Piero Guccione
Gustave Courbet
Vincent Van Gogh
Joseph Vernet
Gustave Courbet
Emile Loubon
Paul Guigou
Adolphe Monticelli
Paul Cezanne
Claude Monet
Pierre-Auguste Renoir
Eugene Boudin
Paul Signac
Theo Van Rijsselberghe
Charing Cross
Jean-Joseph-Xavier Bidauld
Louis Valtat
Armand Guillaumin
Henri Manguin
Charles Camoin
Edvard Munch
Henri Matisse
Andre Derain
Albert Marquet
Othon Friesz
Raoul Dufy
Georges Braque
Felix Vallotton
Chaime Soutine
Pierre Bonnard
Marco Goldin
Da Courbet a Monet a Matisse: 80 dipinti provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo, per rivivere il fascino che il mare ebbe sugli artisti dalla meta' del 700 fino alla meta' del 900, passando per la stagione impressionista. Intorno al tema del Mediterraneo anche un omaggio a Piero Guccione in occasione dei suoi 75 anni. La mostra propone 41 opere, dal 1973 fino ai mesi recenti, dedicate dall'artista al paesaggio. Il 27 novembre, dalle 18 all'alba maratona di arte, musica e approfondimenti.
Palazzo Ducale a Genova propone, dal 27 novembre 2010 al 1 maggio 2011, “Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse”: 80 sceltissimi dipinti, provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo, per rivivere il fascino che il Mediterraneo, la sua luce e il suo colore ebbero, assieme al suo immediato entroterra provenzale, su almeno cinque generazioni di artisti, dalla metà del Settecento e sino ai primi quattro decenni del Novecento, passando ovviamente attraverso la grande stagione impressionista.
La mostra, curata da Marco Goldin, è promossa dal Comune di Genova, dalla Fondazione Palazzo Ducale e da Linea d’ombra, con il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta in qualità di sponsor principale e il supporto fondamentale di Costa Crociere.
“Dipingere il mare, la sua vastità, l’idea che dell’infinito e tuttavia anche della prossimità vi s’inscrive, è cosa – afferma Marco Goldin, curatore della grande mostra - che nel XIX secolo assume una rilevanza difficilmente dimenticabile. Se a nord sono le visioni fortemente spirituali di Friedrich o le tempeste baluginanti e magmatiche di Turner, a sud la costa del Mediterraneo, e naturalmente il suo immediato entroterra provenzale, sono il punto d’incontro di più generazioni di pittori francesi, sicuramente cinque, che dall’ambito del classicismo prima e del realismo poi, si tendono fino alla dissoluzione del colore nella materia mirabile di Bonnard quasi al confine con la metà del XX secolo”.
La mostra di Palazzo Ducale vuole studiare questo itinerario magico dentro il colore, che a Van Gogh fece così scrivere: «Colore cangiante, non sai mai se sia verde o viola, non sai mai se sia azzurro, perché il secondo dopo il riflesso cangiante ha assunto una tinta rosa o grigia.» Eppure la costa del Mediterraneo francese si impose con notevole ritardo nella percezione che i pittori avevano del paesaggio in quell’inizio di XIX secolo, proprio nel momento in cui Pierre-Henri de Valenciennes pubblicava il suo celebre trattato sulla rappresentazione della natura. Perdurava l’idea che la nozione del Mediterraneo fosse stretta al senso dell’antichità e in primo luogo alla romanità. Per cui il riferimento alla coste italiane, quali luoghi deputati di questo riandare all’antico, dominava la pittura.
Un contributo fondamentale a un primo cambiamento, dopo i vasti quadri settecenteschi con la città e il porto di Tolone di Joseph Vernet prestati dal Louvre e poi quelli di Hubert Robert a Valchiusa da cui la mostra prende le mosse, venne da Gustave Courbet, che nel piccolo villaggio di pescatori di Palavas, a sud di Montpellier, dipinse alcuni dei suoi capolavori. In mostra ve ne sono un paio, a sancire il drastico cambiamento di rotta che pone l’uomo, o il suo essere assente, davanti alla grandezza del mare. A questo tempo del realismo si possono certamente ascrivere anche le opere di Émile Loubon, con i suoi quadri realizzati attorno a Marsiglia, Antibes e Nizza. Così come quelli di Paul Guigou e Adolphe Monticelli. La cosiddetta scuola di Marsiglia che si staglia a metà secolo con la volontà di descrivere il reale con tutta la sua forza di presentazione e dichiarazione.
