Aiuola di Giovanni Pierazzi
Milano
via Tommaso Pini (angolo via Rombon)

Pierfabrizio Paradiso
dal 27/11/2010 al 27/11/2010
dalle 15

Segnalato da

PierFabrizio Paradiso




 
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27/11/2010

Pierfabrizio Paradiso

Aiuola di Giovanni Pierazzi, Milano

28 novembre 2003 - 28 novembre 2010. Una performance dell'artista nel giorno dell'anniversario della morte di Giovanni Pierazzi, 'il clochard che regalava poesie'. L'evento e' a cura di Elena Mantoni, con il contributo musicale dei Milano Centrale (Marco Maggiore, Jacopo Boschi, Mirko Inaudi) e Naima Farao'.


comunicato stampa

a cura di Elena Mantoni

Con il contributo musicale dei Milano Centrale (Marco Maggiore, Jacopo Boschi, Mirko Inaudi) feat. Naima Faraò

all'interno di:

La Musica è’ forse l’esempio più’ unico di ciò che avrebbe potuto essere la Comunicazione delle anime”
(Marcel Proust, La Prisonnière)

“La Musica nell’anima e’ l’amica più’ intima”
(Giovanni Pierazzi)

Nel giorno dell'anniversario della morte di Giovanni Pierazzi un ricordo che può rimanere vivo affinchè, anche solo per un breve momento, per una riappropriazione emotiva e creativa dello spazio di nuovo concessa e possibile.


Da Il Corriere della Sera, 29 Novembre 2003
IL «PROFESSORE» TRASCINAVA QUATTRO CARRELLI DI LIBRI E APPUNTI.

Morto il clochard che regalava poesie. Componeva versi, rifiutava l' elemosina

MILANO - Anche la sua ultima notte l'ha voluta trascorrere a comporre poesie d' amore a lume di candela. Con una vecchia macchina per scrivere rimasta sotto il grande platano di via Tommaso Pini, una strada alla periferia est di Milano dove tutti lo conoscono come «il barbone intellettuale». Ieri mattina è morto carbonizzato. Dopo otto anni vissuti da clochard con una laurea in Scienze matematiche in tasca. Giovanni Pierazzi, 60 anni, nato a Domus Novas (Cagliari) e milanese d' adozione, si è dato fuoco ieri all' alba in un giardinetto incolto all' angolo con via Rombon, nella zona di Lambrate. «Sono stanco di vivere», ha detto prima di chiudere gli occhi al Centro grandi ustionati dell' ospedale Niguarda, dove si è spento alle 11. Dal 1996 trascorreva le giornate a leggere e le notti a battere sui tasti di una Olivetti verde anni Cinquanta. In quattro carrelli del supermercato sono ancora incelofanati gli oggetti di una vita. Libri ed enciclopedie riposti in sacchi. Agende fitte di annotazioni in cui i riferimenti a formule matematiche vanno di pari passo con racconti tipo «La cricca magica». Un opuscolo con informazioni su un corso di laurea in Chimica applicata. I fogli con le sue poesie. Frasi scritte a mano su biglietti che vende per pochi centesimi agli abitanti del quartiere. Lì, al semaforo. «La musica nell' anima è l' amica più intima», scrive su uno degli ultimi volantini. In anni di strada, l' elemosina la rifiuta sempre. Giovanni, che risponde con secchi «no» a chi gli offre cibo o soldi, accetta soltanto due regali. Blocchi e penne. Che usa per scrivere seduto davanti a un vecchio banco di scuola. Senzatetto per scelta. Otto anni fa Giovanni lascia l' appartamento di via Conte Rosso e vende tre appartamenti di ringhiera. Da allora vive in solitudine, anche i rapporti con la sorella sono sporadici. I suoi ultimi anni di vita li raccontano gli abitanti del quartiere con decine di immagini che lo vedono indaffarato in azioni quotidiane. La cura quotidiana del proprio aspetto. La pulizia del marciapiede tutte le mattine. La ricerca di avanzi di frutta tra gli scarti del mercato rionale. La distribuzione di briciole di pane ai piccioni. L' acquisto dei quotidiani all' edicola vicina nei giorni in cui sono allegate le enciclopedie. Alla cartolaia di via Rombon insegna a usare la fotocopiatrice, a un bambino delle elementari restituisce un quaderno che aveva perso. Alle 7.45 di ieri Giovanni viene trovato in fin di vita. Nudo, il corpo pieno di bruciature. A chiamare il 118 è la signora Antonietta, impiegata nella scuola elementare di via Tommaso Pini: con Giovanni non ha mai parlato ma ormai lo considera uno del quartiere. «Un uomo con la barba lunga, i capelli brizzolati, gli abiti usati di colore grigio - dice -. Serio e orgoglioso non ha mai dato fastidio a nessuno e ha sempre mostrato grande dignità», dice con le lacrime agli occhi. I soccorsi sono immediati ma per Giovanni non c' è più nulla da fare. Nel giardinetto rimangono cartoni bruciati e resti di vestiti davanti a cui nessuno del quartiere riesce a passare senza commuoversi.

L' ULTIMO MESSAGGIO «La musica nell' anima è l' amica più intima». È uno degli ultimi messaggi che il clochard Giovanni distribuisce nel quartiere Lambrate. Sotto la frase, due annotazioni: «Disponibili volantini», «Millennio nuovo». E poi biglietti con cenni alla musica. Ma non soltanto, un altro scritto porta il titolo «La cricca magica». Sulla sua agenda c' è un solo numero di telefono: è di una cartoleria. Una vita dedicata alla poesia ma anche agli studi in chimica. Giovanni, soprannominato il «professore», fra i suoi appunti ha conservato anche un volantino su un corso in Chimica applicata, con gli orari dei corsi e i programmi d' insegnamento.

Simona Ravizza

Aiuola di Giovanni Pierazzi
via Tommaso Pini (angolo via Rombon) - Milano
Dalle ore 15

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