Ufficio Stampa Museo d'Arte della Citta'
Terzo appuntamento di Critica in Arte. Nell'opera di Favini sono da sempre centrali i temi della memoria, del tempo e del rapporto tra uomo e ambiente naturale. Nella personale al Mar, l'artista da' forma un progetto complesso, portato avanti nel corso del 2010, in cui le riflessioni antesignane di Henry David Thoreau si intersecano con la piu' recente esperienza conoscitiva di Gilles Clement.
a cura di Lorenzo Giusti
Ideazione del progetto: Claudio Spadoni
Il Museo d’Arte della città di Ravenna, dal mese di ottobre fino a gennaio 2011, propone per il
quarto anno consecutivo il progetto espositivo Critica in Arte realizzato in collaborazione con
l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e con il generoso sostegno della Fondazione del
Monte di Bologna e Ravenna.
Critica in Arte vuole avere una valenza "militante" promuovendo tre appuntamenti autunnali, a
cadenza mensile, durante i quali un giovane critico presenta il lavoro di un giovane artista in una
mostra monografica allestita negli spazi del MAR. Critica in Arte intende far luce sulle promesse
della critica attualmente attiva in Italia e dedita specificatamente alle espressioni artistiche delle
ultime generazioni.
Coordinati da Claudio Spadoni, direttore del MAR, sono stati invitati a partecipare al progetto
Claudia Casali, critico e curatore del MAR di Ravenna; Camilla Boemio, critico e curatore; Lorenzo
Giusti, critico e curatore del nuovo Centro per l'Arte Contemporanea EX3 di Firenze.
Il terzo appuntamento in calendario è per sabato 18 dicembre alle ore 18.00: verrà presentato il
lavoro di Ettore Favini (Cremona, 1974) in una personale curata da Lorenzo Giusti.
Nell’opera di Ettore Favini sono da sempre centrali i temi della memoria, del tempo e del rapporto
tra uomo e ambiente naturale. Nei lavori degli ultimi anni, in particolare, l’artista ha elaborato un
linguaggio originale, condizionato dalle riflessioni di alcuni importanti autori del pensiero ecologico
moderno.
Nella sua personale al Mar, Favini dà forma un progetto complesso, portato avanti nel corso del
2010, in cui le riflessioni antesignane di Henry David Thoreau si intersecano con la più recente
esperienza conoscitiva di Gilles Clement.
Prendendo a modello Walden - il racconto più noto di Thoreau, pubblicato nel 1854 - l’artista si
immerge in solitaria nella natura alla ricerca di un contatto diretto con essa. I luoghi scelti non sono
però quelli incontaminati frequentati dal naturalista americano, bensì spazi post-antropizzati, aree
abbandonate di cui la natura sembra essersi riappropriata.
Il progetto si articola in quattro capitoli, corrispondenti a quattro differenti “soggiorni”, nei quattro
periodi dell’anno, durante i quali l’artista documenta la vita dei luoghi frequentati. Dopo una prima
esperienza primaverile all’interno dell’ex cotonificio Amman, presso Pordenone, Favini ha trascorso
cinque notti estive nell’area abbandonata dell’ex industria metalmeccanica Armaguerra di Cremona.
Sempre nei pressi di Cremona, sua città natale e di residenza, l’artista ha speso parte del periodo
autunnale all’interno di una discarica esaurita di proprietà dell’azienda municipalizzata AEM. Nel
periodo invernale, immediatamente precedente la mostra, l’artista ha soggiornato nei bunker
abbandonati di Marina di Ravenna, utilizzati dall’esercito tedesco durante la seconda guerra
mondiale.
Le immagini, i suoni e le percezioni olfattive registrate durante i diversi soggiorni trovano
estrinsecazione in un percorso sensoriale, articolato in quattro sezioni, in cui a variare, in relazione
alle diverse condizioni stagionali, sono la luce, i suoni e gli odori.
Accompagna la mostra un catalogo, con saggio del curatore, che descrive il progetto di Favini
attraverso una raccolta di immagini e appunti.
Nel 2006 Ettore Favini ha vinto il Premio Artegiovane “Torino e Milano incontrano l'Arte”, nel
2007 ha vinto il prestigioso premio New York alla Columbia University di New York, nel 2009 è
stato finalista alla Borsa degli Amici Sostenitori del Castello di Rivoli e nel 2011 sarà residente alla
Civitella Ranieri Foundation.
Tra le principali esposizioni si segnalano: 2010 "Metodo Walden", MAR, Ravenna; “Premio
Moroso”, Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone; “La Verde Utopia”, PAV,
Torino; “Transeuropa Festival” Arcola Theatre, Londra; 2009 "Green University", Nuovi
Committenti, Fondazione Adriano Olivetti, Roma; Italian Artist in New York, ISCP, New York;
“Green Platform”, CCCS Strozzina, Firenze; Premio LUM, Bari, Teatro Margherita, Bari; The
Buffer Zone, American Academy, Roma; 2008 Soft Cell: Space Dynamics in Italy, Galleria
Comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone; "Greenwashing. Ambiente: pericoli, promesse e
perplessità", Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; 2007 "This is the time (and this is the
record of the time)", Spazio Blank, Torino; “Private View”, The Italian academy, New York.
Il suo lavoro è stato esposto ed è conservato in numerose collezioni private e pubbliche.
Enti organizzatori: Comune di Ravenna, assessorato alla Cultura, MAR - Museo d’Arte della città di Ravenna
Sponsor ufficiale: Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Patrocini: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna
Catalogo della mostra: contributo critico di Lorenzo Giusti, catalogo bilingue
Mar - Ufficio relazioni esterne e promozione
Nada Mamish - Francesca Boschetti
tel +39 0544 482017 – 482775
fax +39 0544 212092
ufficio.stampa@museocitta.ra.it
immagine: Ettore favini, Metodo Walden, 2010, C-print
Inaugurazione: sabato 18 dicembre ore 18.00
MAR-Museo d’Arte della città
via di Roma 13 - Ravenna
Orari: martedì, giovedì e venerdì: 9.00-13.30 / 15.00-18.00
mercoledì e sabato: 9.00-13.30, domenica 15.00-18.00, lunedì: chiuso
aperture straordinarie:domenica 19 dicembre 10.00-18.00
Ingresso: gratuito