A questo primo tempo della mostra ne succede un secondo, quello in cui alcuni grandi dell’impressionismo danno conto, in molti quadri sublimi, delle loro visite, o lunghi soggiorni, in Provenza e lungo la costa del Mediterraneo. Da Cézanne a Monet, da Renoir a Boudin a Van Gogh. Cézanne che dalla fine degli anni sessanta coltiva quello spazio, sia esso il mare o il bosco, come la nascita di una continua, sempre nuova bellezza. Renoir che proprio vicino a Cézanne dipinge, nel 1882, scorci bellissimi di natura all’Estaque. E in mostra a Palazzo Ducale vi sono due capolavori realizzati proprio da Cézanne e Renoir all’inizio del 1882, quando il secondo lascia la Sicilia per raggiungere all’Estaque Cézanne che dipinge. E giunto da poco lì realizza, fianco a fianco all’amico pittore, il cavalletto fissato un po’ più in basso rispetto all’altro, il quadro più cézanniano della sua storia e certamente uno dei più bei paesaggi tra i suoi. Inquadrando la piccola valle, le rocce e il cielo mentre Cézanne, un poco più su, scavalca con lo sguardo le rocce stesse, inquadrando l’azzurra e non scalfibile distesa del mare.
E ancora i due soggiorni di Monet, presente con una decina di opere, nel 1884 a Bordighera e nel 1888 ad Antibes, quando il mare è come un tappeto di pietre preziose. O Boudin, che solo pochi anni dopo rincorre la scia di Monet davanti al Forte di Antibes, aprendosi a una visione che torna quasi vicina a quella della realtà di Courbet. E poi i due anni provenzali di Van Gogh, tra i primi salici nell’impatto del sole e i campi di grano. Ognuno di questi pittori approfondisce il suo mondo, nell’inesausto cammino tra il colore e la costruzione con il colore.
Anni cui seguono quelli del post impressionismo, che hanno soprattutto in Signac tra Saint-Tropez e Antibes la loro punta di diamante. Ma anche Van Rijsselberghe, Cross, Valtat, Guillaumin, Manguin, Camoin solo per dire di alcuni. E dentro una luce precipuamente francese stanno quei quadri che Edvard Munch dipinse a Nizza, nel corso di un periodo di convalescenza, tra 1891 e 1892, quadri quasi tutti in mano privata. Da farci comprendere come l’impatto con la luce del Mediterraneo non sia invano per nessuno, solo se consideriamo che Munch, quando scende a Nizza, è già diventato il Munch che tutti abbiamo in mente. E pur tuttavia la pressione della luce e del colore sulla sua pittura non lo lasciano mai indifferente.
La sezione dedicata alla pittura dei Fauves è certamente assai significativa, con quadri di autori quali Matisse, Derain, Marquet, Braque, Friesz, Dufy, in quel loro indicare come il Mediterraneo, soltanto pochi decenni dopo, sia cosa ormai completamente diversa rispetto alle visioni di Courbet. Già pienamente dentro la modernità di un secolo che si veniva appena aprendo. E semmai chiudendo dentro ampie zone di colore quella che era stata la dispersione del colore di Monet sul mare davanti ad Antibes nel 1888.
E poi nella regione provenzale, e sulle rive del Mediterraneo, la presenza, a XX secolo ampiamente iniziato, di Felix Vallotton, Chaïme Soutine e Pierre Bonnard, il pittore che più di ogni altro ha saputo consegnare la strabiliante lezione di Monet al secolo nuovo. Nella partecipazione che il colore fa dello spazio e del tempo. Nel rendere quello spazio e quel tempo realtà solo della pittura. Dove non è più la descrizione dei luoghi mediterranei e provenzali, ma piuttosto la dimensione della visione ininterrotta.
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Guccione. Il Mediterraneo. Opere 1973-2010
Dal 27 novembre 2010 al 6 gennaio 2011
Intorno al tema del Mediterraneo, Palazzo Ducale rende omaggio a Piero Guccione, in occasione dei suoi 75 anni.
“Guccione. Il Mediterraneo. Opere 1973-2010”, curata da Marco Goldin e promossa dal Comune di Genova, dalla Fondazione Palazzo Ducale e da Linea d’ombra, con la determinante collaborazione del Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta, resterà allestita in Palazzo Ducale dal 27 novembre 2010 al 6 gennaio 2011.
