Thishumanity. Il progetto della mostra prende il via da 'La Battaglia di San Romano' di Paolo Uccello (1397-1475), cui si ispirano le 10 fotografie di grandi dimensioni realizzate da Basile'. Protagoniste degli scatti sono alcune donne del sud est asiatico che combattono tra loro per svelare e salvare la propria identita'.
Dal 23 novembre 2010 al 29 gennaio 2011, la Galleria Pack di Milano (Foro Buonaparte 60) presenta la mostra di Matteo Basilé dal titolo THISHUMANITY.
Il progetto prende il via da uno dei massimi capolavori del tardo gotico fiorentino, La Battaglia di San Romano di Paolo Uccello (1397-1475), cui si ispirano le 10 fotografie di grandi dimensioni realizzate dall’artista romano.
Il celebre trittico fu commissionato a Paolo Uccello nel 1438 dalla famiglia Bartolini Salimbeni per commemorare la vittoria dei fiorentini sulle truppe senesi alleate a quelle milanesi del 1 aprile 1432.
Nei dipinti del pittore fiorentino tutto risulta essere immobile, pronto all’atto finale. È questo ‘fermo immagine’, suddiviso in tre scansioni temporali, che ha spinto Matteo Basilé a creare il frame successivo, lo scontro fisico tra popoli ed eserciti immaginari. Nella Battaglia di San Romano, Paolo Uccello sperimenta per la prima volta tecniche prospettiche rivoluzionarie per l’epoca che creano visioni multiple all’interno della stessa scena.
Le opere di THISHUMANITY sono costruite con le stesse regole prospettiche del pittore quattrocentesco, ma realizzate attraverso tecniche fotografiche digitali di post produzione.
Fedele alla sua cifra espressiva, Basilé ha realizzato nel sud est asiatico, dove da tempo vive e lavora, il set in cui ambientare questa grande opera, un’opera che ha pensato al femminile, raccogliendo identità e storie di donne pronte allo scontro.
Donne protagoniste quindi, con le loro lotte per l’identità e l’indipendenza; una sorta di ‘Ratto delle Sabine’ al contrario, dove le protagoniste, anziché essere rapite, combattono tra loro per svelare e salvare la propria identità. Una battaglia purificatrice nella quale donne di razze e storie differenti si affrontano fino all’ultimo sangue per sfuggire a un destino che sempre più le fa assomigliare al sesso opposto.
Come afferma lo stesso Basilé, “Il primo capitolo di questa serie di lavori è una battaglia al femminile: donne che combattono altre donne per ritrovare, in questo gesto estremo, l’identità ormai persa nel tempo. Identità femminile di donna, madre e poi guerriera…ma mai uomo. È un omaggio alla donna e alla vita, un ritratto composto da 140 donne di nazionalità, età, credo e generazioni diverse che nel proprio insieme diviene il mio tributo alla femminilità”.
Il progetto Thishumanity, dopo la tappa milanese, sarà ospitato dal Sam, Singapore Art Museum.
Matteo Basilé (Roma, 1974) è considerato uno dei principali esponenti dell’arte digitale europea. Da circa dieci anni fonde la cultura digitale con l’iconografia classica, re-inventando l’idea del ritratto. L’artista utilizza la fotografia digitale per sviluppare e ampliare il suo personale codice di pittura contemporanea, utilizzando la protesi linguistica del computer, che gli permette di ampliare ogni visione e dare profondità alla splendente superficie dell’immagine. Il mondo di Basilé è un universo iconografico risolto tra manierismo tecnologico e surrealismo pittorico. Nel suo caso i due movimenti storici dell’arte segnalano l’uso inedito di una citazione che tende alla sintesi e all’affermazione dell’arte come metalinguaggio.
I suoi personaggi, catturati dallo scatto digitale, divengono icone senza tempo, dove segni tracciati sulla pelle raccontano geografie di memorie intime. Il volto inteso come viaggio, la memoria come approdo in quello che Basilé definisce “archivio dell’anima”. La sua collezione di volti e corpi racconta, nel suo divenire, la storia di un’umanità a lui cara. Donne, bambini, uomini e vecchi vengono catapultati nell’immaginario senza tempo dell’artista con il compito di tramandare un verbo tridimensionale che unisce la pittura con il cinema, la scrittura con la materia, la fotografia con il suono e lo spazio scenico con il pubblico.
L’artista campiona, manipola e sintetizza il DNA dei suoi personaggi per trasformarli in martiri e santi di un mondo parallelo al nostro. Bellezze inquietanti e bruttezze meravigliose si fondono nell’era del digitale. Realtà e finzione viaggiano parallele fino a sfiorarsi nella creazione di un nuovo immaginario collettivo.
Matteo Basilé esordisce a soli 23, nel 1997, con la sua prima mostra personale presso la galleria Il Ponte Contemporanea di Roma. Ha esposto in molti tra i più significativi contesti italiani e internazionali. Nel 2002 è stato vincitore del Premio New York. Nel 2007 ha la prima personale in un’istituzione italiana, il MART di Rovereto e nel 2009 è tra gli artisti selezionati per il Padiglione Italia della 53° Edizione della Biennale di Venezia.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Damiani editore di Bologna che raccoglie tutte le opere di THISHUMANITY, il back-stage del set balinese e alcuni testi sul progetto e l’opera dell’artista.
Immagine: Matteo Basilè, THISHUMANITY, particolare
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Inaugurazione martedì 23 novembre 2010, ore 18
Galleria Pack
Foro Buonaparte 60, Milano
Orari: dal martedì al sabato dalle 13 alle 19.30
Ingresso libero