Istituto Svizzero di Roma - ISR
Roma
via Ludovisi, 48
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WEB
Konstantin Grcic
dal 10/12/2010 al 18/2/2011
mart-ven 10-13, 15-18, sab ore 15-19

Segnalato da

Chiara Costa



approfondimenti

Konstantin Grcic



 
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10/12/2010

Konstantin Grcic

Istituto Svizzero di Roma - ISR, Roma

Black2 (Black and Square) e' la mostra ideata da Konstantin Grcic per l'Istituto Svizzero di Roma, che analizza la presenza della forma squadrata di colore nero nella produzione dell'oggetto contemporaneo. Attraverso una selezione di 50 prodotti piu' o meno noti o popolari, Grcic accomuna oggetti disomogenei all'interno di una categoria formale e linguistica omogenea.


comunicato stampa

“Black2 (Black and Square)” è la mostra ideata da Konstantin Grcic per l’Istituto Svizzero di Roma, che analizza la presenza della forma squadrata di colore nero nella produzione dell’oggetto contemporaneo. Attraverso una selezione di cinquanta prodotti più o meno noti (o talvolta persino popolari), Grcic accomuna oggetti disomogenei all’interno di una categoria formale e linguistica omogenea.

Con i suoi ricchissimi valori simbolici, la forma nera e squadrata ha attraversato la storia millenaria delle culture: dalle steli egizie alle tavole della legge intagliate da Mosé; da certe tradizioni ceramiche cinesi alla Caaba islamica, fino all’alchimia e alla pietra filosofale che, secondo la tradizione, avrebbe l’aspetto di un cubo nero.
Ma è a partire dal Novecento, con l’età moderna, che la forma nera e squadrata assume un rilievo e una diffusione così ampia da diventare una tendenza formale.

L’arte del Novecento è irrimediabilmente segnata dal Quadrato nero su fondo bianco (1913) di Kazimir Malevic, primo tentativo di dare una forma moderna all’Io, al “sentimento individuale” per usare le parole del Manifesto di Malevic.
L’epoca che ha cercato di rendere razionali anche i sogni è segnata da questo segno nero e squadrato, che non esiste in natura, artificiale, autonomo. Dalle teorie psicologiche a quelle matematiche del Black Box (scatola nera), “nero e squadrato” si riferisce a un modello misterioso, di cui non si conosce il meccanismo interno, e conoscibile pertanto solo attraverso le reazioni che produce se sottoposto a un impulso esterno determinato. È forse con riferimento a queste peculiarità che, nella produzione di oggetti tecnologici, “nero e squadrato” sono attributi imprescindibili e ricorrenti.

In mostra alcuni esempi emblematici: il chip di Apple per l’iPhone e l’iPad, il ThinkPad IBM, l’amplificatore Marshall e l’audiocassetta BASF. E proprio l’audiocassetta BASF ha un valore storico fondativo perché fu il primo oggetto senza precedenti prodotto in plastica dall’industria moderna. Per renderlo commercializzabile, significativamente i designer scelsero una forma nera e squadrata.

Altre volte si tratta di scelte autoriali complesse, applicate a oggetti tradizionali come una pentola (è il caso de La Cubica di Aldo Rossi del 1991) o un carrello contenitore (il Boby di Joe Colombo del 1970), o una sedia – in mostra la Vitra03 di Maarten Van Severen – o lo stesso Diana B Table di Grcic (2002) e il TV Black ST 201 di Sapper e Zanuso (1969).
Persino nella moda, “nero e squadrato” ha avuto una diffusione sempre più notevole (in mostra il portafoglio Comme des Garçons, la classica hand bag Chanel, il piumino smanicato Patagonia, la confezione di un profumo Armani), al punto che spesso ha rappresentato una tendenza, un’idea di eleganza, ma senza perdere comunque i tratti di radicalità e forse di mistero.