La mostra propone 41 opere, dal 1973 fino ai mesi recenti, tra le più belle che l’artista abbia dedicato e continui a dedicare al mare, in un’instancabile ricerca pittorica, iniziata quando è tornato da Roma a vivere in Sicilia. Qui, immerso nel paesaggio dell’isola, ha raccontato nei suoi lavori i luoghi ritrovati dell’infanzia, avviando un dialogo tra sguardo e ricordo che avrebbe originato una lunga e ininterrotta indagine pittorica fatta di variazioni, soste, approfondimenti. Ed è proprio dagli anni ottanta – subito dopo la partenza che in mostra dà conto anche dei primi mari dipinti nel decennio precedente – che la ricerca di Guccione si viene caratterizzando sempre più per la sensibile rarefazione dell’immagine, in una progressiva tensione simbolica come se il mare si facesse sempre più luogo capace di fondere in sé l’apparenza visibile delle cose con la loro infinita risonanza interiore.
Per fare questo l’artista, pur mantenendo nei suoi quadri la visione frontale, muta sensibilmente l’inquadratura e sposta il punto di osservazione, alzandolo o abbassandolo. Il mare si trasforma lentamente in una vastità di luce, tempo e spazio; un paesaggio immerso in luci e ombre, in una condizione di confine in cui il mondo si offre allo sguardo e alla coscienza come un qualcosa di sospeso tra rivelazione e dissolvenza, tra presenza e sogno. Simbolo, quasi, della natura sfuggente delle cose, della loro fragile consistenza, ma anche della loro costante durata. Il colore si sedimenta per strati che portano in sé l’esperienza del tempo; la pittura si volge al simbolico sciolto senza riserve nelle apparenze sensibili del reale. Ci sono opere in cui Guccione solleva la visione quasi a perpendicolo, così che la superficie delle acque arriva ad occupare quasi l’intera superficie del quadro, come nel meraviglioso “Movimenti del mare” (2004), di formato verticale, dove lo spazio è completamente invaso dall’acqua e la linea dell’orizzonte è collocata quasi al limite estremo superiore della tela.
Guccione sceglie formati allungati orizzontali e verticali e vi colloca un mare tranquillo, calmo, con un suo ritmo regolare, quasi trascritto dal variare impercettibile del moto e delle increspature delle onde. Di questo mare non percepiamo tanto il movimento e lo sciabordio, quanto piuttosto il silenzio, accentuato dalla vastità del colore che domina la tela e dall’allontanamento dell’inquadratura, quasi una distanza voluta nella quale far risuonare lo spazio immenso del silenzio. Il tema dell’acqua diviene così figura della vastità interiore del tempo, del suo scorrere e modificarsi, del suo ritornare su se stesso. E tuttavia il mare di Guccione non si risolve in questa immagine; perché altre volte il tema simbolico dominante è la dialettica tra finito e infinito, ottenuto abbassando l’orizzonte al punto che terra e mare diventano una sottile striscia in primo piano e la gran parte dello spazio è invece occupata dal cielo, come in “Dopo il tramonto” (2000). Dai dipinti presi dalla baia di Sampieri a quelli di questi ultimi anni, il mare si è trasformato in presenza assoluta, in pura visione d’azzurro e vive nelle infinite variazioni di luce, una luce che ha reso le superfici campiture di raffinata variazione monocroma, dove la bellezza naturale del paesaggio si è fusa mirabilmente con la straordinaria sensibilità lirica che da sempre caratterizza la poetica dell’artista.
Maratona per l'inaugurazione di "Mediterraneo" a Palazzo Ducale
Il 27 novembre, dalle 18 al nuovo giorno con una maratona di arte, musica, giornalismo e approfondimenti. Tutto intorno alla grande mostra "Mediterraneo da Courbet a Monet a Matisse" che proprio il 27 si apre alla visita del pubblico al Palazzo Ducale di Genova. L'attesissima esposizione è dedicata a due secoli di pittura francese, dalla metà del Settecento alla metà del Novecento, condotta sulle rive di quel mare e nel suo immediato entroterra provenzale. E' una straordinaria mostra sul colore, dal Settecento di Vernet e Robert, all'Ottocento di Courbet, Monet, Van Gogh, Renoir, Cézanne e Munch fino al Novecento di Braque e Matisse.
Per l'apertura della mostra-evento, il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale sarà teatro, dalle 18 all'una di notte, di alcuni importanti appuntamenti, riservati a coloro che saranno in possesso del biglietto d'ingresso alla mostra, che eccezionalmente per quella giornata chiuderà appunto all'una della notte. Dalle ore 17 e fino alla chiusura, il biglietto d'ingresso sarà tra l'altro ridotto per tutti.
