Associazione Culturale La Roggia
Pordenone
viale Trieste, 19
0434 552174 FAX 0434 552174
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Angelo Maisto
dal 12/11/2010 al 18/12/2010
mart-sab 16 - 19.30

Segnalato da

Enzo Di Grazia



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Angelo Maisto



 
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12/11/2010

Angelo Maisto

Associazione Culturale La Roggia, Pordenone

Codex maistianus. 'I suoi personaggi di plastica, di legno, di cartone sembrano voler prendere vita per farci riflettere sulla condizione e sul destino della nostra civilta' del consumo'.


comunicato stampa

Avevo già sentito parlare di Angelo Maisto con dovizia di particolari dal padre, il buon Gerardo, con l’enfasi di un genitore orgoglioso di un figlio artista. Ho sempre diffidato di genitori che credono di avere a casa un...Picasso, per cui con le dovute remore sapevo che prima o poi avrei conosciuto l’”artista” e appurato la verità. L’occasione della conoscenza mi fu poi fornita dall’essere dirimpettai di studio nella “Cittadella dell’arte” di Capua, una bella invenzione di cui insieme stiamo godendo i benefici.

Grande fu la sorpresa di scoprire un Angelo Maisto giovane schivo, serio e dai modi anglosassoni ma soprattutto artista vero, intento ad un lavoro dai risvolti metodici ma con il pregio dell’invenzione, non disgiunta da una certa ironia. Angelo Maisto, poco più che trentenne, è avviato verso un futuro di artista che gli regalerà grandi soddisfazioni, ne sono più che certo. Mi ha riempito di orgoglio il fatto che fosse documentato sulla storia delle avanguardie napoletane e che sapesse già tante piu’cose su di me che...io medesimo. Questa ha potuto essere la spinta propulsiva per aiutarlo ad orientarsi nel difficile e variegato mondo dell’attuale sistema dell’arte contemporanea, come da sempre cosparso di insidie e di trappole in cui è facile imbattersi. Quel che più conta però è aver osservato nel lavoro di Angelo un linguaggio espressivo nuovo rispetto all’attuale panorama della ricerca artistica, prodotta da tanti giovani con idee per la verità molto confuse.

Angelo, l’ho visto lavorare con tenacia nel suo piccolo e civettuolo studio, circondato da quelle sculturine ottenute assemblando materiali che con tanta leggerezza siamo inclini a gettar via, ma che lui recupera fino ad ottenerne “alieni”, figli del loro stesso mondo, animaletti dagli strani connotati, colorati e ammiccanti. Sono costruzioni-giocattoli, recuperati dal mondo di un’ infanzia che per Angelo Maisto forse è
tutta da riconquistare e ridescrivere, con tutti i buoni numeri per inserirsi nel più degno panorama della ricerca artistica attuale, a livello quantomeno europeo. Questi simpatici personaggi di plastica, di legno, di cartone sembrano voler prendere vita per farci riflettere sulla condizione e sul destino della nostra alienata civiltà del consumo, anzi dello sciupio più sfrenato .

Sono affascinato da questa scelta operativa di Angelo per affinità nei riguardi di mie certe costruzioni che, per altri versi, tentavano di rimettere in gioco in senso creativo dei materiali di risulta che si buttano, senza pensarci su nemmeno un istante (personalmente sono giunto a comprare qualche prodotto affascinato solo dalla forma dell’involucro); sulla stessa lunghezza d’onda, Angelo Maisto sembra scegliere con cura le sue”vittime sacrificali” sotto forma di scatole, coperchi e altro materiale disutile per ...gli altri. La ricchezza della ricerca di questo bravo artista è sostenuta da composizioni pittorico-grafiche che sono studi per le sue sculture o accampano dignità di una propria vita, anzi…vitalità.

Sono tavole che rimandano alla bellezza grafica di certi erbari oppure ammiccano a cartografie geografiche o anatomiche, ma pensate per ritagliarsi un posto di riguardo nell’attuale panorama artistico. Non posso chiudere queste note senza rimandare alla visione del coraggioso murales che Angelo ha eseguito, oserei dire per me, su una parete di più di venti metri a Diamante, nell’ambito del progetto “Muralespanso”, dal titolo ”I Paralipomeni dell’Ittiologia”, una battaglia tra pesci grandi e pesci piccoli nei bassifondi marini, eseguita con toni espressivi di grande pittura dal carattere timbrico e ben adatta a rappresentare questa favola tratta da una ballata popolare comune a molti paesi di mare del nostro sud.

Inaugurazione 13 novembre ore 18

Associazione Culturale La Roggia
v.le Trieste, 19 - Pordenone

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