Oil paintings. L'artista realizza i suoi lavori come dei quadri-scultura o, se si vuole ed anche piu' propriamente, come degli arazzi '(...) Da lontano sembrano quadri dipinti con tinte fluorescenti, gialli rossi ed arancioni squillanti. Ma basta avvicinarsi per rendersi conto che le opere del giovane artista austriaco Robert Gschwantner sono fatti di minuscoli tubi di plastica riempi di oli industriali...' Ludovico Pratesi
Oil paintings
L'artista realizza i suoi lavori come dei quadri-scultura o, se si vuole ed
anche più propriamente, come degli arazzi "(...) Da lontano sembrano quadri
dipinti con tinte fluorescenti, gialli rossi ed arancioni squillanti. Ma basta
avvicinarsi per rendersi conto che le opere del giovane artista austriaco Robert
Gschwantner sono fatti di minuscoli tubi di plastica riempi di oli industriali.
Ed è proprio l'olio, non la pittura, la causa di quelle tinte lucide e
brillanti, che cambiano sfumatura con i riflessi della luce. Già , perché
l'artista ha creato alcuni degli Untitled ( questo è il titolo delle opere) con
due strati di tubicini intrecciati in maniera diversa in modo da creare un
effetto dinamico. Nove dipinti per nove combinazioni di colori, in modo tale che
il movimento della luce penetri nella profondità dell'opera.
Ludovico Pratesi a proposito di Robert Gschwantner
Nota, per saperne di più sull'origine della sua ricerca
di Francesco Galdlerl: Il greggio di Gschwantner
Un giovane artista austriaco e un fotografo italiano in viaggio alla volta dalla
Bretagna, per documentare il disastro ecologico provocato dalla petroliera
Erika. E' il gennaio del 2000, non è passato neppure un mese dal naufragio,
quando Robert Gschwantner, assieme a Roberto Conz, intraprende quella che si
rivelerà per entrambi un'irrepetibile esperienza di documentazione, denuncia
oltre che una performance totale sulla natura offesa, stravolta, agonizzante.
Gschwantner raccoglie il greggio depositato sulla costa bretone, lo diluisce con
un solvente e lo inietta in sottili tubi di plastica trasparenti che intreccia a
mano: il "tessuto" dei tappeti .
Come per i land-artisti, l'operazione è fortemente legata alla specificità dei
materiali impiegati di volta in volta: olio per motoseghe, per macchine ed olio
paglierino, idrocarburi prodotti da multinazionali coinvolte nei naufragi,
incendi e versamenti di petrolio in mare.
I lavori presentati in " Sirens song" sono "arazzi" industriali in cui le trame
orizzontali e verticali creano controversie, alchimie di luce e giochi di
gradazioni cromatiche in continua metamorfosi, a seconda dell'illuminazione e
dello scorrere del tempo. Le opere con titoli mutuati dai nomi delle petroliere
naufragata, come " Donna Marylin 0066", " Jessica 0169" e "Green Lilly0171"-
improntate dal minimalismo , evidenziano una radicale riduzione degli elementi
propri in pittura e allo stesso tempo, analizza la componente primaria dalla
pittura ad olio,. Imprigionando il liquido scivoloso in fitte reti di liquido
trasparente, con un occhio rivolto all'ecologia e l'altro al concettuale, non
tralasciando gli aspetti decorativi, il giovane artista austriaco, arrotolando i
tappeti, plasma oggetti lucidi, composizioni tridimensionali multicolori simili
a grandi insetti.
Inaugurazione: 10 ottobre
ORARI GALLERIA : Lunedì / Venerdì- 15:30/19,30 e/o su appuntamento
Galleria Maria Cilena arte contemporanea
Via Ariberto 17, 20123 Milano T+F: 028323521
http://www.blackmaria.net