Abbiamo invitato Vito Melotto ad esporre una selezione della 'antologica' allestita nelle ampie sale della Bipielle di Lodi con l'arricchimento degli ultimi lavori eseguiti.
La visione "preziosa" nella vicenda artistica di VITO MELOTTO
La mostra segue quella allestita nelle ampie sale della Bipielle di Lodi, voluta dal Centro Culturale San Cristoforo di Lodi, nello scorso mese di maggio. Il consenso ottenuto è stato unanime e sincero.
Con grande partecipazione abbiamo invitato Vito Melotto ad esporre una selezione della "antologica" con l'arricchimento degli ultimi lavori eseguiti e permettere così ai collezionisti e agli amici della Ponte Rosso di ammirare le opere di questo straordinario artista.
Scrive Mauro Corradini nella presentazione alla mostra:
Accade sovente che nelle opere di pittura emergano memorie inconsapevoli, a volte frammenti di una dimensione, culturale più spesso che reale, dimenticata, a modificare la realtà oggettiva, quella che funge, con la sua presenza viva, da stimolo, da motivo o suggestione di partenza.
Accade sovente che la cultura, immagazzinata nei ricordi, trattenuta sotto la soglia della coscienza, lieviti inavvertita e prenda il sopravvento sul-l'immagine referenziale, sostenendo l'artista nella sua quotidiana fatica di creare immagini, la cui novità appare incomprensibile se comparata alla sola realtà .
Così accade in molti; così è esemplarmente leggibile in Vito Melotto, che propone l'ultimo ventennio espressivo (o poco più) del suo percorso, attraverso una sintesi che non ne inquadra tutte le componenti, tutti gli aspetti stilistici -ogni quadro è una storia-, ma ne chiarisce almeno l'essenza poetica complessiva.
Tutta la lunga vicenda di Melotto - nato nel Veronese nel 1928- si inquadra alla luce di questa ambivalenza: di una immagine dello sguardo, da cui non sa o non vuole uscire, rappresentazione, finestra sul mon-do, che è inevitabile stimolo, alimento continuo della propria esperienza di pittore; e di una sottesa presenza della cultura, che permane sotterranea, sostrato inevitabile in ogni confronto pittorico. Costituita e basata sulla tradizione veneta, appresa nella stagione formativa sui banchi della "Cignaroli" di Verona, la sua pittura si è venuta modificando, spegnendosi verso i toni del grigio verrebbe da dire, per l'acquisita consapevolezza della storia lombarda, entrata nel suo patrimonio genetico per vita diretta e vissuta. Da mezzo secolo, da quando la sua vicenda biografica lo ha portato, in forme definitive, a Milano (nel 1952, a 24 anni), nella sua esperienza artistica le due dimensioni padane, che guardano alla materia "commovente" come sostegno ine-ludibile della poesia e alla solarità cromatica come portato espressivo, si sono lentamente fuse nel suo mondo poetico, sintesi felice ed estrema di due diverse -e per certi aspetti anche divergenti- espressioni linguistiche. ()
Inaugurazione mercoledì 16 ottobre ore 18
catalogo con presentazione di MAURO CORRADINI
La mostra è visitabile con il seguente orario:
da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30-19 / domenica 15.30-19
Immagine: Vito Melotto - Composizione di oggetti con paesaggio, 2000 olio sutela 70x60
GALLERIA PONTE ROSSO
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