L'artista presenta una serie di nuove fotografie a colori, tutte realizzate tra il 2008 e il 2010, e gli 'Albi dell'Avventura', tre libri scritti e illustrati all'acquerello. Le opere, esposte al primo piano della Fondazione, inaugurano una fase nuova nel complesso percorso dell'artista: quella dell'Avventura.
La Fondazione Marconi ha il piacere di annunciare la mostra Gli Albi dell’Avventura di Marcello Jori. Fin dagli inizi della sua attività, Marcello Jori è stato uno tra i protagonisti della scena artistica italiana, perseguendo un progetto di arte totale che lo ha portato a mescolare felicemente la fotografia con la pittura, la scrittura, la musica, il design e il fumetto. E’ alla sua terza personale presso lo spazio di Via Tadino, dove aveva già esposto nel 1986 e nel 1989. Questa volta l’artista presenta nuove fotografie a colori, tutte realizzate tra il 2008 e il 2010, e gli Albi dell’Avventura, tre libri scritti e illustrati all’acquerello dall’artista stesso.
Le opere, esposte al primo piano della Fondazione, inaugurano una fase nuova nel complesso percorso dell’artista: quella dell’Avventura. Si tratta di una fase successiva rispetto alle opere ormai storiche esposte negli anni settanta dalla Galleria De Foscherari di Bologna, dallo Studio Morra di Napoli e dalla Gam di Bologna nel 2000 e attualmente riproposte alle gallerie De Foscherari e Giorgio Persano dalla curatrice Elena Re.
Dopo essersi dedicato negli anni ’80 e ’90 principalmente alla pittura, Jori torna quindi alla fotografia. Nelle opere esposte è la sua identità di artista ad essere al centro della scena come in Monocromo, 2009. Ma anche quella di Lucio Fontana, la cui presenza diventa tangibile, attraverso la sua stessa opera come in La guarigione, 2010 e in Direzione Fontana, 2010.
La fotografia diventa così per Jori il tramite per dare corpo al pensiero come in Orizzonte Fontana, 2008 oppure La Conversione, 2010.
«Non sono mai stato un fotografo quando ho utilizzato la fotografia. Negli anni ’70 si fotografavano soprattutto pensieri e lo scatto serviva a condurre altrove, rispetto alle immagini rappresentate. Si trattava di testimonianze di azioni, dichiarazioni di intenti. Si faceva del non professionismo e dell’ignoranza del mezzo, un grande valore. Si indagava la musica senza essere musicisti, si trattava la scrittura come pittura parlante, si usava la critica d’arte per fare arte. Quando sono arrivato io, si preferiva guardare, piuttosto che il mondo, la sua rappresentazione. L’intelligenza e il progetto prendevano il sopravvento sull’involucro». Marcello Jori, 2007.
Per l’occasione, a commento delle opere fotografiche esposte, saranno presentati gli Albi dell’Avventura. Tre libri di grandi dimensioni scritti e illustrati a mano dall’artista stesso nei quali si raccontano pensieri, emozioni e avventure vissute dall’artista per raggiungere l’opera. Negli Albi l’artista raccoglie i frutti di un’attività eclettica, quel progetto di arte totale perseguito fin dagli inizi. I tre Albi realizzati per la fondazione Marconi in copia unica saranno editati per l’occasione dalla casa Editrice Skira.
I tre Albi saranno letti dall’artista in tre appuntamenti durante la durata della mostra.
Biografia
Marcello Jori nasce a Merano nel 1951.
Arriva a Bologna agli inizi degli anni ’70 e, contrario a una preparazione di tipo accademico, sceglie di concludere gli studi classici alla facoltà di Storia dell’arte, dove incontra Renato Barilli che nel 1977 sarà il curatore della sua prima mostra fotografica alla Galleria De’Foscherari di Bologna.
