Villa Serena
Bologna
Via della Barca, 1
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Marina Gasparini
dal 10/10/2002 al 27/10/2002
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WEB
Segnalato da

Antonio D'Orazio




 
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10/10/2002

Marina Gasparini

Villa Serena, Bologna

Parole parole parole, un romanzo da guardare, ma non e' una fiction televisiva. E' un romanzo stampato su tela bianca e leggera, tanto leggera da poter permettere la lettura in trasparenza, poiche' bastano pochi secondi per accorgersi che quei piccoli segni che vengono abitualmente usati per scrivere appaiono a prima vista rovesciati. Ci si trova dalla parte sbagliata.


comunicato stampa

Mostra Personale

presentazione di Antonio D'Orazio

Romanzo / Dramma
DRAMMA Il soggetto amoroso non può scrivere egli stesso il suo romanzo d'amore. Solo una forma molto arcaica potrebbe raccogliere il fatto che lui declama senza poterlo raccontare. ( R. Barthes)

Parole parole parole, un romanzo da guardare, ma non è una fiction televisiva. E' un romanzo stampato su tela bianca e leggera, tanto leggera da poter permettere la lettura in trasparenza, poichè bastano pochi secondi per accorgersi che quei piccoli segni che vengono abitualmente usati per scrivere appaiono a prima vista rovesciati. Ci si trova dalla parte sbagliata. Immediatamente viene da pensare alla scritta in rosso che campeggia sul cofano anteriore delle ambulanze, " aznalubma" ed al senso di fastidio che dà leggere leggere quella scritta pur sapendo benissimo di cosa si tratta.
Il romanzo che ci troviamo di fronte è vero, cioè una storia con personaggi e situazioni. Una storia d'amore. Un amore virtuale. Un amore come tanti che viene consumato solo nella fantasia. La stessa condizione che sottolinea, per mezzo del suo transfert emozionale, la malinconia di un'amore sognato ma non avuto, di baci e tenerezze " che non si è osato dare" nè ricevere. Del "sorriso che non ti ha fatto ma che tu le hai deciso".
Sono milioni le persone che si spostano giornalmente da casa per lavoro, a chi non è successo di perdersi profondamente negli "occhi della compagna di viaggio" o di sfiorare una mano quasi inavvertitamente e per un istante sentirsi in un paradiso tutto suo. E magari l'altro nemmeno se ne accorge. Forse ci s'innamora tutti i giorni, o quasi.
Le situazioni che determinano la vita amorosa, anche quella virtuale, sono talmente futili che rientrano nella scrittura solo grazie ad uno sforzo elevato, con il risultato di soffermarsi a puntualizzare situazioni alquanto banali: < Ho incontrato X... in compagnia di Y...>, < Oggi X... non mi ha telefonato>, X... era di cattivo umore >, ecc...
Marina Gasparini scrive, impagina ed espone in precisa sequenza " il soggetto amoroso" ma ci pone nella sua identica condizione, nel luogo dell'indecifrabilità, o dello spostamento emozionale. Nel luogo della fatica della difficoltà enunciativa, ma allo stesso tempo centro del contesto, nello spazio di un'emozione fortemente evocativa. Ripropone il tempo dell'assenza temporale e ci costringe a stare dentro una scatola di vetro da cui è possibile intravvedere ed immaginare il mondo che pulsa dall'altra parte ma senza poterlo vivere direttamente. A due passi dal confine, sul limite che corre tra realtà e finzione.
Il limite che può rappresentare una finestra socchiusa e riproposta con tenacia ossessiva per mezzo di immagini fotografiche proiettate in sequenza, immagini che suggeriscono lievi spostamenti, quasi impercettibili, la sua finestra, una finestra..., la finestra come mezzo di collegamento fra il dentro e il fuori, come confine fra la propria vita quotidiana e l'altro da sè, l'inebriante desiderio di valicare il limite che ci divide dal resto del mondo.
Antonio D'Orazio

Inaugurazione ore 18.00

EXPO ART c/o Villa Serena via della Barca, 1 Bologna

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