Incisioni e litografie 1961-1969. La letteratura e' sempre stata fonte di ispirazione nel lavoro di Hockney, che ha dipinto scene da poesie di W. Whitman, Blake, e acqueforti tratte da Six Fairy Tales dei fratelli Grimm. Caratteristica ricorrente e' la linearita' e la piattezza dell'immagine, e il non uso del colore.
Lo Studio Marconi ’65 ha il piacere di annunciare la mostra David Hockney: Incisioni e litografie 1961-1969.
David Hockney è riconosciuto come uno tra gli artisti inglesi piu’ importanti degli anni ‘60, a partire dai primi lavori al Royal College of Art di Londra, dove si diplomò nel 1962.
In mostra sono presentate tre incisioni The Beginning / L’Inizio, The Remain / Rimanere e The Shop Window of a Tobacco Store / La vetrina di un negozio di Tabacco che fanno parte della cartella Illustration for fourteen poems del poeta greco C. P. Cavafi, iniziate a Londra nel 1967 al ritorno da un viaggio a Beirut. In queste tre incisioni, non compaiono colori, Hockney infatti diceva, di non apprezzare le incisioni troppo colorate. Altra caratteristica ricorrente nelle sue opere, soprattutto in quelle di questi anni è la linearità e la piattezza dell’immagine. “Ho sempre pensato che l’incisione sia un mezzo lineare – le migliori incisioni sono quelle lineari”. E la linea è utilizzata da Hockney nelle sue incisioni per raccontare una storia.
La letteratura è sempre stata una fonte di ispirazione importantissima nel lavoro di Hockney, che ha infatti dipinto numerose scene da poesie di W. Whitman, Blake, e nel 1969 ha realizzato una serie di acqueforti tratte da Six Fairy Tales dei fratelli Grimm.
I titoli delle opere esposte sono come quelli di tutto il suo lavoro, intelligenti, arguti e con una sottile vena di ironia, incuriosiscono lo spettatore e lo spingono a guardare sempre più da vicino i soggetti rappresentati. Ecco quindi: Cleanliness is Next to Godliness / La pulizia è vicina alla Devozione (serigrafia del 1964), The Fires of Furious Desire I i fuochi del Acceso Desiderio (incisione del 1961), titolo leggibile anche sull’incisione, e ancora The Beginning / L’Inizio (incisione del 1967), o An Imaginary Landscape / Un paesaggio immaginario (litografia del 1969).
I soggetti rappresentati da Hockney sono i più diversi, dice l’artista a proposito delle sue fonti di ispirazione: “Le mie fonti di ispirazione sono molte, però accettabili. Infatti sono sicuro che le mie fonti di ispirazione derivino da temi classici e epici. Paesaggi di terre straniere, persone affascinanti, l’amore, la propaganda e episodi significativi (della mia vita). Tutto ciò mi sembra essere ragionevolmente tradizionale”.
Una delle prime mostre di Hockney in Italia è stata proprio quella allestita allo Studio Marconi e alla Galleria dell’Ariete di Beatrice Monti nel marzo del 1966.
“Da quell’anno - dice Giorgio Marconi – mi sembra che David Hockney non sia stato più esposto in Italia, pur essendo uno tra gli artisti più influenti del ventesimo secolo. Ho ritenuto quindi consono ai principi dello Studio Marconi ’65, dove il mio intento è quello di avvicinare il mondo del collezionismo, presentare alcune grafiche di Hockney. Oggi una sua mostra costerebbe troppo anche per un ente privato. Ci tenevo ad esporre il lavoro di questo artista che reputo sia stato uno dei primi a portare una mutazione in senso personale nel modo di “vedere” della sua epoca e che sia stato uno tra i principali esponenti della Pop Art inglese”.
Biografia
David Hockney nasce a Bradfor nello Yorkshire nel 1937. Dopo gli studi alla Bradford School of Art nel 1959 si iscrive al Royal College of Art di Londra dove fondamentale fu l’incontro con l’artista Ron Kitaj.
Nel 1964 si trasferisce a Los Angeles, luogo che ebbe un grosso influsso sul suo lavoro. Affascinato dalla luce, dal colore, dagli spazi e dalla libertà dei costumi della città iniziò a dipingere i luoghi e le persone che lì incontrò. Realizza le prime polaroid, inizia a lavorare con i colori acrilici e intraprende l’insegnamento alla Iowa University, Iowa City, alla University of Colorado a Boulder, alla University of California di Los Angeles e a Berkeley. Nel 1966 disegna i costumi e l’allestimento per l’Ubu Roi di Alfred Jarry al Royal Court Theatre di Londra. Nel 1968 si trasferisce a Londra e utilizza sempre più le sue fotografie come studi preparatori per i suoi dipinti. Nel 1973 si trasferisce a Parigi dove inizia a realizzare una serie di ritratti di artisti, tra cui quello di Andy Warhol. Nel 1976 torna a Los Angeles, dove vivrà fino agli inizi del 2009 quando si trasferisce di nuovo nello Yorkshire.
David Hockney è stato soggetto di molte personali, tra le più importanti citiamo: David Hockney: Recent Paintings, Pace Wildenstein, New York (2010); David Hockney – Myself and My Heroes, Hamburger Kunsthalle, Hamburg (2007); David Hocney – Portraits, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles e Museum of Fine Arts, Boston, (2006); Drawing Retrospective, The Museum of Contemporary Art, Tokyo, (1996); David Hockney: A Retrospective, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles, The Metropolitan Museum of Art, New York e Tate Gallery, London (1988).
Le sue opere sono presenti nei musei di tutto il mondo come: Kunstmuseum, Basel; Hamburger Kunsthalle, Hamburg; Centre Georges Pompidou, Paris; Museum of Contemporary Art, Tokyo; Museo Tamayo, Mexico City; Museum Boijmans-Vanbeuningen, Rotterdam; Singapore Art Museum, Singapore; National Portrait Gallery, London; Royal Academy of Arts, London; Tate Gallery, London; Victoria and Albert Museum, London; Art Institute of Chicago; Hirshorn Musuem & Sculpture Garden, Smithson Institute, Washington; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Metropolitan Museum of Art, New York; Museum of Modern Art, New York; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco.
Inaugurazione 12 gennaio 2011, ore 19
Studio Marconi ‘65
Via Tadino 17, 20124 Milano
Orari: martedì – sabato ore 11 – 19,30
ingresso libero