the Art Institute of Chicago.
Il lavoro fotografico di Jim Goldberg in riferimento al mondo della moda, del giornalismo e delle fotografia è apparso in numerose pubblicazioni tra cui W, Details, Flaunt, The New York Times Magazine, Esquire, Rebel, GQ,The New Yorker, e Dazed and Confused. Nel 2000 la maison Dolce & Gabbana ha scelto il suo lavoro per promuovere le sue collezioni. Vive e lavora a San Francisco.
Il suo lavoro fotografico ha ricevuto i più importanti riconoscimenti per la fotografia tra cui: Premio Hasselbald nel 1980 e nel 2001, Premio Henri Cartier-Bresson nel 2007.
Gli spazi che ospiteranno la mostra saranno quelli della nuova Galleria Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone “A. Pizzinato”, denominata PARCO, Pordenone ARte COntemporanea e nello specifico lo spazio progettato dall’architetto tedesco T. Herzog, uno spazio completamente progettato e realizzato con l’applicazione di tecnologie sostenibili specificatamente pensate per la riqualificazione di edifici storici. Uno spazio di grande bellezza ma anche dal forte significato ambientale che sarà a disposizione dell’istituzione museale PARCO. Struttura che fisicamente si articolerà in due sedi: la sede principale inserita all’interno di un parco cittadino e questa sede progettata da T. Herzog, e inserita all’interno del centro storico di Pordenone.
L’inaugurazione di PARCO, Galleria Arte Moderna e Contemporanea Pordenone “A. Pizzinato” si inserisce in un vasto progetto di trasformazione culturale della città atto a proiettarla nel futuro; inaugurazione che seguirà l’apertura della nuova sede della Biblioteca Civica e anticiperà l’inaugurazione di un nuovo museo della scienza di nuova concezione, l’ampliamento della sede del Museo d’Arte della città e l’apertura del nuovo edificio del Consorzio Universitario. Progetto culturale che rafforzerà ulteriormente l’immagine di una città che, nonostante le sue ridotte dimensioni, conta infatti 51.000 abitanti, in questi ultimi anni ha ricercato una forte connotazione culturale con decine di iniziative culturali tra cui, per la rilevanza assunta, “Le Giornate del Cinema Muto” (il più importante festival internazionale dedicato a pellicole senza sonoro), “Pordenonelegge.it” (un grande festival letterario, completamento gratuito e che abbraccia tutta la città) e “Dedica” (articolato festival di iniziative dedicate ogni anno ad un’importante figura della letteratura mondiale).
La nuova struttura museale risulterà essere, proprio in virtù delle sue dimensioni e della sua felice collocazione geografica, non solo un’istituzione culturale in grado di rapportarsi alla scena nazionale, ma anche internazionale proprio in riferimento alla sua vicinanza con realtà come la Slovenia, Croazia ed Austria. Sarà un luogo aperto, proteso alla trasversalità espositiva, in grado ciò di cogliere le molteplici declinazioni espressive del contemporaneo e farle dialogare con la stagione dell’arte moderna, attivando così dialoghi e confronti. Un luogo in grado di ascoltare il presente e stimolare la curiosità, facendosi così ideale testimone delle profonde trasformazioni che stanno investendo questo territorio, ovvero il nordest d’Italia. Non è forse trascurabile sottolineare che sarà uno dei pochi musei d’arte moderna e contemporanea avviati ex novo dal secondo dopoguerra nel Triveneto. Uno spazio che sarà attivare rapporti con le principali istituzioni culturali nazionali ma anche rapportarsi alle nuove generazioni.
Fisicamente il nuovo complesso museale, situato nel centro cittadino e circondato da un ampio parco, si comporrà di due strutture che si integreranno reciprocamente: la prima composta da una villa veneta strutturata su tre piani con una superficie espositiva di oltre 650 mq ed annesso un nuovo edificio ad essa collegato con una superficie espositiva di ulteriori 510 mq. Quest'ultimo si organizzerà su quattro sale distribuite su due livelli. In alcuni punti l'altezza delle pareti supererà i 6.00 mt proprio per permettere l'esposizione di opere di grandi dimensioni. Parallelamente a questi spazi vi sarà la presenza di una sala audio video - conferenze con una capienza di circa 120 posti a sedere. A completare il tutto la presenza di una terrazza - piazza, naturale prosecuzione dello spazio espositivo interno, luogo che sarà dedicato all'esposizione di sculture di grandi dimensioni o alla presentazione di eventi culturali. Circa 1.200 metri quadrati di spazi espositivi che si completeranno con la presenza della seconda struttura, ovvero uno spazio espositivo posto nel centro città e frutto del lavoro di ristrutturazione dell'architetto tedesco T. Herzog, questo per permettere una programmazione più articolata ma anche per cercare di avvicinare il più possibile le attività della Galleria alla quotidianità. In totale gli spazi espositivi che PARCO, Galleria Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone potrà beneficiare saranno di circa 2.000 mq a cui si vanno a sommare gli altri spazi dedicati ai servizi museali.
La nuova istituzione museale sarà identificata da un acronimo appositamente studiato: PARCO, sigla ricavata dalle parole Pordenone ARte COntemporanea. Ad essa s’assocerà la denominazione estesa “Galleria Arte Moderna e Contemporanea Pordenone “A. Pizzinato”. La struttura infatti sarà dedicata ad uno dei più importanti pittori italiani del Novecento, Armando Pizzinato (Maniago (PN) 1910 – Venezia 2004), nato appunto in un paese vicino a Pordenone.
Le motivazioni che hanno spinto all’individuazione di tale acronimo PARCO sono legati principalmente alla collocazione dove troverà luogo la sede principale di tale Galleria, ovvero un parco cittadino della Città (Parco Galvani) e una grande attenzione della città alle politiche ambientali.
Ufficio Stampa: Ufficio Stampa del Comune di Pordenone
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Studio ESSECI, Sergio Campagnolo - Padova
tel. 049.663499 info@studioesseci.net
Immagine: Jim Goldberg, San Francisco, 1979.© JIM GOLDBERG / MAGNUM PHOTOS
Anteprima stampa Sabato 6 novembre alle ore 11
Saranno presenti Jim Goldberg e i curatori della mostra
Inaugurazione Sabato 6 novembre 2010 ore 17.00
PARCO, Pordenone ARte COntemporanea
Galleria Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone “Armando Pizzinato
via Bertossi 9, Pordenone
Apertura: da lunedì a venerdì 15.00 - 19.00; sabato e domenica: 10.00 - 20.00 Mattine dal lunedì al venerdì apertura su prenotazione (almeno 2 gg. di anticipo)
26 dicembre ore 10-20, 31 dicembre ore 15-19, 6 gennaio ore 10-20
chiuso 24 e 25 dicembre, 1 gennaio
ingresso libero