Trieste rende omaggio a Serse, artista triestino di adozione, ospitando nell'ex Pescheria la personale dal titolo 'Geometriche dissolvenze'. Un allestimento disorganico in cui tubi innocenti e impalcature, generalmente utilizzati nell'edilizia, fanno da cornice alle opere costruendo una sorta di 'cantiere del disegno'.
Trieste rende omaggio a Serse, artista triestino di adozione che da oltre vent’anni
rappresenta una delle più interessanti realtà nel panorama dell’arte contemporanea
italiana, ospitando nell’ex Pescheria - Salone degli Incanti la personale dal titolo
Geometriche dissolvenze.
Il rigore e l’eleganza del bianco e nero della grafite, che contraddistingue l’intera
produzione artistica di Serse, trova in questa sede un contesto singolare, dove alla
precisione minuziosa delle opere si contrappone un allestimento disorganico in cui tubi
innocenti e impalcature, generalmente utilizzati nell’edilizia, fanno da cornice alle opere
costruendo una sorta di “cantiere del disegno”.
Cuore della mostra l’ultima produzione artistica di Serse ispirata all’architettura della
Tomba Brion, realizzata da Carlo Scarpa tra il 1970 ed il 1978 presso San Vito d'Altivole.
“Con lo spirito dei viaggiatori romantici di fine Settecento ho visitato più volte la tomba di
Giuseppe Brion, il complesso monumentale a pochi chilometri da Asolo realizzato da
Scarpa, il progettista del Museo Revoltella.
La complessa struttura, il galleggiare delle
architetture sull’acqua ha da subito evocato in me l’opera di Arnold Böcklin: l’Isola dei
Morti. Affascinato dalla magnificenza di questa struttura architettonica ben presto la visita
si è trasformata in una sorta di pellegrinaggio finalizzato a carpire i dettagli minuziosi, le
solide relazioni spaziali tra le diverse strutture, i frequenti rimandi simbolici. Partendo da
appunti a matita e da fotografie mi sono trovato ad interpretare gli intrecci sistematici tra
interno ed esterno e a cogliere tutti gli spettri delle categorie del bello e del sublime che
l’architettura esprime.
Ho trasformato la luce del cielo in luce nera, lunare, dando una
parvenza metafisica alle masse di cemento, marmo, metallo e vetro. Così, mentre Scarpa
riuscì a sdrammatizzare il concetto funebre e trasformare l’area sepolcrale in una “dolce
città oziosa” o, come diceva, “un Eden ripreso”, anziché opporle, io ho accostato luce e
tenebra, annullando la distinzione tra mondo dei sogni e mondo reale”. (Serse)
Architetture che si riflettono sull’acqua e Riflessi le cui geometrie rasentano l’astrattismo, le
opere di Serse hanno origine da uno scatto fotografico e dalla successiva interpretazione
dello stesso attraverso l’uso della grafite su carta.
Lo stesso sguardo romantico e l’esecuzione minuziosa la ritroviamo nelle opere della serie:
Diamanti, Elementi, Ai sali d’Argento, Studio dal vero e nelle nuvole vaporose dei Gas, nei
paesaggi sfumati delle Arie di Parigi, nelle Vertigini.
La figura umana è completamente assente da queste immagini che risultano essere senza
tempo e immortali.
Serse nasce nel 1952 a San Polo di Piave. Vive e lavora a Trieste.
Concentrato esclusivamente sul disegno a grafite l’artista ha prodotto negli anni una serie
straordinaria di immagini che gli hanno valso l’inserimento nel volume Drawing edito
dalla Phaidon Press, nonché la partecipazione a rassegne nazionali e internazionali di
grande rilievo tra le quali ricordiamo: Musée des beaux-arts et d’archèologie de Besancon,
Francia (2010); Palazzo Reale, Milano (2007); De Garage Cultuurcentrum, Mechelen,
Belgio (2006); III Biennale di Valenzia, Spagna (2005); Galleria Continua, San Gimignano
(2005); Villa Manin–Centro d’Arte Contemporanea, Codroipo (2004); S.M.A.K., Gent,
Belgio (2004); Het Domein, Sittard, Olanda (2003); Museo Rufino Tamayo, Città del
Messico, Messico (2002); Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2002);
Centro Difusor de Arte, Lisbona, Portogallo (2000); Kunstverein Augsburg, Germania
(2000); Musée de Beaux Arts, Gent, Belgio (1999); Gian Ferrari Arte Contemporanea,
Milano (1998); Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (1997): Museo Revoltella, Trieste
(1995).
INFO
info_expescheria@comune.trieste.it
+39 040 3226862, +39 040 6754068
Inaugurazione sabato 20 novembre 2010 alle ore 18.30
ex Pescheria – Salone degli Incanti
orario: da lunedì a venerdì 16_20, sabato, domenica e festivi 10_20
(chiuso 24, 25 e 31 dicembre 2010, 1 gennaio 2011)