Da subito inizia il suo lavoro chirurgico sul corpo e l’anima dell’artista, sulla sua opera. L’artista scomparso e l’artista vivente. Pratica che non abbandonerà mai e che lo condurrà a servirsi della fotografia, della pittura e della scrittura come di materia ugualmente necessaria alla costruzione di un mondo così complesso come quello che oggi lo rappresenta.
Fra i protagonisti della scena artistica italiana, partecipa a due Biennali di Venezia, alla Biennale di Parigi, a due Quadriennali di Roma. Tiene mostre in gallerie e musei nazionali e internazionali, tra cui: Galleria d’Arte Moderna Roma, Studio Morra e Galleria Trisorio Napoli, Studio Marconi Milano, De’ Foscherari Bologna, Corraini Mantova, Hayward Gallery Londra, Kunstverein Francoforte, Holly Solomon New York, Galleria Civica d’Arte Contemporanea Trento, Castel Sant’Elmo Napoli, Galleria d’Arte Moderna Bologna.
Fin dall’inizio della sua attività, persegue un progetto di arte totale che oggi lo porta a rivestire una posizione di grande attualità nella definizione dell’eclettismo contemporaneo.
Negli anni ’80 è tra i fondatori del Nuovo Fumetto Italiano. Pubblica in Italia per Linus, Alter e Frigidaire, in Francia per Albin Michel su L'Echo des Savanes. Collabora anche con le riviste Vogue e Vanity. Dal 1992 al 1998 disegna in esclusiva per la casa editrice giapponese Kodansha.
Nel 1996 pubblica il libro La Città Meravigliosa degli artisti straordinari con testi di Stefano Benni e Alessandro Mendini, accompagnato da una mostra al Palazzo comunale di Siena, dove ha inizio la costruzione concettuale e pittorica di una città destinata a ospitare e celebrare abitanti speciali: gli artisti originali destinati all’immortalità. Artisti ritratti dal vero e circondati di edifici a misura dei loro corpi.
Negli anni Duemila, pubblica Nonna Picassa, un romanzo per Mondadori e compie utili perlustrazioni in nuovi ambiti della creatività che gli servono a comprendere altri livelli di comunicazione artistica come ad esempio quelli della musica di massa: il Rock. L’esperienza lo porta a realizzare per Vasco Rossi la scenografia di Rock sotto l'assedio, concerto tenutosi allo stadio San Siro di Milano. Una città dipinta di 20 metri per 70.
Nel 2000 tiene una personale al Museo d’Arte Moderna di Bologna a cura di Danilo Eccher, nella quale viene riproposta l’opera fotografica degli anni ’70.
A Milano nel 2003, alla galleria Emi Fontana, presenta per la prima volta le Predicazioni, libri opera scritti e illustrati a mano dall’artista in copia unica. Per riportare in vita artisti leggendari, inventa un nuovo modo di raccontare in forma di ‘predicazione’. Un testo accompagnato da illustrazioni, pensato per essere letto ad alta voce. Sarà Jori stesso a farlo, al MAMbo di Bologna e al Macro di Roma.
Nel 2007, il fumetto che l’artista aveva abbandonato si ripresenta in nuove forme nella collaborazione con l’azienda Alessi, che ha inizio con la serie intitolata Figure. Così come la pittura trova nuova espressione nella collaborazione con l’azienda Moroso. Nel 2010 viene presentato al Salone del mobile di Milano il suo primo lavoro per Moroso: Alì Babà, il tavolo del tesoro.
L’artista vive e lavora tra Bologna e Torino.
Ufficio stampa: Cristina Pariset, tel. 02-4812584 fax 02 4812486
cell 348-5109589 cristina.pariset@libero.it
Inaugurazione 12 gennaio 2011, ore 18
Fondazione Marconi Arte Moderna e Contemporanea
Via Tadino, 15, 20124 Milano
Orari: martedì - sabato h 10,30 - 12,30 e 15,30 - 19
Ingresso gratuito