Reale Accademia di Spagna
Roma
piazza San Pietro in Montorio, 3
06 5812806
WEB
Giovani architetti spagnoli
dal 11/1/2011 al 30/1/2011

Segnalato da

Ufficio stampa Raer




 
calendario eventi  :: 




11/1/2011

Giovani architetti spagnoli

Reale Accademia di Spagna, Roma

Una finestra sull'ignoto. Una mostra e un convegno. Esperti europei e americani terranno alcune lezioni-conferenza sull'impronta lasciata dalla capitale nell'opera di famosi progettisti della prima meta' del 900; in mostra piu' di 60 progetti di giovani architetti selezionati da un bando.


comunicato stampa

a cura di Jesús María Aparicio Guisado

L’Accademia Reale di Spagna apre la stagione del 2011 dedicando una mostra e un convegno all’architettura. Se tra il 13 e il 14 gennaio esperti europei e americani terranno alcune lezioni-conferenza sul lavoro romano e l’impronta lasciata dalla Capitale nell’opera di famosi progettisti della prima metà del Novecento, il 12 gennaio il sipario dell’ex convento in cima al Gianicolo si alzerà per un’esposizione dedicata ai giovani architetti spagnoli.
L’esposizione “Giovani architetti spagnoli. Una finestra sull’ignoto” è nata da un bando pubblico e aperto a tutti i giovani progettisti spagnoli, sia che vivessero entro i confini nazionali, sia al di fuori. Dei 700 progetti presentati, ne sono stati selezionati più di 60.
Una mostra patrocinata dal Ministero per la Politiche abitative del governo spagnolo e dall’Agenzia spagnola per la cooperazione internazionale del Maec e curata dall’architetto Jesús María Aparicio Guisado.

Ecco come il ministro Beatriz Corredor, nel catalogo della mostra che sarà disponibile durante l’inaugurazione, presenta quest’esposizione.

«Avere di più non significa necessariamente vivere meglio. Ed è possibile che ora che i modelli di sviluppo insostenibile sembrano aver raggiunto il loro apice ed è iniziato un processo di trasformazione verso un futuro in cui si utilizzino più razionalmente le risorse, ci troviamo di fronte alla più grande opportunità di creare una nuova cultura urbana. Quella che permetterà alle prossime generazioni di godere di più del loro spazio circostante con molte meno risorse di quelle che fino ad ora abbiamo avuto a disposizione non sempre rispettando l’ambiente o gli altri abitanti del pianeta. In questo contesto, le politiche abitative e urbanistiche possono aiutare a costruire una nuova e necessaria cultura della città, promuovendo l’uso razionale della terra, modellando periferie salubri per tutti e contrastando uno sviluppo urbano che indebolisca la coesione sociale. Politiche sostenibili che richiederanno la migliore architettura e un più contenuto uso delle risorse.
L’esposizione “Giovani architetti spagnoli. Una finestra sull’ignoto” è nata da un bando pubblico e aperto a tutti i giovani progettisti spagnoli, sia che vivessero entro i confini nazionali, sia al di fuori. Dei 700 progetti presentati, ne sono stati selezionati più di sessanta. E la giuria internazionale, composta da prestigiosi architetti e critici, ha lavorato separatamente: ogni disegno è stato valutato e scelto singolarmente da ciascun membro. I progetti selezionati provengono da ogni regione della Spagna, dal Portogallo, dalle Isole Baleari e dalle Canarie. Perciò questa mostra è davvero rappresentativa della straordinaria qualità del lavoro di questi giovani architetti spagnoli.
Se si cerca un tratto comune nei lavori di questa generazione vengono fuori in particolare due elementi: il rigore nella costruzione degli edifici e la sensibilità all’ambiente delle periferie, sia dal punto di vista naturale che da quello culturale. All’interno di questi parametri, le loro opere sono sorte in diversi posti, con caratteristiche assolutamente differenti. Luoghi e ambienti diversi che per i residenti risultano migliori ora, dopo che questi giovani architetti hanno lasciato una traccia del loro lavoro.
Ma alcune similarità si riscontrano anche nelle biografie, Anzitutto, l’interesse per la docenza. Un dato che dimostra la palpabile sinergia tra la ricerca e la progettazione che anima questa nuova generazione. Inoltre, la vocazione all’insegnamento assicura che le loro conoscenze verranno trasmesse anche ai loro futuri colleghi. La seconda caratteristica che si può riscontrare è la propensione internazionale delle loro carriere che si traduce sia in un periodo di studio o di lavoro fuori dalla Spagna, sia nella crescente collaborazione con professionisti stranieri. La terza e ultima somiglianza sta nel sempre maggiore grado di multidisciplinarietà delle équipe di architetti.
Grazie a tutto questo, l’attuale generazione di progettisti garantisce un futuro promettente per l’architettura spagnola. Ed io, come ministro delle Politiche Abitative, sono particolarmente soddisfatta e orgogliosa di poter essere lo sponsor di questa mostra».

Inaugurazione 12 gennaio ore 19

Accademia Reale di Spagna
via San Pietro in Montorio, 3 Roma
ingresso libero

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