Le opere dell'artista tedesca sono sempre composte da diverse fotografie, che al primo sguardo appaiono misteriosamente connesse, senza tuttavia rivelare subito il loro segreto. Solo in seguito si scopre che tutte le immagini ritraggono la medesima situazione e sono state scattate nello stesso secondo, ma da punti di vista molto diversi.
La Galleria Monica De Cardenas di Zuoz è felice di annunciare la mostra di Barbara
Probst. Le opere dell'artista tedesca residente a New York sono sempre composte da
diverse fotografie, che al primo sguardo appaiono misteriosamente connesse, senza
tuttavia rivelare subito il loro segreto. Solo in seguito scopriamo che tutte le
immagini ritraggono la medesima situazione e sono state scattate nello stesso
secondo, ma da punti di vista molto diversi.
Questa frammentazione dell'attimo in una serie di immagini è un mezzo per indagare
le tante ambiguità dell'immagine fotografica. Probst abbandona lo sguardo unico
della macchina fotografica e lo suddivide in vari punti di vista. Grazie ad un
sistema di sincronizzazione radio, attiva contemporaneamente diverse macchine
fotografiche direzionate verso lo stesso evento o soggetto da varie angolazioni e
distanze. Lo sguardo della macchina fotografica trasmette una realtà diversa per
ogni punto di vista, rivelando la relatività di ogni singola immagine.
Barbara Probst ha iniziato questi lavori dal titolo "Exposures" nell'anno 2000. Il
libro pubblicato da Steidl nel 2007 sul suo lavoro illustra molto bene la strada che
l'artista ha percorso da allora. Nel primo lavoro punta 12 macchine fotografiche su
sé stessa mentre salta sulla terrazza del suo studio a New York. In seguito ritrae
modelli o attori in studio o all'aperto relazionandoli tra loro. La complessità
cresce gradualmente quando comincia a mettere in scena azioni diverse che accadono
simultaneamente. Nelle opere recenti, che vedremo a Zuoz, il rapporto tra realtà e
finzione viene esplorato ulteriormente tramite l'utilizzo di fondali fotografici e
scenografie create dall'artista.
Al contempo Barbara Probst utilizza questo metodo per esplorare le convenzioni e le
tipologie fotografiche: il reportage, la sorveglianza, il ritratto, la fotografia
di moda e l'immagine cinematografica, così come la condizione di queste immagini
nella nostra memoria e conoscenza. Gli scenari sono spesso interni, set fotografici
o spazi urbani come Central Park, il tetto di un grattacielo o un aeroporto. Spesso
s'intravede una delle macchine fotografiche utilizzate, che diviene così
co-protagonista dell'immagine.
Barbara Probst indaga le ambiguità dell'immagine fotografica con eleganza ed ironia,
creando sorprendenti composizioni che nell'insieme diventano quasi astratte,
ritmicamente e graficamente perfette.
Nata Monaco di Baviera nel 1964, Barbara Probst vive tra New York e Monaco. Il suo
lavoro è stato presentato al MoMa di New York nella mostra "New Photography" del
2006 e in numerose mostre personali: nel 2007 al Madison Museum of Contemporary Art,
Wisconsin e al Museum of Contemporary Photography di Chicago; Nel 2008 al Centro
d'arte Contemporanea Domaine de Kerguéhennec a Bignan in Francia; nel 2009 alla
Stills Gallery di Edinburgo ed al Kunstverein Oldenburg, Germania.
Inaugurazione: sabato 4 dicembre ore 18
Galleria Monica De Cardenas
Chesa Albertini, Via Maistra 41 CH-7524 Zuoz - St.Moritz
Orario: martedì - sabato 15 - 19
Dal 5 all'8 dicembre e dal 27 dicembre al 9 gennaio aperto tutti i giorni