Vetrina n.6. In vetrina la scultura ''Natale, 1966'' in cui Cattelan con la sua provocazione ha rappresentato in pieno la liquidita' del proprio tempo. Attraverso l'opera l'artista si inserisce negli interstizi in cui la rappresentazione del reale e' prodotta dalla sua enfatizzazione spettacolare.
Autore assurto all’agone mediatico per la provocazione delle sue realizzazioni e soprattutto per la tipologia di comunicazione messa in gioco all’interno del sistema non solo artistico ma direttamente sociale. Con questi atteggiamenti ha rappresentato in pieno la liquidità del proprio tempo attraverso la quale l’artista può inserirsi negli interstizi in cui la rappresentazione del reale è prodotta dalla sua enfatizzazione spettacolare. Come una sorta di Giamburrasca è stato capace di spostare la favola nel territorio dei fatti attraverso l’artificialità, attitudine questa tipica del territorio postumano a partire dai primi Novanta. L’opera in vetrina è un esempio di questa trasformazione non nel senso della surrealtà ma in quello dell’artificialità appunto.
All’opera aggiungiamo un piccolo intervento prodotto per il N° 6 della rivista d’artista E IL TOPO editata dalle Edizioni Nuovi Strumenti proprio in quegli anni. Un biglietto da visita scanzonato e terribilmente ironico che rappresenta una sorta di “Idiota” contemporaneo.
Contemporaneamente il nostro partner operativo Antonio De Martino dell’Atelier degli Artisti collocherà nella Drive in Gallery nell’androne di via Bonaventura Fenarolo un’installazione concepita con PROGETTOUTOPIA dedicata all’incontro milanese del 1960 tra Yves Klein e Piero Manzoni tratta da un racconto di Piero Cavellini.
Immagine: Maurizio Cattelan
NATALE, 1996
Materiale sintetico
Inaugurazione 18 dicembre ore 16-20
Vetrina
Contrada del Carmine, 5 - Brescia