La volontà di Marco Goldin, curatore della mostra promossa dal Comune di Genova, dalla Fondazione Palazzo Ducale e da Linea d'ombra, con il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta in qualità di sponsor principale e con il contributo fondamentale di Costa Crociere, è quella di trasformare la giornata di apertura dell'esposizione in una grande festa. Il modello è stato offerto dalla recente analoga iniziativa che Linea d'ombra ha promosso a Rimini in occasione dell'apertura della fortunatissima "Parigi. Gli anni meravigliosi. Impressionismo contro Salon ", salutata nella giornata da oltre tremila persone.
Il programma prenderà il via alle 18. Nel Salone del Maggior Consiglio, Gianni Mura, il principale giornalista sportivo italiano, da oltre quarant'anni inviato al Tour de France, dialogherà con Marco Goldin, curatore della mostra. Sarà un incontro tutto manubrio e tubolari visto che Goldin è, oltre che critico d'arte, un appassionato e praticante di ciclismo. Tema: "I paesaggi di Van Gogh, Monet e Cézanne al tempo del Tour de France", un inedito punto di vista sui più affascinanti paesaggi del sud della Francia, dai campi di lavanda in Camargue al monte Ventoux, mitica salita del Tour tra l'altro presente in un quadro del pittore d'inizio Ottocento Bidauld.
Alle 19, il Quartetto Desueto in concerto. Tema "I Mari lontani". Giacomo e Mauro Da Ros, Aldo Betto e Cesare Ceschin, tra chitarre, basso e fiati tra cui spicca il sax di Ceschin, alla scoperta dei ritmi caraibici da un lato e dall'altro seguendo il filo di affascinanti canzoni scritte in proprio e dedicate al tema del mare.
Alle 20, Marco Goldin racconta la mostra "Mediterraneo da Courbet a Monet a Matisse". Seguendo una consuetudine che negli ultimi dieci anni lo ha portato a presentare le sue mostre con grande successo e partecipazione di pubblico nei principali teatri italiani, lo storico dell'arte trevigiano introduce temi e motivi dell'esposizione, con la consueta capacità di descrivere i quadri attraverso le parole. Ad accompagnarlo sul palco, l'attore Gilberto Colla che leggerà brani dalle lettere di Van Gogh, Monet e Cézanne oltre a Renzo Ruggieri alla fisarmonica e Piero Salvatori al violoncello.
L'arte della pittura lascerà il palcoscenico, alle 21.30, all'arte della musica.
Il programma prevede, in anteprima assoluta, un grande evento musicale: per la prima volta insieme Antonella Ruggiero e la PFM. Lo storico gruppo italiano unito a una delle voci magiche della canzone d'autore italiana per un inedito Omaggio a Fabrizio De Andrè. E con i brani di De Andrè, Ruggiero e PFM proporranno anche dalle riletture di qualche classico dei rispettivi repertori, in un concerto che promette di essere un'autentica sorpresa nel segno della meraviglia.
Intanto e poi, la mostra resterà aperta alla visita, avendo a disposizione anche il curatore.
Per prenotazioni e informazioni: tel. 0422.429999, biglietto@lineadombra.it
Info: http://www.lineadombra.it.
Immagine: Gustave Courbet, La spiaggia a Palavas (particolare), 1868 olio su tela Montpellier, Musée Fabre
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Studio Esseci, Sergio Campagnolo 049.663499 info@studioesseci.net
Vernice per la Stampa giovedì 25 novembre ore 11.00 con possibilità di visita sino alle ore 15.00
Alle ore 12.00 visita guidata dal Curatore Genova, Palazzo Ducale
Sabato 27 novembre, dalle ore 18,00
Maratona per l'inaugurazione di "Mediterraneo" a Palazzo Ducale
6 ore di arte, concerti e spettacoli in una grande festa con Goldin, Antonella Ruggiero + PFM, Gianni Mura e tanti altri
Palazzo Ducale
piazza Matteotti, 9 Genova
Orario
Da lunedì a venerdì: ore 9 - 19
Sabato e domenica: ore 9 - 20
Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2010
1 gennaio 2011: ore 10 - 20
Biglietti
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00: studenti universitari con attestato di iscrizione, oltre i 65 anni, gruppi solo se prenotati (minimo 15, massimo 25 con capogruppo gratuito), iscritti TCI muniti di tesserino.
Ridotto € 6,00: minorenni e scolaresche solo se prenotate (con due accompagnatori a titolo gratuito).
Ingresso gratuito per i bambini fino a cinque anni, giornalisti con tesserino, accompagnatore di portatore di handicap.