Paci contemporary
Brescia
via Trieste, 48
030 2906352 FAX 030 2906352
WEB
Living Codes
dal 17/12/2010 al 7/2/2011
mart-sab 10-13 e 15.30-19:30

Segnalato da

PaciArte contemporary




 
calendario eventi  :: 




17/12/2010

Living Codes

Paci contemporary, Brescia

La mostra indaga la rappresentazione della vita e la simulazione dei suoi processi attraverso il lavoro di tre artisti: il francese Miguel Chevalier, uno dei pionieri dell'arte digitale; Alex Dragulescu, romeno di nascita e americano di adozione; e l'italiano Alessandro Capozzo.


comunicato stampa

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a cura di Domenico Quaranta

PaciArte è lieta di annunciare la mostra collettiva Living Codes. Miguel Chevalier, Alex Dragulescu, Alessandro Capozzo, a cura di Domenico Quaranta. La mostra intende indagare la rappresentazione della vita e la simulazione dei suoi processi attraverso il lavoro di tre artisti diversi per formazione, provenienza e generazione: il francese Miguel Chevalier (nato in Messico nel 1959), uno dei pionieri dell'arte digitale; Alex Dragulescu (1977), romeno di nascita e americano di adozione; e l'italiano Alessandro Capozzo (1970).

La simulazione dei processi vitali, insieme alla generazione algoritmica dell'immagine e alla visualizzazione dell'informazione, è una delle linee più solide e durature della ricerca informatica, affondando le sue radici sin negli anni Sessanta. In un'epoca in cui l'informazione ci sommerge, le immagini generate ci circondano e le simulazioni si confondono sempre più con la realtà, la ricerca artistica che affronta queste questioni rivela una straordinaria attualità. Dalla fine degli anni Settanta, Miguel Chevalier lavora alla messa a punto di ambienti immersivi e interattivi, serre e erbari in cui piante artificiali crescono e reagiscono alla presenza umana. Allievo del Des Esseintes di A rébours, capolavoro del decandentismo letterario, Chevalier non è attratto dal realismo, e conferisce alle proprie piante un'estetica propria, totalmente artificiale e fondata su geometrie, tagli netti, trasparenze. Procedendo a ritroso rispetto allo sviluppo tecnologico, il suo lavoro recente compie una virata ulteriore in direzione antirealistica nei Fractal Flowers, geometrie floreali affascinanti e crudeli che traduce in animazioni, stampe e sculture.

L'interesse per la capacità di simulare la vita propria degli algoritmi genetici è condivisa anche da Alessandro Capozzo. Il suo lavoro, sviluppato a partire dai tardi anni Novanta, si concentra sulle potenzialità generative del codice informatico, ossia sulla possibilità di scrivere istruzioni che, una volte eseguite, generino un flusso infinito di immagini. Una ricerca che affonda le sue radici nel minimalismo e nella Process Art, e che Capozzo traduce in forme minime e severe, lontane tanto dal cromatismo chiassoso di Chevalier quanto dall'apparente realismo da microscopio atomico di Alex Dragulescu. In realtà i suoi microbi, i suoi virus e le sue anemoni marine non sono altro che bellissime menzogne. Interessato alla visualizzazione dell'informazione, Dragulescu (che è anche ricercatore presso l'MIT Media Lab di Boston) cerca delle metafore visive in cui tradurre “entità” che esistono solo dentro ai computer, ma che sono penetrate con forza nella nostra quotidianità e di cui parliamo ormai come di cose reali: le email di spam e i virus informatici. Codici, questi ultimi, dotati di una vita propria plasmata su quella dei virus biologici e di cui Dragulescu ci mostra, per la prima volta, il volto.

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curated by Domenico Quaranta

PaciArte gladly presents the collective exhibition Living Codes. Miguel Chevalier, Alex Dragulescu, Alessandro Capozzo, curated by Domenico Quaranta. This show aims at investigating the life representation and the simulation of its processes through the work of three artists of different educations, origins and generations: the French artist Miguel Chevalier (born in Mexico, 1959), one of the pioneers of digital art; Alex Dragulescu (1977), of Romanian origins but of American adoption; and the Italian artist Alessandro Capozzo (1970).

The life’s processes simulation, together with the algorithmic generation of the image and the information’s visualization, is one of the most sound and durable lines of informatics research, having roots traceable up to the sixties. During an era of overwhelming informations, of artificially generated images that are surrounding us and of simulations that are increasingly confused with reality, the artistic research facing these themes reveals an extraordinary topicality.

From the end of the seventies, Miguel Chevalier is working on the creation of immersive and interactive settings, greenhouses and herbariums where artificial plants are growing and reacting to human presence. Disciple of Des Esseintes, antihero of A rébours, a masterpiece of literary decadence, Chevalier is not attracted by realism, giving to his plants a characteristic aesthetic, completely artificial and based on geometries, straight cuts and transparencies. Going backwards into the technological progress, his recent works make another turn toward an anti-realistic direction with the Fractal Flowers, fascinating and cruel floral geometries that he translates in animations, printings and sculptures.

His interest in simulating the inner life of genetics algorithms is shared by Alessandro Capozzo. His work, developed from the late nineties, is focussed on the generative potentials of programming languages, precisely on its possibilities of writing instructions that, once executed, will generate an infinite flow of images. It is a research starting up from the minimalism and the Process Art, that Capozzo translates in minimum and stark shapes, distant from the flamboyant chromaticism of Chevalier or from the apparent realism of the atomic microscope of Alex Dragulescu. Actually, his microbes, his viruses and his actinians are only beautiful deceptions. Interested in information’s visualization, Dragulescu (who is also a researcher at the Boston MIT Media Lab) searches for visual metaphors in which he can translate “entities” that are otherwise existing only within computers, bu t that are strongly penetrated inside our daily life and to which we now refer as if they were real: spam and computer viruses. The latter are actually codes with their own life, modeled to be very similar to their biological counterparts, of which Dragulescu is, for the first time, showing us their looks.

Inaugurazione 18 dicembre ore 18.30

Galleria PaciArte
via Carlo Cattaneo, 20b - Brescia
Orario: Martedì-Sabato 10/13 – 15.30/19.30
Ingresso libero

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