Con “Black2” Grcic prosegue le riflessioni teoriche e le proposte di lettura sul tema dell’oggetto contemporaneo in un momento in cui la sperimentazione ha bisogno di nuove capacità di orientamento. La mostra non stabilisce un metodo, ma prende atto della diffusione “orizzontale” di un elemento formale, che va da un volume della Bibbia a una tanica della benzina, dalla tecnologia all’elettronica, da un diamante alla moda, ai grandi autori del Novecento.

Quello che importa in questa mostra non è la firma d’autore, quanto verificare la ricchezza di questo attributo linguistico e la certezza che in ognuno dei casi esposti, e delle centinaia di oggetti neri e squadrati di cui siamo circondati, si tratta di un’azione che mette in gioco il cuore dell’idea stessa della creazione, la scelta deliberata di un uomo in un contesto produttivo e sociale preciso, che è l’età contemporanea.
L’allestimento è realizzato appositamente per allontanare da una visione d’insieme o da troppo spesso auspicate tesi unitarie, ma lascia spazio alle singole storie autonome degli oggetti, alla loro complessità, e, eventualmente, ai significati di cui la coppia black square si è arricchita, affidata alla scelta del designer.

Konstantin Grcic è nato nel 1965 a Monaco, dove vive e lavora. Ha studiato disegno industriale al Royal College of Art di Londra. Nel 1991 fonda lo studio Konstantin Grcic Industrial Design (KGID), specializzato nella creazione di oggetti industriali e di arredamento, architetture di interni e allestimenti di mostre.

Grcic unisce l’essenzialità formale dei suoi oggetti a una ricerca sui materiali e sulla storia del design e dell’architettura. Lavora con alcune tra le più note aziende di design come Magis, Flos, Cassina, Moroso. È il vincitore del Designer of the Year Award 2010 e Design Miami/ gli ha appena dedicato una mostra che presenta le tappe fondamentali della sua carriera. Tra i principali riconoscimenti ha ricevuto inoltre il Wallpaper Design Award (2010), il Silver Delta Award (2009) e l’Honorary Royal Designer for Industry (HonRDI) dalla Royal Society for the encouragement of Arts, Manufactures and Commerce (RSA). Nel 2001 ha vinto il Compasso d’Oro per la lampada May Day di Flos. Nel 2010 è stato in residenza presso l’Accademia Tedesca di Villa Massimo a Roma.

Quest’anno, la Biennale del Design di Saint-Etienne gli ha commissionato una mostra sul tema del comfort. Nel 2009 ha realizzato per la Serpentine Gallery di Londra “Design Real”, un progetto che comprendeva una mostra, un libro e un sito web (www.design-real.com). Alcuni dei suoi oggetti fanno parte di collezioni permanenti di musei come nel caso della lampada May Day, la 360° Chair e 360° Stool, e i Miura Stackable Stools al MoMA di New York, o Scolaro al Centre Pompidou a Parigi.

Grazie a:
Abus, Alessi, American Express, Giorgio Armani Parfums, Authentics, B-Line, BASF, Casio Italia, Chanel, ClassiCon, Comme des Garçons, Eko Music Group, Fiamm, Gaggenau, Gibson, Gino strumenti musicali, Gira, Hammer, IBM Italia, Leica, Mazda Motor Italia, Moleskine, Muji, Nestlé Italiana, Patagonia Italia, Playsam, Rimowa, Schmincke, Sony Computer Entertainment Italia, Vitra, Zippo Italia.

Ufficio stampa:
Alessandra Santerini, cell. 335 6853767
alessandrasanterini@gmail.com
Chiara Costa, cell. 331 7001172
chiara.a.costa@gmail.com

Inaugurazione sabato 11 dicembre 2010, ore 18.30

Istituto Svizzero di Roma Sala Elvetica
Via Liguria 20, Roma
orario: martedì - venerdì ore 10 - 13 / 15 - 18
sabato ore 15 - 19
chiuso lunedì, domenica e festivi e dal 24 dicembre 2010 al 6 gennaio 2011
Ingresso libero

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