Donna di Servizio. In mostra una serie di opere site specific che divengono centro di una performance atta a coinvolgere sia i luoghi che le persone che popolano il complesso storico delle Stanze.
a cura di Mauro Zanchi e Raffaele Sicignano
Sabato 11 Dicembre 2010, ore 19.00, presso lo Spazio Espositivo Le Stanze a
Trescore Balneario sarà presentata al pubblico, la mostra diAlessandra Corti –
Donna di servizio. Quarto appuntamento della rassegna Le Stanze.
Le Stanze è un progetto, curato da Mauro Zanchi e Raffaele Sicignano, che
rivolge l’attenzione a varie esperienze dell’arte contemporanea: dalla pittura
alla scultura alla videoarte, è un progetto, ideato e promosso dalla Pro Loco di
Trescore Balneario gode del sostegno del Comune di Trescore Balneario e
dell’Assessorato alla Cultura.
All’inaugurazione interverranno Alberto Finazzi, Sindaco di Trescore Balneario,
Francesca Biava, Assessore alla Cultura del Comune di Trescore Balneario. Carlo
Algisi Presidente della Pro Loco Trescore, Mauro Zanchi curatore della mostra.
La mostra di Alessandra Corti – Donna di servizio è caratterizzata da una serie
di opere realizzate dall’artista appositamente per le sale espositive. L’intero
spazio diviene il centro di una performance atta a coinvolgere sia i luoghi che
le persone che popolano il complesso storico delle Stanze creando un dialogo
temporale tra fisicità e concetto che così descrive il curatore Mauro Zanchi:
La ricerca di Alessandra Corti gioca col mondo, usando i suoi contenuti, per
riprogrammare le forme sociali. È un’attività che cerca di produrre dei rapporti
con la realtà, tra lo spazio e il tempo. Si mette al servizio del pubblico per
innescare un altro linguaggio all’interno di una nuova narrativa, che nasce
dall’incontro fortuito con una situazione. Si tratta di un’arte della completa
dedizione, a favore di qualcuno o qualcosa. Il medium scelto è lo stare a
completo servizio, per mettere in opera un atto utile, un lavoro domestico
svolto in casa altrui, una prestazione fornita per soddisfare le necessità degli
altri, una pulitura di un luogo pubblico. Questa scelta, concettuale e formale
al contempo, parte dall’intenzione di sottrarre materia dall’ego e dal mondo
dell’arte, in favore di un’apertura verso qualcos’altro, che è una negoziazione
di punti di vista.
Il servizio è attuato quasi nell’anonimia. La donna di servizio appare nella
documentazione fotografica, di sfuggita, diretta verso un fuori campo. Corti
mette in discussione la rappresentazione dell’individuo, sia nel contesto
sociale sia in quello interiore. Attraverso il gesto sottraente, cerca di
sondare i processi di adattamento soggettivo alle variabili oggettive incontrate
nella vita. La performance altruista vorrebbe rendere visibile la rinuncia a
dare troppa importanza a se stessi, per trasferire questo sviluppo soggettivo
nel sistema sociale, per arricchirlo con il tentativo di lasciare spazio ad
altri. Togliere da sé per lasciare campo alla potenzialità di chi giunge in
questo campo. È un gesto che va oltre la concezione estetica e psicologica
dell’odierna visione occidentale dell’arte, anche. È un ritorno alla concezione
dell’artifex medioevale, all’idea che non esista distinzione tra artista e
artigiano, considerati alla stessa stregua, perché entrambi realizzano qualcosa
che è funzionale a un’esigenza sociale. La poetica di Corti si mette al servizio
della vita, dunque, per esprimere l’inespresso, in modo pratico prima che in
forma simbolica. Per fare questo gesto ultrasottile bisogna badare ai minimi
dettagli. Ars sine Scientia nihil est (l’arte senza la Scienza è nulla). E Corti
è al servizio volontario di una scienza inesatta, per negoziare nuovi contenuti
con i protagonisti dei suoi incontri. Dall’atto sincero di mettersi a servizio
di qualcuno può emergere una verità, principiale o relativa, aprendo soprattutto
verso le opinioni o i sentimenti personali, verso la contingenza del fuggevole.
L’arte quindi dovrebbe avere di nuovo una funzione di utilità e di servizio. Se
poi muove qualcosa nella coscienza tanto meglio. Corti si appropria di altre
vite, cerca di mettere in atto piccoli cambiamenti, decontestualizza il
significato, per influenzare i fruitori che giungono nei luoghi deputati a
ospitare la documentazione delle sue performance. Forse è fuoco quello che
richiede ai suoi interlocutori. Qualcuno ha un accendino?
Inaugurazione 11 Dicembre 2010, ore 19
Spazio Espositivo Le Stanze
via Roma - Trescore Balneario (BG)
Orari: Martedì - Mercoledì dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18
Venerdì - Sabato dalle 10 alle 12
Giorni di chiusura Lunedì – Giovedì- Domenica
Dal 27 al 30 Dicembre su appuntamento
ingresso libero