Tre artisti di generazioni diverse che hanno saputo reinventare l'arte figurativa, facendo tesoro dell'esperienza dell'arte astratta. Dai ritratti alle sculture, fino ai paesaggi, in bilico tra rappresentazione ed astrazione.
Siamo felici di annunciare la mostra di tre artisti di generazioni diverse che hanno saputo reinventare l’arte figurativa, facendo tesoro dell'esperienza dell’arte astratta. Ognuno di loro ha creato un linguaggio unico utilizzando mezzi in bilico tra rappresentazione ed astrazione.
Il pittore americano Alex Katz (*New York 1929) crea una figurazione essenziale ed intensa. Entrato nel panorama artistico americano alla fine degli anni ‘50, gli anni dell’Espressionismo Astratto, e contemporaneo della Pop Art, Katz è riuscito a conciliare l’astrattismo e il realismo nell’arte americana del dopoguerra, in uno stile da lui stesso definito “totalmente americano”. I suoi dipinti sono immagini essenziali, luminose, dirette e nitide, dalle vaste superfici monocrome private di ogni connotazione sentimentale, ma che comunicano una profonda risonanza emozionale.
Le sue opere si trovano nelle collezioni dei maggiori musei americani, tra i quali il MoMA, il Metropolitan ed il Whitney di New York e in alcuni musei europei, tra i quali la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo di Francoforte, l’Albertina di Vienna ed il Guggenheim di Bilbao.
Stephan Balkenhol (Fritzlar, Hessen 1957), dopo aver studiato all’Accademia di Amburgo come allievo dello scultore minimalista tedesco Ulrich Rückriem, scopre ben presto la sua predilezione per il legno come materiale e la sua vocazione a voler “re-inventare la figura”. Le opere vengono scolpite con precisione da un unico tronco di legno ed illuminate dal colore. All’immediatezza della figura finemente modellata, le sculture di Balkenhol uniscono l’essenzialità della tradizione minimalista incarnata dal blocco di legno da cui estrae la figura, che rimane presente sotto forma di piedistallo, fondendo così due tendenze dell’arte contemporanea diametralmente opposte.
I lavori di Stephan Balkenhol si trovano nelle collezioni di numerosi musei, tra cui l’Hirschhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, la Tate Gallery di Londra, il Museum für Moderne Kunst di Francoforte e la Nationalgalerie di Berlino.
Jules de Balincourt, nato a Parigi nel 1972, ha studiato in California e a New York ed ora vive a Brooklyn. Il suo lavoro sfugge ad ogni tipo di categorizzazione, per questo Balincourt puó essere al tempo stesso considerato un artista figurativo e astratto. Fortemente influenzato dalla cultura americana, l'artista ha spesso rappresentato gli aspetti contraddittori degli Stati Uniti e dei suoi scenari sociali, politici ed economici. Il suo universo nasce da un potente immaginario figurativo che sconfina nell’astratto tramite vivaci esplosioni di colore.
Le opere di Balincourt si trovano già in musei americani ed europei come il Montreal Museum of Fine Arts, Montreal, Canada, la Collezione Maramotti a Reggio Emilia, il Brooklyn Museum a New York, il Los Angeles County Museum of Art e il MaRT, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
Immagine: Jules de Balincourt, Ex Pats, Ticos and Gringos, 2015
Inaugurazione sabato 19 dicembre ore 18.00
Monica De Cardenas
Chesa Albertini via Maistra 41 CH-7524 Zuoz
orario: martedì – sabato 15-19